L'ORIGINE DELLA STRADA FERRATA


ALLA STAZIONE

Alla stazione di Bologna
sarebbe stato facile
toccarti
e con un pretesto
parlarti,
in quel dedalo
di fili incrociati
m’avresti capito,
invece
come un espresso
sul binario opposto
ti sono passato accanto.
Mi sono accontentato
del tuo chanel
invece d’usare
la leva del cambio.

IL TRENO

Ogni volta che ti vedo
ti guardo e mi freno
sento fischiare un treno
il treno dei desideri
oscuri lontani sinceri

Baciare la tua bocca
la tua pelle albicocca
baciare i tuoi occhi chiari
i tuoi seni dolci e amari

Ogni volta che ti vedo
mi guardi e ti freno
senti fischiare il treno
il treno dei sorrisi
dei canti fiordalisi

Premi questo bottone
ho detto al capostazione
un minuto prima che passi
sul binario pieno di sassi

IN TRENO

Ti vedo con la testa
appoggiata al finestrino
del treno in corsa
con lo sguardo
di una giovane
che sogna nel buio
mentre il lume
riflette nel vetro
il volto pensieroso
di una donna matura.
Vorrei spegnere la luce
e baciarti
ma la stazione è vicina
e tu ti sei già alzata.

VIENI

Quando verrai a trovarmi
- e hai detto che lo farai -
sii sola
e stai dimessa
di nessun colore vestita
il candore della tua pelle
il cielo dei tuoi occhi
l'oro delle tue chiome
scendi dal treno
come una qualunque
guardati attorno
per desiderarmi
e io continuerò
- è una promessa -
a sognarti.

GIORNATA D'APRILE

verdi campi di grano
ondeggiare impetuosi
mi passano in treno

PRIMI DI MAGGIO

dal treno un salto spicco
verso un letto di grano verde
ridendo ruzzolo
nella mia ingenuità

ARMONIA

verde a sinistra in basso
primo piano
giallo campo di grano
ciminiera e casolare compatto
in alto a destra
cielo azzurro limpido sullo sfondo
rallentando il treno
mi ha svelato un quadro

Honoré Daumier, The third-class wagon, 1864

IL RITORNO DEGLI EMIGRANTI

Come sempre
s'assopirono
nelle carrozze del treno.

Torpore non era
l'eterna stanchezza
del cuore.

Dei paradisi perduti
la fantasia
cercarono in sogno.

Inutilmente
qualcuno
l'aveva già trafugata.

AMARSI

mani agitate
di bimbi festanti
per un piccolo uomo
del treno

FOSCHIA DI NOVEMBRE

alla stazione
guardo intirizzito
un punto
crescere

CIVILTA'

verde che s'erge dal sasso
fra i binari dell'umana fatica
segno tranquillo
d'una vita diversa

MACCHINE

Se sei solo
hai bisogno di macchine
il potere delle macchine
macchine costose
per un uomo solo
che sfrutta la frutta
e spreme il seme

Ti supero ti macino
Ti macino ti supero
Non vali uno jugero
Lo dice anche Tacito


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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Aggiornamento: 27/08/2013