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Premessa

La diffusione capillare dei computer e di Internet ha indotto, in questi ultimi anni, profondi cambiamente nei modi di apprendere e di operare delle giovani generazioni. L'uso delle diverse applicazioni produce cambiamenti nei modi in cui sono svolte varie attività cognitive, ad esempio nel modo di scrivere (wordprocessor), di ricercare l'informazione (motori di ricerca, browser di rete), di disegnare (editori grafici), di calcolare e organizzare dati (database e spreadsheet), ecc. Si può dire che gli studenti che usano il computer acquisiscono nuove capacità di apprendimento basate su una continua pratica di interazione con ambienti virtuali di gioco, di espressione, di comunicazione, ecc. Tale processo non può essere ignorato dall'istituzione scuola che, da una parte, deve attrezzarsi per fornire adeguato supporto di conoscenze e di abilità, dall'altra deve offrire queste possibilità a tutti, onde evitare che queste nuove conoscenze si configurino come nuove forme di esclusione. Nonostante la scuola italiana sia impegnata da decenni in questa attività, non vi è dubbio che la vastità e la rilevanza di tali problemi sia enormemente cresciuta in questi ultimi anni, anche in concomitanza con l'affermarsi della rete Internet come strumento pressoché indispensabile di comunicazione, informazione ed oggi anche di formazione. Appare evidente che gli obiettivi di garantire alle giovani generazioni:
  • il possesso, alla fine del loro percorso scolastico, della capacità di usare gli strumenti messi a disposizione dalle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC);
  • cognizioni teoriche in grado di farne degli utenti consapevoli delle potenzialità e dei limiti;
possono essere raggiunti solo nella misura in cui l'uso delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC) nella scuola italiana non rimane confinato all'interno di specifici ambiti disciplinari, ma diventa una pratica diffusa che coinvolge il complesso delle attività, didattiche e non, che si svolgono all'interno dell'istituzione scuola.
Il raggiungimento di tali obiettivi appare pertanto subordinato al fatto che gli insegnanti siano, a loro volta, in grado di affrontare questo compito connotato non tanto dalla trasmissione di conoscenze tecniche specifiche, quanto dal cambiare il modo di fare scuola e di saper utilizzare proficuamente le tecnologie nella didattica quotidiana.
Se, fino ad oggi, la professionalità degli insegnanti si sviluppava lungo due assi principali: le conoscenze disciplinari e la capacità di progettare, organizzare, gestire processi di apprendimento tesi a garantire la crescita culturale dei proprio allievi, oggi non può prevedere un terzo asse centrato sull'uso delle tecnologie.
È altresì opportuno tenere presente che le TIC si presentano all'insegnante con una valenza triplice, vale a dire come:
  • strumenti di supporto all'organizzazione e alla gestione della propria attività professionale; strumenti cioé che possono aiutarlo a rendere più efficace l'attività svolta dai docenti al di fuori della classe;
  • strumenti a supporto della loro attività culturale in quanto la rete Internet offre: la possibilità di reperire materiali utili alla didattica delle discipline, la possibilità di comunicare/collaborare in maniera proficua con colleghi ed esperti lontani, la possibilità di partecipare a dibattiti e seminari su temi di interesse senza la necessità di spostarsi dalla loro scuola o dalla loro abitazione;
  • strumenti in grado di migliorare e facilitare il processo di apprendimento della disciplina da parte dei propri allievi.
La definizione di percorsi di formazione per insegnanti sulle nuove tecnologie deve tenere conto di questi elementi di contesto e non può quindi ridursi alla semplice acquisizione di competenze di natura tecnica. Al contrario, il punto focale deve essere costituito dall'intreccio tra tecnologie e didattica, tecnologia e processi di apprendimento.
Il piano di Azione eLearning, presentato al Consiglio e al Parlamento Europeo il 28 marzo 2001, sintetizza gli obiettivi sopra delineati, che dovrebbero essere raggiunti nel giro di pochi anni da tutti gli Stati membri, nel modo seguente:
  • fare in modo che, entro la fine del 2003, tutti i ragazzi abbiano acquisito una cultura digitale al termine degli studi;
  • sostenere l'evoluzione dei programmi scolastici per tenere conto dei nuovi metodi di apprendimento e dell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione entro la fine del 2002;
  • impartire una adeguata formazione a tutti gli insegnanti; entro la fine del 2002, adeguare i programmi di formazione degli insegnanti e stabilire incentivi per indurli a utilizzare davvero le tecnologie digitali nella propria attività didattica.
Individua inoltre come necessario per il raggiungimento di tali obiettivi:
  • dotare tutte le scuole di un accesso a Internet e alle risorse multimediali entro la fine del 2001 e tutte le aule scolastiche (Internet rapida) entro la fine del 2002;
  • collegare progressivamente le scuole alle reti di ricerca entro la fine del 2004;
  • raggiungere il rapporto di 5-15 allievi per computer multimediale nel 2004;
  • garantire la disponibilità di servizi di supporto e di risorse didattiche su Internet e predisporre piattaforme di apprendimento per via elettronica ad uso di insegnanti, studenti e genitori entro la fine del 2002.
Queste dotazioni di natura infrastrutturale, nel giro di pochi anni, comporteranno nelle nostre istituzioni scolastiche:
  • la presenza di non meno di 50-60 calcolatori per istituto;
  • l'esistenza di una rete locale con accessi estesi a tutti i locali dell'edificio, compresa ogni singola aula;
  • la presenza di una connettività ad Internet, a sua volta estesa a tutti i locali dell'edificio scolastico;
  • la presenza, all'interno della scuola, di calcolatori tesi a fornire servizi all'interno e all'esterno.
I percorsi formativi di seguito presentati tengono conto di questo intreccio tra tecnologia, didattica e organizzazione che la scuola italiana si trova ad affrontare.