L'orto botanico a Bologna
L'orto botanico di
Bologna
- Nel 1587, le quattro aiuole predisposte per le
piante officinali non bastarono più per accogliere anche le varietà esotiche, pertanto
l'orto fu trasferito in un caseggiato che disponeva di due tornature di terra, posto in
via San Giuliano, nei pressi di porta S. Stefano. Uno speciale impianto irriguo
consentì addirittura di conservare nelle vasche 300 rare piante acquatiche.
- Poiché il decentramento dell'orto sembrava
sfavorire gli studenti che seguivano le lezioni presso il palazzo dell'Archiginnasio, nel
1600 si provvide a trasferire nuovamente gran parte dei materiali che servivano per le
esercitazioni in Palazzo Pubblico e alla sede di via San Giuliano furono destinate
mansioni pertinenti soprattutto alla coltivazione e alla cura delle specie vegetali.
- Nel 1803 l'Università provvide all'acquisto di un
lotto di terreno tra porta San Donato e Porta Mascarella (oggi accessibile da via Irnerio,
42), dove in età rinascimentale erano ubicate le delizie dei Bentivoglio (1), allo scopo
di riunificare le collezioni di Palazzo Pubblico e di via San Giuliano. A questa prima
sistemazione fece poi seguito il completo allestimento della zona universitaria,
riorganizzata nei diversi Istituti disciplinari e scientifici, secondo un progetto
elaborato dall'architetto Giovanni Battista Martinetti.
(1) Si tratta di ville residenziali, come la
Palazzina della Viola, che ancora si può ammirare, appartenuta alla potente famiglia
Bentivoglio che fino al 1511 detenne la signoria della città.