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Reti multistadio

di cui in figura è riportato un esempio a 3 stadi, in cui gli N ingressi sono ripartiti su r1 reti piú piccole con n ingressi, e le M uscite su r3 reti con m uscite. Nel mezzo ci sono r2 reti con r1 ingressi ed r3 uscite. Si può dimostrare che la rete complessiva è non bloccante se il numero di matrici dello stadio intermedio è almeno r2 $ \geq$ n + m - 1 (condizione di CLOS4.44). Una connessione da sinistra a destra ha ora la possibilità di scegliere attraverso quale matrice intermedia passare.

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\resizebox* {0.6\textwidth}{!}{\includegraphics{cap4/f4.30.ps}}

Nel caso di reti quadrate (N = M), ponendo n = m = $ \sqrt{\frac{N}{2}}$, si ottiene un numero complessivo di incroci pari a 4$ \left(\vphantom{ \sqrt{2}N^{\frac{3}{2}}-N}\right.$$ \sqrt{2}$N$\scriptstyle {\frac{3}{2}}$ - N$ \left.\vphantom{ \sqrt{2}N^{\frac{3}{2}}-N}\right)$, che risulta inferiore ad N2 (e dunque vantaggioso rispetto ad un commutatore monostadio) a partire da N $ \geq$ 24.

Ovviamente, la problematica relativa alle matrici di commutazione è molto articolata, coinvolgendo topologie piú complesse, filosofie di instradamento, e tecniche per la stima delle probabilità di blocco. Tralasciamo ulteriori approfondimenti, per illustrare invece come realizzare dispositivi di commutazione per trasmissioni numeriche a divisione di tempo.


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2001-06-01