STORIA ROMANA |
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IL Pantheon
Pantheon significa "tempio di tutti gli dei": è l'unico monumento in stile classico rimasto integro a Roma. E' l'espressione più alta e matura dell'architettura romana. E' dedicato alle divinità, poiché la sua cupola vuola rappresentare la volta celeste, ma la religiosità che esprime è tutta entro una concezione naturalistica dell'esistenza, in quanto l'occhio centrale, unica sorgente di luce, corrisponde al sole, che illumina tutto l'edificio. Questa luce conferisce un intenso effetto di chiaroscuro all'interno perché essa varia a seconda del tempo sereno o nuvoloso e a seconda dell'inclinazione dei raggi solari durante il giorno.
Il tempio ha un'imponente iscrizione nella cornice del portico: "M. Agrippa L. F. Cos. Tertium Fecit", che si riferisce a un tempio edificato dal console Agrippa, nel 27 a.C., e da lui dedicato alle divinità tutelari della famiglia Giulia. Questo significa non solo che la religiosità ch'esso rappresenta è meramente naturalistica, ma anche che, per suo mezzo, si voleva glorificare una stirpe ben precisa, la Giulia, da equipararsi qui alle stesse divinità del cielo. Ecco qui magnificamente sintetizzata la concezione della religione che avevano i romani: un culto primordiale alla potenza della natura subordinato al culto della personalità guerriera. Il Pantheon vuole essere l'espressione del dominio dell'imperatore, cioè di un uomo superiore alla natura in quanto dio. Il tempio originario non sappiamo esattamente com'era, poiché quello che oggi vediamo risale all'epoca dell'imperatore Adriano (117-125). Oggi custodisce le tombe di italiani illustri e dei re d'Italia. L'edificio è preceduto da un monumentale pronao composto da otto colonne corinzie, sormontate da un timpano di sapore classico, a sua volta collegato attraverso un parallelepipedo alla maestosa cupola emisferica, la più ampia che mai sia stata voltata prima dell'introduzione del cemento armato.
L'impianto architettonico generale è di grande interesse, in quanto, nonostante le sue notevoli dimensioni (la misura del diametro della base - 43,20 m. - corrisponde all'altezza della cupola), non si ha affatto un'impressione di pesantezza o di staticità.
Anzi, la soluzione dei cinque ordini di cassettoni (riquadri scavati nella cupola il cui occhio misura 9 m. di diametro) digradanti a spicchi verso l'alto, conferisce leggerezza non solo alla struttura, ma a tutto l'ambiente. Nella parte inferiore lo spazio interno sembra dilatarsi perché animato da nicchioni rettangolari e semicircolari, nonché da finte finestre. Per diminuirne il peso, la calotta è stata costruita in calcestruzzo legato con pietra pomice.
Insomma si ha nella stesso tempo un forte senso di monumentalità e di grande equilibrio. Il Pantheon fu costruito in mattoni e rivestito con marmo bianco. Ogni cassettone della volta fu decorato con stelle di bronzo, ora scomparse, dovendo simboleggiare la volta celeste. I muri vennero foderati di laterizio e riempiti con gettate di calcestruzzo.
Un tempo la cupola era rivestita esternamente di tegole dorate, perché il tempio dall'alto dei colli circostanti doveva apparire splendente come il sole. Enrico Galavotti |
- Stampa pagina Aggiornamento: 11/09/2014 |