L'EPOPEA DI GILGAMESH
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Recensioni Ebla, un impero ritrovato, Paolo Matthiae, Einaudi ed. 1995 Gli italiani sono stati gli ultimi ad offrire un contributo allo studio delle culture preellenistiche della Siria a causa di una ... diffusa valutazione classicistica nella quale le radici del mondo occidentale quasi esclusivamente affondavano in un terreno che era quello della cultura ellenica prima e latina poi (p. xxv).
Un'unica pecca rimproverabile a Matthiae (ma comune a Pettinato) è l'infelicissimo stile di scrittura, soprattutto quando Matthiae si abbandona a verbose esegesi. Ecco un impressionante esempio di groviglio di subordinate (riuscite a capire qual è la "singolarità" in oggetto?): «E' singolare, ma significativo delle contraddizioni intrinseche di studi inariditi da una consuetudine a indugiare e perdersi in una spesso sterile pratica di considerazioni filologiche e antiquarie, che proprio H. Frankfort, una delle massime personalità dell'archeologia orientale - finissimo critico, storico assai penetrante, scavatore di talento - sia stato ad un tempo, agli inizi degli anni '50, l'autore di illuminanti contributi sulla continuità della tradizione soprattutto architettonica della Siria, e il responsabile di un'autorevole sintesi in cui, pur in un quadro storico apparentemente corretto, venivano ripresi e codificati alcuni dei più antistorici giudizi sulla civiltà artistica della Siria. Infatti...» (p. xxvi) Se avessi avuto l'ingrato compito di correggere le bozze, avrei così tradotto: «L'archeologo Frankfort, nonostante i suoi fondamentali contributi sul campo negli anni '50, valutò frettolosamente la civiltà artistica siriana preellenistica. Infatti...» Altra nebulosità del volume è data dai numerosi rilievi topografici messi in bella posa ma pressoché illeggibili. Cosa sono, per esempio, A-B-C-D-E... nella pianta di Tell Mardikh a p. 39? Forse nell'«edizione tascabile» si è voluto risparmiare sulle leggende? Infine leggo, in q.ta di copertina, della scoperta di templi paleocristiani (sic!) sul sito di Tell Mardikh... un teorema alla Ramanujan, immagino. Se l'intento è la divulgazione dei risultati ottenuti, la chiarezza espositiva è tutt'altro che opzionale. Soprattutto se la divulgazione è mirata a promuovere l'assegnazione di fondi statali alle missioni archeologiche italiane.
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