Le cimette io
cogliea della mortella,
spigo, timo, cedrina e vigorosa
menta, con rosmarino e nipitella,
foglie di noce e qualche ultima rosa.
E tutta, entro una conca, l'odorosa
boccetta esposta alla Diana stella,
con limpid'acqua, v'infondea gelosa
le spiche d'aglio e il pan, la nostra ancella.
Io ne ridea e le movea domanda:
perché dell'aglio col maligno odore
offender l'aromatica lavanda?
Ella, facendo il segno della croce:
l'aglio di San Giovanni ha gran valore,
né della strega or più l'occhio gli nuoce. |

|