Per costruire la rete delle scuole - cap. 3.2.1.2

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3.2.1.2 - Connessione Isdn

    ISDN è l'acronimo di "Integrated Services Digital Network", ed è l’evoluzione naturale della modalità di connessione analogica. Oggi è diffusa praticamente su tutto il territorio regionale e permette una velocità di trasmissione garantita di 64 oppure 128Kbit/sec al secondo. Una normale linea ISDN rende disponibili l’equivalente di due linee telefoniche che possono essere utilizzate contemporaneamente per trasmissioni dati e/o voce. Nel caso dei collegamenti dati è pure possibile utilizzare una modalità chiamata "boundled" che permette un utilizzo simultaneo delle due linee al fine di ottenere appunto la velocità di 128K; questo al prezzo di un raddoppio degli scatti telefonici per unità di tempo. Mentre la connessione ISDN semplice è offerta ormai da quasi tutti i provider "gratuiti", per poter utilizzare la velocità di 128Kbit/sec è spesso necessario disporre di un contratto a pagamento. Alla data della nostra inchiesta risulta che meno di 1/3 delle connessioni ISDN presenti nelle sedi scolastiche utilizzi la modalità "boundled" e la relativa velocità di 128K.

    Un’altra caratteristica di ISDN è quella di stabilire il collegamento con il provider in un tempo estremamente breve (2-4 secondi) e quindi, se si dispone di un sistema che effettua la chiamata automaticamente, la sensazione soggettiva dell’utente è quella di non percepire alcun ritardo alla richiesta di un servizio di rete.

    Apparati di collegamento

    Per ottenere una connessione ISDN è necessario fare una richiesta al gestore telefonico che provvederà a trasformare la linea esistente, oppure ad installarne una nuova. La linea sarà attestata ad una borchia a muro a cui sarà possibile collegare telefoni ed apparati di rete. Esistono due diversi tipi di borchie che possono essere richieste al momento della stipula del contratto: la borchia NT1 e la NT1-Plus. La prima permette di collegare solamente apparati (telefoni, fax, modem) di tipo ISDN, mente la seconda permette di riutilizzare anche "vecchi" telefoni e fax (ed anche modem analogici).

    Per sfruttare la linea ISDN per la trasmissione dei dati si possono utilizzare schede ISDN interne, "modem ISDN" esterni oppure router (in questo caso il termine modem è tecnicamente scorretto in quanto nel caso di collegamenti digitali dovremmo parlare di "Terminal Adapter" ma continueremo ad utilizzarlo in quanto è ormai entrato nel linguaggio corrente). Dei tre apparati la scheda interna è sicuramente la più conveniente (costo inferiore ai 50 €uro) ed efficace. È la scelta migliore se si deve installare un server che effettua automaticamente la connessione o nel caso di un calcolatore situato in un ambiente controllato. Il modem esterno ha un costo leggermente superiore, e tipicamente, soffre di maggiori problemi di configurazione; per contro rende visibile lo stato delle connessioni attraverso spie luminose e molti modelli offrono anche la funzionalità analogica, quindi permettono, all’occorrenza, di chiamare provider dotati di sole linee analogiche.

    Infine il router, che è decisamente più costoso, 250-400 €uro, è conveniente quando si disponga di una rete locale e si voglia usufruire della funzionalità di "collegamento automatico a richiesta", cioè qualunque richiesta di un servizio di rete effettuata da un PC attiverà la connessione a Internet. I router ISDN sono normalmente provvisti delle funzionalità di NAT (vedi dettagli tecnici nei paragrafi 3.3) che è necessaria per dare l’accesso a Internet a tutte le macchine che fanno parte della rete locale. Inoltre la grande maggioranza dei router offrono anche la funzionalità di PAT (par. 3.4), che permette di rendere visibile su Internet servizi interni quali server Web ed FTP, e la ricezione di posta elettronica con numero illimitato di utenti. L’utilizzo di questa funzionalità richiede però contratti che prevedano IP-fisso e/o l’attivazione simmetrica della connessione anche dalla "lato provider". Contratti con queste caratteristiche non sono di solito particolarmente convenienti, ma a volte non esistono alternative.

    I costi

    I costi di collegamento sono simili a quelli di una linea telefonica commutata e consistono nel canone mensile (doppio rispetto ad una linea normale) e nel conteggio degli scatti telefonici. Occorre tenere conto che se viene utilizzata la modalità "boundled" a 128 Kbit/sec i costi della tariffa a tempo sono esattamente il doppio rispetto a quella di una connessione analogica. Anche nel caso di ISDN la diffusione dei punti di accesso è sufficientemente capillare e permette di utilizzare provider gratuiti o a pagamento nel proprio distretto telefonico. Vale anche in questo caso il discorso, già fatto per le connessioni analogiche, sulla scarsa affidabilità di contratti "flat" e sulla opportunità di verificare i costi di contratti e abbonamento che mettono a disposizione numeri verdi che eliminano le spese degli scatti telefonici.

    Tabella 3.4 - Costi annuali, comprensivi di IVA, di un collegamento ISDN in funzione delle ore medie di utilizzo giornaliero su circa 220 giornate scolastiche; la linea tratteggiata rappresenta i costi di collegamento a 64K e la linea continua il collegamento a 128K.

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