STORIA DELLE RELIGIONI |
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Che cos’è l’Unione Cristiani Cattolici Razionali?
Nata da un gruppetto di universitari cattolici, nell’aprile 2010, come parodia dell’associazione UAAR (Unione degli Atei Agnostici Razionalisti), l’associazione dice di non aderire ad alcun movimento ecclesiale o alcun partito politico, ma si prefigge lo scopo “di opporsi ai contenuti dell’ateismo moderno, militante, offensivo e laicista. Ovviamente questo fanatismo (concentrato in Italia soprattutto nei 4000 adepti dell’UAAR) non ha nulla a che spartire con la sana laicità e il gran bel vecchio ateismo teorico e drammatico (ormai morto e sepolto), posizione di cui abbiamo rispetto e stima”. Un altro obiettivo è quello “di creare un luogo in cui, chiunque sia lontano dai fondamentalismi (religiosi e non religiosi), possa dialogare, confrontarsi, esprimere i propri dubbi e ritrovare le ragioni, indipendentemente dalla propria posizione esistenziale”. Dunque si dicono “cristiani” ma solo nel senso di “cattolici”, o meglio di “cattolici romani”, schierati a favore della chiesa di Ratzinger: non vogliono confondersi con altri “cristiani”, non fanno un discorso “sul” cristianesimo, ma propagandano l’idea di “cristianesimo” quale è emersa dalla tradizione “cattolico-romana”. Dunque non metteranno mai sullo stesso piano cattolicesimo, protestantesimo, ortodossia greco-slava: è bene che questo gli altri cristiani lo sappiano. Proprio perché non è vero che questi cristiani non aderiscono ad alcun “movimento ecclesiale” (se lo facessero sarebbero “laici”): il loro movimento di riferimento è appunto quello della chiesa di Ratzinger. Se avessero detto, in quanto “cattolici”, di fare riferimento a un movimento che contesta talune posizioni di questa chiesa, sarebbe stato diverso: forse ci si poteva anche confrontare in maniera produttiva. La chiesa di Wojtyla-Ratzinger, infatti, non viene contestata solo da tutti i movimenti laico-umanistici-democratici del mondo, ma anche da ampi settori della stessa cultura cristiana. Sono ormai innumerevoli, dalla fine degli anni Settanta, le scomuniche e le sospensioni a divinis nei confronti di tanti movimenti comunità personalità di rilievo del mondo cattolico, solo perché si sono espresse idee di sinistra o semplicemente laico-democratiche. Questa nuova associazione cattolico-romana si oppone a un ateismo che viene qualificato con aggettivi ritenuti equivalenti: “moderno, militante, offensivo e laicista”, e che viene messo in alternativa a quell’ateismo teorico tradizionale, del passato, apprezzato proprio perché soltanto “teorico” e che per fortuna però è “ormai morto e sepolto”. Un ateismo militante (come d’altra parte vuole esserlo il cattolicesimo, di sicuro quello di questi universitari) è “offensivo”, mentre un ateismo soltanto teorico non fa paura, non dà fastidio, anche perché è “morto”! Come se l’ateismo militante non fosse una conseguenza di quello teorico! Come se l’ateismo militante non usasse, per diffondersi, gli stessi argomenti di quello teorico! Che riconoscimento manierato, questo nei confronti dell’ateismo teorico: “il gran bel vecchio ateismo teorico”, “di cui abbiamo rispetto e stima”. Chi ha davvero stima dell’avversario, non si compiace che sia morto ma gli augura lunga vita! E che cos’è questa posizione dell’UCCR se non un’ennesima forma di “fondamentalismo religioso”? Si vuole “creare un luogo in cui, chiunque sia lontano dai fondamentalismi (religiosi e non religiosi), possa dialogare”. Ma con chi potranno mai dialogare questi fondamentalisti se non con loro stessi? Stando queste premesse, faranno fatica a trovare non dico un laico ma neppure un credente che abbia il coraggio di contestare le loro idee. Non è forse comodo dialogare da posizioni fondamentaliste con chi invece è su posizioni dubbie, incerte, problematiche? E’ come se dicessero: noi non vogliamo apparire come quelli che hanno la verità in tasca, però alla prova dei fatti dimostreremo che l’abbiamo. Che democrazia d’avanguardia manifestano questi “giovani cattolici”! Neppure i peggiori democristiani erano mai arrivati a tanto o comunque non ebbero mai posizioni preminenti nel partito. E in ogni caso bisogna che qualcuno dica loro che il termine “cattolico razionalista” è un controsenso: il cristianesimo si basa anzitutto sulla “fede” non sulla “ragione”. Là dove si è cercato di agire in maniera opposta, come appunto ha fatto la chiesa romana con la Scolastica, si sono inevitabilmente poste le premesse per la nascita dell’ateismo. Beninteso dell’ateismo “teorico”, poiché di quello “pratico” la chiesa romana le premesse le aveva poste già molto tempo prima, quando iniziò a pensarsi come “Stato”, come “Stato della chiesa”. |
Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"