LA BIBBIA DI GERUSALEMME
NUOVO TESTAMENTO
I VANGELI
Vangelo secondo Luca
<B>1</B>
[1]Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi
tra di noi, [2]come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da
principio e divennero ministri della parola, [3]così ho deciso anch'io di fare
ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un
resoconto ordinato, illustre Teòfilo, [4]perché ti possa rendere conto della
solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
[5]Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria,
della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata
Elisabetta. [6]Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le
leggi e le prescrizioni del Signore. [7]Ma non avevano figli, perché Elisabetta
era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
[8]Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe,
[9]secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel
tempio per fare l'offerta dell'incenso. [10]Tutta l'assemblea del popolo pregava
fuori nell'ora dell'incenso. [11]Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto
alla destra dell'altare dell'incenso. [12]Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu
preso da timore. [13]Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua
preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che
chiamerai Giovanni. [14]Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della
sua nascita, [15]poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né
bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre [16]e
ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. [17]Gli camminerà innanzi
con lo spirito e la forza di Elia, <I>per ricondurre i cuori dei padri verso i
figli</I> e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo
ben disposto». [18]Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io
sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». [19]L'angelo gli rispose: «Io
sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo
lieto annunzio. [20]Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in
cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si
adempiranno a loro tempo».
[21]Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo
indugiare nel tempio. [22]Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono
che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
[23]Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. [24]Dopo quei giorni
Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:
[25]«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di
togliere la mia vergogna tra gli uomini».
[26]Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nàzaret, [27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della
casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [28]Entrando da
lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [29]A queste
parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
[30]L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
[31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno
non avrà fine».
[34]Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35]Le
rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua
ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato
Figlio di Dio. [36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha
concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano
sterile: [37]<I>nulla è impossibile a Dio</I>». [38]Allora Maria disse: «Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì
da lei.
[39]In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in
fretta una città di Giuda. [40]Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta. [41]Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le
sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo [42]ed esclamò a gran
voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! [43]A che
debbo che la madre del mio Signore venga a me? [44]Ecco, appena la voce del tuo
saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
[45]E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
[46]Allora Maria disse:
«<I>L'anima mia</I> magnifica <I>il Signore</I>
[47]e il mio spirito <I>esulta in Dio, mio salvatore,</I>
[48]perché <I>ha guardato l'umiltà della</I> sua <I>serva.</I>
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
[49]Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e <I>Santo è il suo nome:</I>
[50]<I>di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.</I>
[51]Ha spiegato la potenza del suo <I>braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri</I> del loro cuore;
[52]<I>ha rovesciato i potenti</I> dai troni,
<I>ha innalzato gli umili;</I>
[53]<I>ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.</I>
[54]<I>Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,</I>
[55]come aveva promesso <I>ai nostri padri,
ad Abramo e alla</I> sua <I>discendenza,</I>
per sempre».
[56]Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
[57]Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un
figlio. [58]I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la
sua misericordia, e si rallegravano con lei.
[59]All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo
col nome di suo padre, Zaccaria. [60]Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà
Giovanni». [61]Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami
con questo nome». [62]Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che
si chiamasse. [63]Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo
nome». Tutti furono meravigliati. [64]In quel medesimo istante gli si aprì la
bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. [65]Tutti i loro
vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si
discorreva di tutte queste cose. [66]Coloro che le udivano, le serbavano in cuor
loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore
stava con lui.
[67]Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo:
[68]«<I>Benedetto il Signore Dio d'Israele,</I>
perché ha visitato e redento il suo popolo,
[69]e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
[70]come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
[71]salvezza <I>dai</I> nostri <I>nemici,</I>
<I>e dalle mani di quanti ci odiano.</I>
[72]<I>Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri</I>
<I>e si è ricordato della sua</I> santa <I>alleanza,</I>
[73]<I>del giuramento fatto ad Abramo</I>, nostro padre,
[74]di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, [75]in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
[76]E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai <I>innanzi al Signore a preparargli le strade,</I>
[77]per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
[78]grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
[79]<I>per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre</I>
<I>e nell'ombra della morte</I>
e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
[80]Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni
deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
<B>2</B>
[1]In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il
censimento di tutta la terra. [2]Questo primo censimento fu fatto quando era
governatore della Siria Quirinio. [3]Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno
nella sua città. [4]Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di
Davide, dalla città di Nàzaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di
Davide, chiamata Betlemme, [5]per farsi registrare insieme con Maria sua sposa,
che era incinta. [6]Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei
i giorni del parto. [7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in
fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro
nell'albergo.
[8]C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la
guardia al loro gregge. [9]Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la
gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,
[10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che
sarà di tutto il popolo: [11]oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore,
che è il Cristo Signore. [12]Questo per voi il segno: troverete un bambino
avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». [13]E subito apparve con
l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
[14]«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
[15]Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori
dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il
Signore ci ha fatto conoscere». [16]Andarono dunque senz'indugio e trovarono
Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. [17]E dopo averlo
visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. [18]Tutti quelli che
udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. [19]Maria, da parte
sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
[20]I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello
che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
[21]Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito
nel grembo della madre.
[22]Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè,
portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [23]come è scritto
nella Legge del Signore: <I>ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore</I>;
[24]e per offrire in sacrificio <I>una coppia di tortore o di giovani
colombi</I>, come prescrive la Legge del Signore.
[25]Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di
Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [26]lo Spirito Santo che era sopra di
lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver
veduto il Messia del Signore. [27]Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio;
e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, [28]lo
prese tra le braccia e benedisse Dio:
[29]«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
[30]perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
[31]preparata da te davanti a tutti i popoli,
[32]luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
[33]Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
[34]Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e
la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione [35]perché siano
svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
[36]C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui
era ragazza, [37]era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si
allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
[38]Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del
bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
[39]Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in
Galilea, alla loro città di Nàzaret. [40]Il bambino cresceva e si fortificava,
pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
[41]I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di
Pasqua. [42]Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;
[43]ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno,
il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
[44]Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a
cercarlo tra i parenti e i conoscenti; [45]non avendolo trovato, tornarono in
cerca di lui a Gerusalemme. [46]Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto
in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. [47]E tutti quelli
che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
[48]Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai
fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». [49]Ed egli
rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del
Padre mio?». [50]Ma essi non compresero le sue parole.
[51]Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre
serbava tutte queste cose nel suo cuore. [52]E Gesù <I>cresceva</I> in sapienza,
età <I>e grazia davanti a Dio e agli uomini</I>.
<B>3</B>
[1]Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato
era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo
fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène,
[2]sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni,
figlio di Zaccaria, nel deserto. [3]Ed egli percorse tutta la regione del
Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati,
[4]com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
<I>Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate</I> i suoi <I>sentieri!</I>
[5]<I>Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.</I>
[6]<I>Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!</I>
[7]Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: «Razza di
vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? [8]Fate dunque opere
degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo
per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da
queste pietre. [9]Anzi, la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni
albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco».
[10]Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». [11]Rispondeva: «Chi
ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia
altrettanto». [12]Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli
chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». [13]Ed egli disse loro: «Non esigete
nulla di più di quanto vi è stato fissato». [14]Lo interrogavano anche alcuni
soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete
niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». [15]Poiché il popolo era in
attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse
lui il Cristo, [16]Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua;
ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere
neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
[17]Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il
frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».
[18]Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.
[19]Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo
fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso, [20]aggiunse alle
altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione.
[21]Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il
battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì [22]e scese su di lui lo Spirito
Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu
sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
[23]Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era
figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, [24]figlio di Mattàt,
figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe,
[25]figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio
di Naggài, [26]figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di
Iosek, figlio di Ioda, [27]figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di
Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, [28]figlio di Melchi, figlio di
Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, [29]figlio di Gesù,
figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, [30]figlio
di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di
Eliacim, [31]figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di
Natàm, figlio di Davide, [32]figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz,
figlio di Sala, figlio di Naàsson, [33]figlio di Aminadàb, figlio di Admin,
figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, [34]figlio di
Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor,
[35]figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di
Sala, [36]figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè,
figlio di Lamech, [37]figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret,
figlio di Malleèl, figlio di Cainam, [38]figlio di Enos, figlio di Set, figlio
di Adamo, figlio di Dio.
<B>4</B>
[1]Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo
Spirito nel deserto [2]dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non
mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. [3]Allora il
diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi
pane». [4]Gesù gli rispose: «Sta scritto: <I>Non di solo pane vivrà l'uomo</I>».
[5]Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni
della terra, gli disse: [6]«Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi
regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. [7]Se ti
prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». [8]Gesù gli rispose: «Sta scritto: <I>Solo
al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui</I> solo <I>adorerai</I>». [9]Lo condusse
a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio
di Dio, buttati giù; [10]sta scritto infatti:
<I>Ai suoi angeli darà ordine per te,
perché essi ti custodiscano</I>;
[11]e anche:
<I>essi ti sosterranno con le mani,
perché il tuo piede non inciampi in una pietra</I>».
[12]Gesù gli rispose: «È stato detto: <I>Non tenterai il Signore Dio tuo</I>».
[13]Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui
per ritornare al tempo fissato.
[14]Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si
diffuse in tutta la regione. [15]Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne
facevano grandi lodi.
[16]Si recò a Nàzaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito,
di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. [17]Gli fu dato il rotolo del
profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
[18]<I>Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi</I>,
[19]<I>e predicare un anno di grazia del Signore</I>.
[20]Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di
tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21]Allora cominciò a dire:
«Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
[22]Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di
grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?».
[23]Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te
stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fàllo anche qui, nella tua
patria!». [24]Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. [25]Vi
dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu
chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
[26]ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di
Sidone. [27]C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma
nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
[28]All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; [29]si
levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del
monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
[30]Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
[31]Poi discese a Cafàrnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la
gente. [32]Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità.
[33]Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare
forte: [34]«Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a
rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». [35]Gesù gli intimò: «Taci, esci
da costui!». E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui,
senza fargli alcun male. [36]Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un
l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli
spiriti immondi ed essi se ne vanno?». [37]E si diffondeva la fama di lui in
tutta la regione.
[38]Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era
in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. [39]Chinatosi su di lei,
intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna
cominciò a servirli.
[40]Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni
genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva.
[41]Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li
minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo.
[42]Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo
cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da
loro. [43]Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle
altre città; per questo sono stato mandato». [44]E andava predicando nelle
sinagoghe della Giudea.
<B>5</B>
[1]Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret [2]e la
folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche
ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. [3]Salì in
una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra.
Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
[4]Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le
reti per la pesca». [5]Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte
e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». [6]E avendolo
fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. [7]Allora
fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi
vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. [8]Al
veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore,
allontanati da me che sono un peccatore». [9]Grande stupore infatti aveva preso
lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;
[10]così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».
[11]Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
[12]Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e
gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». [13]Gesù
stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra
scomparve da lui. [14]Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Va', mostrati al
sacerdote e fa' l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè,
perché serva di testimonianza per essi». [15]La sua fama si diffondeva ancor
più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro
infermità. [16]Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.
[17]Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della
legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E
la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. [18]Ed ecco alcuni uomini,
portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo
davanti a lui. [19]Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla,
salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a
Gesù, nel mezzo della stanza. [20]Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi
peccati ti sono rimessi». [21]Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere
dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se
non Dio soltanto?». [22]Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che
cosa andate ragionando nei vostri cuori? [23]Che cosa è più facile, dire: Ti
sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Àlzati e cammina? [24]Ora, perché sappiate
che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti
dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a
casa tua». [25]Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era
disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. [26]Tutti rimasero stupiti e
levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose
prodigiose».
[27]Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle
imposte, e gli disse: «Seguimi!». [28]Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
[29]Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di
pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. [30]I farisei e i loro
scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i
pubblicani e i peccatori?». [31]Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno
del medico, ma i malati; [32]io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i
peccatori a convertirsi».
[33]Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno
orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!».
[34]Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è
con loro? [35]Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro;
allora, in quei giorni, digiuneranno». [36]Diceva loro anche una parabola:
«Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito
vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si
adatta al vecchio. [37]E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il
vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. [38]Il vino
nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. [39]Nessuno poi che beve il vino vecchio
desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!».
<B>6</B>
[1]Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli
coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. [2]Alcuni farisei
dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». [3]Gesù rispose:
«Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi
compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò
e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli
sacerdoti?». [5]E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
[6]Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là
un uomo, che aveva la mano destra inaridita. [7]Gli scribi e i farisei lo
osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di
accusa contro di lui. [8]Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse
all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo,
alzatosi, si mise nel punto indicato. [9]Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: È
lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o
perderla?». [10]E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo:
«Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì. [11]Ma essi furono pieni di
rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
[12]In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in
orazione. [13]Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici,
ai quali diede il nome di apostoli: [14]Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea
suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, [15]Matteo, Tommaso,
Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, [16]Giuda di Giacomo e Giuda
Iscariota, che fu il traditore.
[17]Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di
suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e
dal litorale di Tiro e di Sidone, [18]che erano venuti per ascoltarlo ed esser
guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti
immondi, venivano guariti. [19]Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui
usciva una forza che sanava tutti.
[20]Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
[21]Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
[22]Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e
v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del
Figlio dell'uomo. [23]Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la
vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro
padri con i profeti.
[24]Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già la vostra consolazione.
[25]Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
[26]Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
[27]Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a
coloro che vi odiano, [28]benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro
che vi maltrattano. [29]A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a
chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. [30]Da' a chiunque ti chiede;
e a chi prende del tuo, non richiederlo. [31]Ciò che volete gli uomini facciano
a voi, anche voi fatelo a loro. [32]Se amate quelli che vi amano, che merito ne
avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. [33]E se fate del bene a coloro che
vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
[34]E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche
i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. [35]Amate
invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il
vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo
verso gl'ingrati e i malvagi.
[36]Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. [37]Non
giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e vi sarà perdonato; [38]date e vi sarà dato; una buona misura,
pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura
con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
[39]Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutt'e due in una buca? [40]Il discepolo non è da più del maestro;
ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. [41]Perché guardi la pagliuzza
che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?
[42]Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel
tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave
dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza
dall'occhio del tuo fratello.
[43]Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia
frutti buoni. [44]Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si
raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. [45]L'uomo buono
trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo
tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.
[46]Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? [47]Chi
viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è
simile: [48]è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto
profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume
irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
[49]Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha
costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito
crollò; e la rovina di quella casa fu grande».
<B>7</B>
[1]Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in
ascolto, entrò in Cafàrnao. [2]Il servo di un centurione era ammalato e stava
per morire. Il centurione l'aveva molto caro. [3]Perciò, avendo udito parlare di
Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il
suo servo. [4]Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita
che tu gli faccia questa grazia, dicevano, [5]perché ama il nostro popolo, ed è
stato lui a costruirci la sinagoga». [6]Gesù si incamminò con loro. Non era
ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a
dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto
il mio tetto; [7]per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te,
ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. [8]Anch'io infatti sono
uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Va'
ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed
egli lo fa». [9]All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla
che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede
così grande!». [10]E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo
guarito.
[11]In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i
discepoli e grande folla. [12]Quando fu vicino alla porta della città, ecco che
veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente
della città era con lei. [13]Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le
disse: «Non piangere!». [14]E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si
fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». [15]Il morto si levò a
sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. [16]Tutti furono
presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi
e Dio ha visitato il suo popolo». [17]La fama di questi fatti si diffuse in
tutta la Giudea e per tutta la regione.
[18]Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti.
Giovanni chiamò due di essi [19]e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che
viene, o dobbiamo aspettare un altro?». [20]Venuti da lui, quegli uomini
dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui
che viene o dobbiamo aspettare un altro?». [21]In quello stesso momento Gesù
guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a
molti ciechi. [22]Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni
ciò che avete visto e udito: <I>i ciechi riacquistano la vista</I>, gli zoppi
camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, <I>ai
poveri è annunziata la buona novella</I>. [23]E beato è chiunque non sarà
scandalizzato di me!».
[24]Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla
folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una
canna agitata dal vento? [25]E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo
avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella
lussuria stanno nei palazzi dei re. [26]Allora, che cosa siete andati a vedere?
Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. [27]Egli è colui del quale sta
scritto:
<I>Ecco io mando davanti a te il mio messaggero,
egli preparerà la via davanti</I> a te.
[28]Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il
più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. [29]Tutto il popolo che lo ha
ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio
ricevendo il battesimo di Giovanni. [30]Ma i farisei e i dottori della legge non
facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.
[31]A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili?
[32]Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
[33]È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e
voi dite: Ha un demonio. [34]È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e
voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
[35]Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».
[36]Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del
fariseo e si mise a tavola. [37]Ed ecco una donna, una peccatrice di quella
città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di
olio profumato; [38]e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e
cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava
e li cospargeva di olio profumato.
[39]A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui
fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una
peccatrice». [40]Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli:
«Maestro, di' pure». [41]«Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva
cinquecento denari, l'altro cinquanta. [42]Non avendo essi da restituire,
condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».
[43]Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù:
«Hai giudicato bene». [44]E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi
questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i
piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i
suoi capelli. [45]Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato
non ha cessato di baciarmi i piedi. [46]Tu non mi hai cosparso il capo di olio
profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. [47]Per questo ti dico: le
sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui
si perdona poco, ama poco». [48]Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi
peccati». [49]Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo
che perdona anche i peccati?». [50]Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha
salvata; va' in pace!».
<B>8</B>
[1]In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e
annunziando la buona novella del regno di Dio. [2]C'erano con lui i Dodici e
alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di
Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, [3]Giovanna, moglie di Cusa,
amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro
beni.
[4]Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città,
disse con una parabola: [5]«Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre
seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo
la divorarono. [6]Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì
per mancanza di umidità. [7]Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine,
cresciute insieme con essa, la soffocarono. [8]Un'altra cadde sulla terra buona,
germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi
per intendere, intenda!».
[9]I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. [10]Ed egli
disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in
parabole, perché
<I>vedendo non vedano
e udendo non intendano</I>.
[11]Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. [12]I
semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il
diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano
salvati. [13]Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono
con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma
nell'ora della tentazione vengono meno. [14]Il seme caduto in mezzo alle spine
sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare
dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a
maturazione. [15]Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver
ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono
frutto con la loro perseveranza.
[16]Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto;
la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. [17]Non c'è
nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non
debba essere conosciuto e venire in piena luce. [18]Fate attenzione dunque a
come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò
che crede di avere».
[19]Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano
avvicinarlo a causa della folla. [20]Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi
fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». [21]Ma egli rispose: «Mia madre e
miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in
pratica».
[22]Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: «Passiamo
all'altra riva del lago». Presero il largo. [23]Ora, mentre navigavano, egli si
addormentò. Un turbine di vento si abbattè sul lago, imbarcavano acqua ed erano
in pericolo. [24]Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro,
siamo perduti!». E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi
cessarono e si fece bonaccia. [25]Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?».
Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui
che da' ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?».
[26]Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea.
[27]Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città
posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma
nei sepolcri. [28]Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a
gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non
tormentarmi!». [29]Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire
da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano
con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto
dal demonio in luoghi deserti. [30]Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?».
Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. [31]E lo
supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.
[32]Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo
pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. [33]I
demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi
a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. [34]Quando videro ciò che era
accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei
villaggi. [35]La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e
trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che
sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento. [36]Quelli che erano stati
spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. [37]Allora tutta la
popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro,
perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro.
[38]L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma
egli lo congedò dicendo: [39]«Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha
fatto». L'uomo se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù gli
aveva fatto.
[40]Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di
lui. [41]Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga:
gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, [42]perché aveva
un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino,
le folle gli si accalcavano attorno. [43]Una donna che soffriva di emorragia da
dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, [44]gli si avvicinò alle
spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si
arrestò. [45]Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro
disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». [46]Ma Gesù
disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me».
[47]Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti
tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il
motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. [48]Egli le
disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, va' in pace!».
[49]Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a
dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». [50]Ma Gesù che
aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». [51]Giunto
alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e
Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. [52]Tutti piangevano e facevano
il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme».
[53]Essi lo deridevano, sapendo che era morta, [54]ma egli, prendendole la mano,
disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». [55]Il suo spirito ritornò in lei ed
ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. [56]I genitori ne
furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che
era accaduto.
<B>9</B>
[1]Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i
demòni e di curare le malattie. [2]E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a
guarire gli infermi. [3]Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né
bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno. [4]In
qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino.
[5]Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete
la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi». [6]Allora essi
partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona
novella e operando guarigioni.
[7]Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non
sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai
morti», [8]altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi
profeti». [9]Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque
costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.
[10]Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano
fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida.
[11]Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro
del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. [12]Il giorno
cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la
folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e
trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». [13]Gesù disse loro:
«Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque
pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa
gente». [14]C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli:
«Fateli sedere per gruppi di cinquanta». [15]Così fecero e li invitarono a
sedersi tutti quanti. [16]Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e,
levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli
perché lo distribuissero alla folla. [17]Tutti mangiarono e si saziarono e delle
parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
[18]Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i
discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la
gente?». [19]Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia,
per altri uno degli antichi profeti che è risorto». [20]Allora domandò: «Ma voi
chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».
[21]Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.
[22]«Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli
anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il
terzo giorno».
[23]Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
[24]Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria
vita per me, la salverà. [25]Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se
poi si perde o rovina se stesso?
[26]Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio
dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
[27]In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di
aver visto il regno di Dio».
[28]Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e
Giacomo e salì sul monte a pregare. [29]E, mentre pregava, il suo volto cambiò
d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. [30]Ed ecco due uomini
parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, [31]apparsi nella loro gloria, e
parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.
[32]Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli
e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. [33]Mentre questi si
separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui.
Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva
quel che diceva. [34]Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse;
all'entrare in quella nube, ebbero paura. [35]E dalla nube uscì una voce, che
diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». [36]Appena la voce
cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno
ciò che avevano visto.
[37]Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne
incontro. [38]A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti
prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho. [39]Ecco, uno
spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli da' schiuma e solo a
fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. [40]Ho pregato i tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti». [41]Gesù rispose: «O generazione incredula
e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo
figlio». [42]Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra
agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il
fanciullo e lo consegnò a suo padre. [43]E tutti furono stupiti per la grandezza
di Dio.
Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi
discepoli: [44]«Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta
per esser consegnato in mano degli uomini». [45]Ma essi non comprendevano questa
frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e
avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.
[46]Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.
[47]Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se
lo mise vicino e disse: [48]«Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome,
accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è
il più piccolo tra tutti voi, questi è grande».
[49]Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che
scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi
tra i tuoi seguaci». [50]Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi
non è contro di voi, è per voi».
[51]Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si
diresse decisamente verso Gerusalemme [52]e mandò avanti dei messaggeri. Questi
si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i
preparativi per lui. [53]Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso
Gerusalemme. [54]Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero:
«Signore, vuoi che diciamo che <I>scenda un fuoco dal cielo e li consumi</I>?».
[55]Ma Gesù si voltò e li rimproverò. [56]E si avviarono verso un altro
villaggio.
[57]Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu
vada». [58]Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del
cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». [59]A un
altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a
seppellire prima mio padre». [60]Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano
i loro morti; tu va' e annunzia il regno di Dio». [61]Un altro disse: «Ti
seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». [62]Ma
Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro,
è adatto per il regno di Dio».
<B>10</B>
[1]Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a
due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. [2]Diceva
loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone
della messe perché mandi operai per la sua messe. [3]Andate: ecco io vi mando
come agnelli in mezzo a lupi; [4]non portate borsa, né bisaccia, né sandali e
non salutate nessuno lungo la strada. [5]In qualunque casa entriate, prima dite:
Pace a questa casa. [6]Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà
su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. [7]Restate in quella casa, mangiando
e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non
passate di casa in casa. [8]Quando entrerete in una città e vi accoglieranno,
mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, [9]curate i malati che vi si trovano,
e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. [10]Ma quando entrerete in
una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: [11]Anche la
polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo
contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. [12]Io vi dico che in
quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
[13]Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero
stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti
vestendo il sacco e coprendosi di cenere. [14]Perciò nel giudizio Tiro e Sidone
saranno trattate meno duramente di voi.
[15]E tu, Cafàrnao,
<I>sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!</I>
[16]Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza
me disprezza colui che mi ha mandato».
[17]I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome». [18]Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal
cielo come la folgore. [19]Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i
serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà
danneggiare. [20]Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi;
rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».
[21]In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti
rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose
ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te
è piaciuto. [22]Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è
il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale
il Figlio lo voglia rivelare».
[23]E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono
ciò che voi vedete. [24]Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere
ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non
l'udirono».
[25]Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo
fare per ereditare la vita eterna?». [26]Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto
nella Legge? Che cosa vi leggi?». [27]Costui rispose: «<I>Amerai il Signore Dio
tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza</I> e
con tutta la tua mente e <I>il prossimo tuo come te stesso</I>». [28]E Gesù:
«Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
[29]Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».
[30]Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
[31]Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide
passò oltre dall'altra parte. [32]Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide
e passò oltre. [33]Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto
lo vide e n'ebbe compassione. [34]Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una
locanda e si prese cura di lui. [35]Il giorno seguente, estrasse due denari e li
diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te
lo rifonderò al mio ritorno. [36]Chi di questi tre ti sembra sia stato il
prossimo di colui che è incappato nei briganti?». [37]Quegli rispose: «Chi ha
avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».
[38]Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta,
lo accolse nella sua casa. [39]Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale,
sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; [40]Marta invece era tutta
presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi
che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».
[41]Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte
cose, [42]ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte
migliore, che non le sarà tolta».
<B>11</B>
[1]Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei
discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli». [2]Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
[3]dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
[4]e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione».
[5]Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli:
Amico, prestami tre pani, [6]perché è giunto da me un amico da un viaggio e non
ho nulla da mettergli davanti; [7]e se quegli dall'interno gli risponde: Non
m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non
posso alzarmi per darteli; [8]vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli
per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua
insistenza.
[9]Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi
sarà aperto. [10]Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà
aperto. [11]Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una
pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? [12]O
se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? [13]Se dunque voi, che siete
cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro
celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».
[14]Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto
cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. [15]Ma alcuni dissero: «È
in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». [16]Altri
poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. [17]Egli,
conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina
e una casa cade sull'altra. [18]Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come
potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di
Beelzebùl. [19]Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri
discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri
giudici. [20]Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a
voi il regno di Dio.
[21]Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i
suoi beni stanno al sicuro. [22]Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince,
gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.
[23]Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.
[24]Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in
cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono
uscito. [25]Venuto, la trova spazzata e adorna. [26]Allora va, prende con sé
altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la
condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima».
[27]Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse:
«Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». [28]Ma
egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la
osservano!».
[29]Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è
una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno
fuorché il segno di Giona. [30]Poiché come Giona fu un segno per quelli di
Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. [31]La
regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione
e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la
sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. [32]Quelli di Nìnive
sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno;
perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di
Giona c'è qui.
[33]Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio,
ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. [34]La lucerna del
tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella
luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. [35]Bada dunque che la
luce che è in te non sia tenebra. [36]Se il tuo corpo è tutto luminoso senza
avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti
illumina con il suo bagliore».
[37]Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e
si mise a tavola. [38]Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni
prima del pranzo. [39]Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate
l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di
iniquità. [40]Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche
l'interno? [41]Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto
per voi sarà mondo. [42]Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della
menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore
di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. [43]Guai a voi,
farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
[44]Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi
passa sopra senza saperlo».
[45]Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi
anche noi». [46]Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che
caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate
nemmeno con un dito! [47]Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i
vostri padri li hanno uccisi. [48]Così voi date testimonianza e approvazione
alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
[49]Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed
essi li uccideranno e perseguiteranno; [50]perché sia chiesto conto a questa
generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo,
[51]dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e
il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. [52]Guai
a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non
siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».
[53]Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo
ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, [54]tendendogli insidie, per
sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
<B>12</B>
[1]Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda,
Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei
farisei, che è l'ipocrisia. [2]Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato,
né di segreto che non sarà conosciuto. [3]Pertanto ciò che avrete detto nelle
tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle
stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.
[4]A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non
possono far più nulla. [5]Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui
che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico,
temete Costui. [6]Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure
nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. [7]Anche i capelli del vostro
capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri.
[8]Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio
dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; [9]ma chi mi rinnegherà
davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
[10]Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi
bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
[11]Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità,
non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; [12]perché lo Spirito Santo
vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
[13]Uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me
l'eredità». [14]Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o
mediatore sopra di voi?». [15]E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da
ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende
dai suoi beni». [16]Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva
dato un buon raccolto. [17]Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove
riporre i miei raccolti? [18]E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne
costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. [19]Poi
dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni;
riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. [20]Ma Dio gli disse: Stolto, questa
notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi
sarà? [21]Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a
Dio».
[22]Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la
vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete.
[23]La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. [24]Guardate i corvi:
non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.
Quanto più degli uccelli voi valete! [25]Chi di voi, per quanto si affanni, può
aggiungere un'ora sola alla sua vita? [26]Se dunque non avete potere neanche per
la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? [27]Guardate i gigli, come
crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. [28]Se dunque Dio veste così
l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi,
gente di poca fede? [29]Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non
state con l'animo in ansia: [30]di tutte queste cose si preoccupa la gente del
mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. [31]Cercate piuttosto il
regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta.
[32]Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il
suo regno.
[33]Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la
tignola non consuma. [34]Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro
cuore.
[35]Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; [36]siate
simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli
subito, appena arriva e bussa. [37]Beati quei servi che il padrone al suo
ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li
farà mettere a tavola e passerà a servirli. [38]E se, giungendo nel mezzo della
notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! [39]Sappiate bene questo:
se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe
scassinare la casa. [40]Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo
verrà nell'ora che non pensate».
[41]Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?». [42]Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e
saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo
debito la razione di cibo? [43]Beato quel servo che il padrone, arrivando,
troverà al suo lavoro. [44]In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi
averi. [45]Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e
cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
[46]il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in
un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli
infedeli. [47]Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto
o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; [48]quello invece che,
non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A
chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà
richiesto molto di più.
[49]Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già
acceso! [50]C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché
non sia compiuto!
[51]Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la
divisione. [52]D'ora innanzi in una casa di cinque persone [53]si divideranno
tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e <I>figlio contro padre</I>,
madre contro figlia e <I>figlia contro madre</I>,
suocera contro nuora e <I>nuora contro suocera</I>».
[54]Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente,
subito dite: Viene la pioggia, e così accade. [55]E quando soffia lo scirocco,
dite: Ci sarà caldo, e così accade. [56]Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto
della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? [57]E
perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? [58]Quando vai con il tuo
avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui,
perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore
e questi ti getti in prigione. [59]Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai
pagato fino all'ultimo spicciolo».
<B>13</B>
[1]In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei
Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
[2]Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più
peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? [3]No, vi dico, ma se
non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. [4]O quei diciotto, sopra i
quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di
tutti gli abitanti di Gerusalemme? [5]No, vi dico, ma se non vi convertite,
perirete tutti allo stesso modo».
[6]Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e
venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. [7]Allora disse al vignaiolo: Ecco,
son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo.
Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? [8]Ma quegli rispose: Padrone,
lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime
[9]e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».
[10]Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. [11]C'era là
una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era
curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. [12]Gesù la vide, la chiamò a sé e
le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», [13]e le impose le mani.
Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
[14]Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella
guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui
si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di
sabato». [15]Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato,
ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
[16]E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non
doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». [17]Quando egli
diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla
intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
[18]Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo
rassomiglierò? [19]È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e
gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del
cielo si sono posati tra i suoi rami».
[20]E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? [21]È simile al lievito
che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta
fermentata».
[22]Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso
Gerusalemme. [23]Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si
salvano?». Rispose: [24]«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché
molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. [25]Quando il
padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a
bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi
conosco, non so di dove siete. [26]Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e
bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. [27]Ma egli
dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti
operatori d'iniquità! [28]Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete
Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati
fuori. [29]Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno
e siederanno a mensa nel regno di Dio. [30]Ed ecco, ci sono alcuni tra gli
ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
[31]In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene
via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». [32]Egli rispose: «Andate a dire a
quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il
terzo giorno avrò finito. [33]Però è necessario che oggi, domani e il giorno
seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia
fuori di Gerusalemme.
[34]Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono
mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina
la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! [35]Ecco, <I>la vostra casa
vi viene lasciata deserta</I>! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al
tempo in cui direte: <I>Benedetto colui che viene nel nome del Signore!</I>».
<B>14</B>
[1]Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la
gente stava ad osservarlo. [2]Davanti a lui stava un idropico. [3]Rivolgendosi
ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no curare di
sabato?». [4]Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
[5]Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo
tirerà subito fuori in giorno di sabato?». [6]E non potevano rispondere nulla a
queste parole.
[7]Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una
parabola: [8]«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo
posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te [9]e colui
che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con
vergogna occupare l'ultimo posto. [10]Invece quando sei invitato, va' a metterti
all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa
più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. [11]Perché
chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
[12]Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi
vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il
contraccambio. [13]Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi,
zoppi, ciechi; [14]e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai
infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
[15]Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane
nel regno di Dio!». [16]Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece
molti inviti. [17]All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati:
Venite, è pronto. [18]Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo
disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami
giustificato. [19]Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a
provarli; ti prego, considerami giustificato. [20]Un altro disse: Ho preso
moglie e perciò non posso venire. [21]Al suo ritorno il servo riferì tutto
questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci
subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi,
ciechi e zoppi. [22]Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma
c'è ancora posto. [23]Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e
lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. [24]Perché vi
dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».
[25]Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: [26]«Se uno viene
a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle
e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. [27]Chi non porta la
propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
[28]Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la
spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? [29]Per evitare che, se getta le
fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a
deriderlo, dicendo: [30]Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di
finire il lavoro. [31]Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re,
non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene
incontro con ventimila? [32]Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda
un'ambasceria per la pace. [33]Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi
averi, non può essere mio discepolo.
[34]Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si
salerà? [35]Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via.
Chi ha orecchi per intendere, intenda».
<B>15</B>
[1]Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. [2]I
farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
[3]Allora egli disse loro questa parabola:
[4]«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? [5]Ritrovatala, se
la mette in spalla tutto contento, [6]va a casa, chiama gli amici e i vicini
dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.
[7]Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che
per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
[8]O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e
spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? [9]E dopo averla
trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho
ritrovato la dramma che avevo perduta. [10]Così, vi dico, c'è gioia davanti agli
angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
[11]Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [12]Il più giovane disse al padre:
Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro
le sostanze. [13]Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue
cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da
dissoluto. [14]Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia
ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. [15]Allora andò e si mise a servizio di
uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i
porci. [16]Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma
nessuno gliene dava. [17]Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati
in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [18]Mi
leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e
contro di te; [19]non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come
uno dei tuoi garzoni. [20]Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si
gettò al collo e lo baciò. [21]Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il
Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. [22]Ma il
padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo,
mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. [23]Portate il vitello grasso,
ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [24]perché questo mio figlio era morto
ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far
festa.
[25]Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze; [26]chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse
tutto ciò. [27]Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto
ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. [28]Egli si
arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [29]Ma lui
rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un
tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei
amici. [30]Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le
prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. [31]Gli rispose
il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32]ma
bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è
tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
<B>16</B>
[1]Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore,
e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. [2]Lo chiamò e
gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua
amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. [3]L'amministratore
disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione?
Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. [4]So io che cosa fare perché,
quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi
accolga in casa sua. [5]Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al
primo: [6]Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio.
Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. [7]Poi
disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse:
Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. [8]Il padrone lodò quell'amministratore
disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti,
verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
[9]Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché,
quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
[10]Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco,
è disonesto anche nel molto.
[11]Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà
quella vera? [12]E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà
la vostra?
[13]Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro
oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e
a mammona».
[14]I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si
beffavano di lui. [15]Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini,
ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa
detestabile davanti a Dio.
[16]La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il
regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.
[17]È più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo
trattino della Legge.
[18]Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio;
chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
[19]C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni
banchettava lautamente. [20]Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua
porta, coperto di piaghe, [21]bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla
mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. [22]Un giorno
il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco
e fu sepolto. [23]Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di
lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. [24]Allora gridando disse: Padre Abramo,
abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e
bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. [25]Ma Abramo rispose:
Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro
parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
[26]Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui
vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
[27]E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,
[28]perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in
questo luogo di tormento. [29]Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti;
ascoltino loro. [30]E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da
loro, si ravvederanno. [31]Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti,
neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».
<B>17</B>
[1]Disse ancora ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma
guai a colui per cui avvengono. [2]È meglio per lui che gli sia messa al collo
una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno
di questi piccoli. [3]State attenti a voi stessi!
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. [4]E se
pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli
perdonerai».
[5]Gli apostoli dissero al Signore: [6]«Aumenta la nostra fede!». Il Signore
rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo
gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
[7]Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando
rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? [8]Non gli dirà piuttosto:
Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e
bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? [9]Si riterrà obbligato verso il suo
servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? [10]Così anche voi, quando avrete
fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo
fatto quanto dovevamo fare».
[11]Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samarìa e la
Galilea. [12]Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i
quali, fermatisi a distanza, [13]alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi
pietà di noi!». [14]Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai
sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. [15]Uno di loro, vedendosi
guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; [16]e si gettò ai piedi di Gesù
per ringraziarlo. Era un Samaritano. [17]Ma Gesù osservò: «Non sono stati
guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? [18]Non si è trovato chi
tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse:
[19]«Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».
[20]Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: [21]«Il
regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo
qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
[22]Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche
uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. [23]Vi diranno:
Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. [24]Perché come il lampo,
guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo
nel suo giorno. [25]Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga
ripudiato da questa generazione. [26]Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei
giorni del Figlio dell'uomo: [27]mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si
maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li
fece perire tutti. [28]Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano,
compravano, vendevano, piantavano, costruivano; [29]ma nel giorno in cui Lot
uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. [30]Così
sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. [31]In quel giorno, chi
si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle;
così chi si troverà nel campo, non torni indietro. [32]Ricordatevi della moglie
di Lot. [33]Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la
perde la salverà. [34]Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto:
l'uno verrà preso e l'altro lasciato; [35]due donne staranno a macinare nello
stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata». [36]. [37]Allora i
discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il
cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».
<B>18</B>
[1]Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi:
[2]«C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per
nessuno. [3]In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli
diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. [4]Per un certo tempo egli non
volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno,
[5]poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga
continuamente a importunarmi». [6]E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che
dice il giudice disonesto. [7]E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che
gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? [8]Vi dico che
farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà
la fede sulla terra?».
[9]Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e
disprezzavano gli altri: [10]«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era
fariseo e l'altro pubblicano. [11]Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra
sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti,
adùlteri, e neppure come questo pubblicano. [12]Digiuno due volte la settimana e
pago le decime di quanto possiedo. [13]Il pubblicano invece, fermatosi a
distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto
dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. [14]Io vi dico: questi tornò a casa
sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e
chi si umilia sarà esaltato».
[15]Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli,
vedendo ciò, li rimproveravano. [16]Allora Gesù li fece venire avanti e disse:
«Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come
loro appartiene il regno di Dio. [17]In verità vi dico: Chi non accoglie il
regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».
[18]Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita
eterna?». [19]Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non
uno solo, Dio. [20]Tu conosci i comandamenti: <I>Non commettere adulterio, non
uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua
madre</I>». [21]Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia
giovinezza». [22]Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi
tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi
vieni e seguimi». [23]Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste,
perché era molto ricco.
[24]Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono
ricchezze entrare nel regno di Dio. [25]È più facile per un cammello passare per
la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!». [26]Quelli che
ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?». [27]Rispose: «Ciò che è
impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
[28]Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo
seguito». [29]Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia
lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio,
[30]che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo
che verrà».
[31]Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e
tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà.
[32]Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi [33]e,
dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». [34]Ma non
compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non
capivano ciò che egli aveva detto.
[35]Mentre si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto a mendicare lungo la
strada. [36]Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. [37]Gli
risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». [38]Allora incominciò a gridare: «Gesù,
figlio di Davide, abbi pietà di me!». [39]Quelli che camminavano avanti lo
sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di
Davide, abbi pietà di me!». [40]Gesù allora si fermò e ordinò che glielo
conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: [41]«Che vuoi che io faccia per
te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». [42]E Gesù gli disse:
«Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». [43]Subito ci vide di nuovo
e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede
lode a Dio.
<B>19</B>
[1]Entrato in Gèrico, attraversava la città. [2]Ed ecco un uomo di nome Zaccheo,
capo dei pubblicani e ricco, [3]cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli
riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. [4]Allora corse
avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
[5]Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi
subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». [6]In fretta scese e lo accolse
pieno di gioia. [7]Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È andato ad alloggiare da un
peccatore!». [8]Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la
metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro
volte tanto». [9]Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa,
perché anch'egli è figlio di Abramo; [10]il Figlio dell'uomo infatti è venuto a
cercare e a salvare ciò che era perduto».
[11]Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola
perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse
manifestarsi da un momento all'altro. [12]Disse dunque: «Un uomo di nobile
stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.
[13]Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al
mio ritorno. [14]Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro
un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
[15]Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i
servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse
guadagnato. [16]Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato
altre dieci mine. [17]Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato
fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. [18]Poi si presentò il
secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. [19]Anche
a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città. [20]Venne poi anche
l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un
fazzoletto; [21]avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non
hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato. [22]Gli rispose: Dalle
tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo,
che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho
seminato: [23]perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio
ritorno l'avrei riscosso con gli interessi. [24]Disse poi ai presenti:
Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci [25]Gli risposero: Signore,
ha già dieci mine! [26]Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà
tolto anche quello che ha. [27]E quei miei nemici che non volevano che
diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me».
[28]Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso
Gerusalemme.
[29]Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi,
inviò due discepoli dicendo: [30]«Andate nel villaggio di fronte; entrando,
troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e
portatelo qui. [31]E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte
così: Il Signore ne ha bisogno». [32]Gli inviati andarono e trovarono tutto come
aveva detto. [33]Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro:
«Perché sciogliete il puledro?». [34]Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
[35]Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi
fecero salire Gesù. [36]Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli
sulla strada. [37]Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando
tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per
tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
[38]«<I>Benedetto colui che viene,</I>
il re, <I>nel nome del Signore</I>.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
[39]Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi
discepoli». [40]Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno
le pietre».
[41]Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:
[42]«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai
è stata nascosta ai tuoi occhi. [43]Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici
ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte;
[44]abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su
pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
[45]Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori, [46]dicendo: «Sta
scritto:
<I>La mia casa sarà casa di preghiera</I>.
Ma voi ne avete fatto <I>una spelonca di ladri!</I>».
[47]Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano
di farlo perire e così anche i notabili del popolo; [48]ma non sapevano come
fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
<B>20</B>
[1]Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di
Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si
rivolsero a lui dicendo: [2]«Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è
che t'ha dato quest'autorità». [3]E Gesù disse loro: «Vi farò anch'io una
domanda e voi rispondetemi: [4]Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli
uomini?». [5]Allora essi discutevano fra loro: «Se diciamo "dal Cielo",
risponderà: "Perché non gli avete creduto?". [6]E se diciamo "dagli uomini",
tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta».
[7]Risposero quindi di non saperlo. [8]E Gesù disse loro: «Nemmeno io vi dico
con quale autorità faccio queste cose».
[9]Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo <I>piantò una
vigna</I>, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo.
[10]A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte
del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani
vuote. [11]Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono
e lo rimandarono a mani vuote. [12]Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo
ferirono e lo cacciarono. [13]Disse allora il padrone della vigna: Che devo
fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. [14]Quando lo
videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede.
Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. [15]E lo cacciarono fuori della vigna
e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? [16]Verrà e
manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito
ciò, esclamarono: «Non sia mai!». [17]Allora egli si volse verso di loro e
disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto:
<I>La pietra che i costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo</I>?
[18]Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo
stritolerà». [19]Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli
addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola
l'aveva detta per loro.
[20]Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone
oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e
al potere del governatore. [21]Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che
parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni
secondo verità la via di Dio. [22]È lecito che noi paghiamo il tributo a
Cesare?». [23]Conoscendo la loro malizia, disse: [24]«Mostratemi un denaro: di
chi è l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». [25]Ed egli disse:
«Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». [26]Così
non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua
risposta, tacquero.
[27]Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la
risurrezione, e gli posero questa domanda: [28]«Maestro, Mosè ci ha prescritto:
Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si
prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. [29]C'erano dunque
sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. [30]Allora
la prese il secondo [31]e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti
senza lasciare figli. [32]Da ultimo anche la donna morì. [33]Questa donna
dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno
avuta in moglie». [34]Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e
prendono marito; [35]ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della
risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; [36]e nemmeno possono più
morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono
figli di Dio. [37]Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a
proposito del roveto, quando chiama il Signore: <I>Dio di Abramo, Dio di Isacco
e Dio di Giacobbe</I>. [38]Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti
vivono per lui». [39]Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
[40]E non osavano più fargli alcuna domanda.
[41]Egli poi disse loro: «Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide,
[42]se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
<I>Ha detto il Signore al mio Signore:
siedi alla mia destra,</I>
[43]<I>finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi?</I>
[44]Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?».
[45]E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli: [46]«Guardatevi
dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno piacere di esser
salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei
conviti; [47]divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe
preghiere. Essi riceveranno una condanna più severa».
<B>21</B>
[1]Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel
tesoro. [2]Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli [3]e disse:
«In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. [4]Tutti
costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece
nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».
[5]Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che
lo adornavano, disse: [6]«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate,
non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». [7]Gli domandarono:
«Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per
compiersi?».
[8]Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio
nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. [9]Quando
sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono
infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
[10]Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno,
[11]e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno
anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. [12]Ma prima di tutto questo
metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe
e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio
nome. [13]Questo vi darà occasione di render testimonianza. [14]Mettetevi bene
in mente di non preparare prima la vostra difesa; [15]io vi darò lingua e
sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né
controbattere. [16]Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai
parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; [17]sarete odiati da
tutti per causa del mio nome. [18]Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
[19]Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.
[20]Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la
sua devastazione è vicina. [21]Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano
ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in
campagna non tornino in città; [22]saranno infatti giorni di vendetta, perché
tutto ciò che è stato scritto si compia.
[23]Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà
grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. [24]Cadranno a fil di
spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà
calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
[25]Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia
di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, [26]mentre gli uomini
moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
<I>Le</I> potenze <I>dei cieli</I> infatti saranno sconvolte.
[27]Allora vedranno <I>il Figlio dell'uomo venire su una nube</I> con potenza e
gloria grande.
[28]Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina».
[29]E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; [30]quando
già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina.
[31]Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di
Dio è vicino. [32]In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto
ciò sia avvenuto. [33]Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non
passeranno.
[34]State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni,
ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso
improvviso; [35]come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano
sulla faccia di tutta la terra. [36]Vegliate e pregate in ogni momento, perché
abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire
davanti al Figlio dell'uomo».
[37]Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava
all'aperto sul monte detto degli Ulivi. [38]E tutto il popolo veniva a lui di
buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
<B>22</B>
[1]Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, [2]e i sommi sacerdoti
e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo.
[3]Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici.
[4]Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul
modo di consegnarlo nelle loro mani. [5]Essi si rallegrarono e si accordarono di
dargli del denaro. [6]Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per
consegnarlo loro di nascosto dalla folla.
[7]Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di
Pasqua. [8]Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la
Pasqua, perché possiamo mangiare». [9]Gli chiesero: «Dove vuoi che la
prepariamo?». [10]Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro
un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà [11]e
direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso
mangiare la Pasqua con i miei discepoli? [12]Egli vi mostrerà una sala al piano
superiore, grande e addobbata; là preparate». [13]Essi andarono e trovarono
tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.
[14]Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, [15]e disse:
«Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia
passione, [16]poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel
regno di Dio». [17]E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e
distribuitelo tra voi, [18]poiché vi dico: da questo momento non berrò più del
frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
[19]Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo
è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». [20]Allo
stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova
alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
[21]«Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. [22]Il Figlio
dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è
tradito!». [23]Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi
avrebbe fatto ciò.
[24]Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più
grande. [25]Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il
potere su di esse si fanno chiamare benefattori. [26]Per voi però non sia così;
ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come
colui che serve. [27]Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non
è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che
serve.
[28]Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; [29]e io
preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, [30]perché
possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a
giudicare le dodici tribù di Israele.
[31]Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano;
[32]ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta
ravveduto, conferma i tuoi fratelli». [33]E Pietro gli disse: «Signore, con te
sono pronto ad andare in prigione e alla morte». [34]Gli rispose: «Pietro, io ti
dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di
conoscermi».
[35]Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è
forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». [36]Ed egli soggiunse: «Ma ora,
chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il
mantello e ne compri una. [37]Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola
della Scrittura: <I>E fu annoverato tra i malfattori</I>. Infatti tutto quello
che mi riguarda volge al suo termine». [38]Ed essi dissero: «Signore, ecco qui
due spade». Ma egli rispose «Basta!».
[39]Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli
lo seguirono. [40]Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in
tentazione». [41]Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e,
inginocchiatosi, pregava: [42]«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!
Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». [43]Gli apparve allora un
angelo dal cielo a confortarlo. [44]In preda all'angoscia, pregava più
intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.
[45]Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano
per la tristezza. [46]E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non
entrare in tentazione».
[47]Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che
si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. [48]Gesù
gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?». [49]Allora
quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore,
dobbiamo colpire con la spada?». [50]E uno di loro colpì il servo del sommo
sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. [51]Ma Gesù intervenne dicendo:
«Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì. [52]Poi Gesù disse
a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del
tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante?
[53]Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me;
ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».
[54]Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del
sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. [55]Siccome avevano acceso un
fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in
mezzo a loro. [56]Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse:
«Anche questi era con lui». [57]Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!».
[58]Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro
rispose: «No, non lo sono!». [59]Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In
verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». [60]Ma Pietro disse:
«O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un
gallo cantò. [61]Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si
ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti,
oggi mi rinnegherai tre volte». [62]E, uscito, pianse amaramente.
[63]Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo
percuotevano, [64]lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?».
[65]E molti altri insulti dicevano contro di lui.
[66]Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i
sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero:
[67]«Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi
crederete; [68]se vi interrogo, non mi risponderete. [69]Ma da questo momento
starà <I>il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio</I>».
[70]Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse
loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». [71]Risposero: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
<B>23</B>
[1]Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato [2]e cominciarono ad
accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di
dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re». [3]Pilato lo
interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». [4]Pilato
disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo».
[5]Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la
Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».
[6]Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo [7]e, saputo che apparteneva alla
giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava
anch'egli a Gerusalemme.
[8]Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava
vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da
lui. [9]Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
[10]C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con
insistenza. [11]Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi
lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. [12]In quel giorno
Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
[13]Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, [14]disse: «Mi
avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato
davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo
accusate; [15]e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha
fatto nulla che meriti la morte. [16]Perciò, dopo averlo severamente castigato,
lo rilascerò». [17]. [18]Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte
costui! Dacci libero Barabba!». [19]Questi era stato messo in carcere per una
sommossa scoppiata in città e per omicidio.
[20]Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. [21]Ma essi urlavano:
«Crocifiggilo, crocifiggilo!». [22]Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma
che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo
castigherò severamente e poi lo rilascerò». [23]Essi però insistevano a gran
voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. [24]Pilato
allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. [25]Rilasciò colui che era
stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e
abbandonò Gesù alla loro volontà.
[26]Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva
dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. [27]Lo
seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano
lamenti su di lui. [28]Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di
Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri
figli. [29]Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi
che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
[30]Allora cominceranno a <I>dire ai monti</I>:
<I>Cadete su di noi!
e ai colli:
Copriteci!</I>
[31]Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
[32]Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere
giustiziati.
[33]Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due
malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. [34]Gesù diceva: «Padre,
perdonali, perché non sanno quello che fanno».
<I>Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte</I>.
[35]Il popolo stava <I>a vedere</I>, i capi invece lo <I>schernivano</I>
dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo
eletto». [36]Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli
<I>dell'aceto</I>, e dicevano: [37]«Se tu sei il re dei Giudei, salva te
stesso». [38]C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei
Giudei.
[39]Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e anche noi!». [40]Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai
timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? [41]Noi giustamente, perché
riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di
male». [42]E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
[43]Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
[44]Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la
terra fino alle tre del pomeriggio. [45]Il velo del tempio si squarciò nel
mezzo. [46]Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, <I>nelle tue mani consegno
il mio spirito</I>». Detto questo spirò.
[47]Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente
quest'uomo era giusto». [48]Anche tutte le folle che erano accorse a questo
spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il
petto. [49]Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo
avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
[50]C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta.
[51]Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di
Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. [52]Si presentò a
Pilato e chiese il corpo di Gesù. [53]Lo calò dalla croce, lo avvolse in un
lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era
stato ancora deposto. [54]Era il giorno della parascève e già splendevano le
luci del sabato. [55]Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano
Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù,
[56]poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di
sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.
<B>24</B>
[1]Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba,
portando con sé gli aromi che avevano preparato. [2]Trovarono la pietra rotolata
via dal sepolcro; [3]ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
[4]Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti
sfolgoranti. [5]Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra,
essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? [6]Non è qui, è
risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, [7]dicendo
che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che
fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». [8]Ed esse si ricordarono
delle sue parole.
[9]E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli
altri. [10]Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre
che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. [11]Quelle parole parvero loro
come un vaneggiamento e non credettero ad esse.
[12]Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a
casa pieno di stupore per l'accaduto.
[13]Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un
villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus, [14]e
conversavano di tutto quello che era accaduto. [15]Mentre discorrevano e
discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. [16]Ma i
loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. [17]Ed egli disse loro: «Che sono
questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono,
col volto triste; [18]uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così
forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi
giorni?». [19]Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù
Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto
il popolo; [20]come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per
farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. [21]Noi speravamo che fosse
lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste
cose sono accadute. [22]Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti;
recatesi al mattino al sepolcro [23]e non avendo trovato il suo corpo, son
venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che
egli è vivo. [24]Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come
avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
[25]Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei
profeti! [26]Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per
entrare nella sua gloria?». [27]E cominciando da Mosè e da tutti i profeti
spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. [28]Quando furon
vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più
lontano. [29]Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno
già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. [30]Quando fu a tavola
con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
[31]Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro
vista. [32]Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel
petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le
Scritture?». [33]E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove
trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, [34]i quali
dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». [35]Essi poi
riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello
spezzare il pane.
[36]Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a
loro e disse: «Pace a voi!». [37]Stupiti e spaventati credevano di vedere un
fantasma. [38]Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel
vostro cuore? [39]Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!
Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
[40]Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. [41]Ma poiché per la grande
gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa
da mangiare?». [42]Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; [43]egli lo
prese e lo mangiò davanti a loro.
[44]Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi». [45]Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle
Scritture e disse: [46]«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare
dai morti il terzo giorno [47]e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti
la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. [48]Di
questo voi siete testimoni. [49]E io manderò su di voi quello che il Padre mio
ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza
dall'alto».
[50]Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.
[51]Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. [52]Ed
essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; [53]e
stavano sempre nel tempio lodando Dio.