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I FORNI DI CAMPAGNA
Un tempo nelle nostre campagne esistevano solo case coloniche, ville
padronali, la chiesa ed una o due case di piccoli artigiani.
Ogni casa
colonica possedeva un forno che veniva scaldato ogni sette o otto giorni
e serviva a cuocere il pane della famiglia e per turno anche quello dei
vicini e delle famiglie degli artigiani. |

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Spesso il forno era situato nel cosiddetto rustico, un po' lontano dalla
casa, a volte nella casa stessa, ma in una costruzione più bassa.
Sotto il forno vi era una specie di ripostiglio dove si metteva la chioccia a
covare, o per tener anatre e conigli.
Il forno era costruito a volta, era fatto di mattoni tenuti col fango. La
volta veniva detta anche pala e al suo centro aveva un'altezza di 45 cm.
Il pavimento era costruito in modo che sul fondo risultasse leggermente più
alto in modo da facilitare lo sfornare del pane.
La botola di chiusura era in metallo.
Mentre la donna, spesso più donne, era intenta a fare il pane, un
uomo provvedeva a scaldare il forno bruciando di solito rovi, canne,
viticci, ramaglie di scarto o buona legna di fascina.
C'è in tal
proposito un proverbio che dice: "E pan de cuntaden l'è bon parchè l'è
cot cun i spen". La legna veniva attizzata mediante "e furgon". Quando
il forno era ben caldo veniva ripulito dai tizzoni mezzi bruciati e
dalla cenere mediante "e rabel", cui si doveva aggiungere l'opera "de
spazòn", che lo ripuliva accuratamente. Seguiva l'infornatura mediante
una lunga pala detta "panera".
Poi la bocca del forno veniva chiusa con
l'apposita botola sigillata tutt'attorno col fango. L'uomo addetto al
forno sapeva bene quanto tempo occorreva per la cottura...più o meno
un'ora. Quando toglieva la botola ecco che dal forno usciva quel
caratteristico odore fragrante di buon pane che da tempo abbiamo ormai
dimenticato. |

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Il pane sfornato veniva lasciato raffreddare in un grande cesto o su
di un tavolo, poi si metteva "in t' la matra" o in una cassapanca,
oppure su di un asse detta appunto del pane, ben coperto, al riparo
dall'aria e dall'essiccamento Se la cottura avveniva d'estate il forno
veniva utilizzato poi per cuocere mele e pere "scadenzi", raccolte cioè
ai piedi delle piante e racchiuse in un panierino di pasta di pane per
la gioia dei bambini. I forni delle case coloniche hanno cessato a poco
a poco di funzionare, gli ultimi con la fine della guerra. |
Testi di Umberto Foschi e
Gianluca Missiroli |