Verbena
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- Dai romani era considerata erba propizia e sacra;
era anche conosciuta con i soprannomi di "lacrime di Iside" o "sangue di
Mercurio" e si riteneva che concedesse l'invulnerabilitā.
- Erba afrodisiaca, secondo alcuni autori, fu da altri
reputata erba purificatrice, al punto da esigere la castitā da parte di coloro che la
assumevano. "La verbena mangiata non permette il coito per sette giorni", si
legge nel seicentesco trattato del Piperno, De magicis affectibus, che
attribuisce tale opinione all'autoritā del Savonarola.
- Una superstizione popolare sostiene che se si chiede
ad un ammalato come stia, tenendo tra le dita quest'erba, si riceverā esatta
profezia in merito al decorso della malattia in base alla sua risposta.
- In alcuni paesi del Piemonte, il fatto di
strofinarsi il palmo della mano con il succo di verbena, al tramonto, era un tempo
ritenuto un valido sistema per ottenere l'amore della persona della quale si sarebbe poi
toccata la mano.
- Peraltro si riteneva che il fatto di portare una
corona di verbena sulla testa valesse a lenire il mal di capo e questa credenza sarebbe
confermata da una delle proprietā medicamentose attribuite ancora oggi a questa pianta:
antinevralgica, antireumatica e febbrifuga.