STORIA DEL MEDIOEVO
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QUADRO STORICO DEL MEDIOEVO
476: Fine dell'Impero romano d'occidente. Quello d'oriente era stato separato definitivamente con un decreto dell'imperatore Teodosio nel 395. Lo stesso imperatore nel 380 istituì che il cristianesimo doveva essere la religione ufficiale dell'Impero. Poco prima di Teodosio, Costantino aveva trasferito la capitale da Roma a Costantinopoli. Di tutti i popoli barbarici, i Franchi si convertono subito al cattolicesimo (496); i Visigoti in Spagna si convertono nel 589; i Germani ed altri restano ariani (il Figlio sottomesso al Padre, e quindi la Chiesa sottomessa allo Stato). 489: Gli Ostrogoti guidati da Teodorico entrano in Italia. E' il primo popolo barbarico di una certa importanza. Testo più significativo: Editto di Teodorico, che si basa sul principio della territorialità (romani e barbari sottoposti alle stesse leggi) e non più su quello della personalità (ogni gruppo etnico soggetto a proprie leggi). E' il primo tentativo di convivenza pacifica dei due popoli. La crisi del regno avviene perché gli Ostrogoti rifiutano di convertirsi dall'arianesimo al cattolicesimo. I bizantini, alleati col papato e coi longobardi, hanno la meglio. Con la Prammatica Sanzione di Giustiniano (554), Bisanzio si assicura il controllo dell'Italia: l'imperatore dà i poteri civili e militari all'esarca di Ravenna e conferisce ai vescovi latini grande autorità sulle città. 568: Invasione dei Longobardi in Italia. Sono di religione ariana. La conquista è violenta. Dividono il paese in tanti staterelli, ma non occupano quelli bizantini. La loro economia è agro-silvo-pastorale: decadono le città. Diventano cattolici nel 598. Nella prima metà dell'VIII sec. approfittano del fatto che la Chiesa e l'aristocrazia romana fanno di tutto per sostituirsi ai bizantini: l'esarca viene ucciso. I Longobardi occupano l'Esarcato, la Pentapoli (Marche) e parte del Ducato romano, ma la Chiesa si oppone efficacemente alla loro espansione nazionale. Essi così sono costretti a donare alla Chiesa l'importante castello di Sutri (729), che segna l'inizio del potere temporale dei papi. La Chiesa va costituendo un proprio Stato nell'Italia centrale. 622: Inizio dell'era musulmana. Fuga di Maometto da La Mecca a Medina. Nel 711-714 gli arabi occupano la Spagna ponendo fine al regno visigoto. Vengono fermati dai Franchi a Poitiers nel 732. 774: Discesa in Italia dei Franchi contro i Longobardi. Ne è artefice in parte la Chiesa che aveva intenzione di togliere ai Longobardi l'Esarcato, la Pentapoli, tutto il Ducato romano e altri territori ai Bizantini. Per ottenere questo la Chiesa promette al re dei Franchi il titolo di "patrizio romano" (cioè difensore della Chiesa), in competizione coll'Imperatore bizantino (Patto di Kiersy del 754). L'ultimo residuo longobardo è il ducato di Benevento. Bisanzio conserva alcuni territori dell'Italia meridionale. (Nel 755 circa falsa Donazione di Costantino). 800: Carlo Magno assume il titolo di Imperatore del Sacro romano Impero d'Occidente, con la consacrazione del papato, senza chiedere l'autorizzazione dell'imperatore bizantino, il quale rifiuta di riconoscerlo. I Carolingi firmano un trattato di pace col quale riconoscono i domini bizantini nel Sud, mentre il basileus riconosce Carlo Magno. Con i Carolingi nasce il sistema feudale. 814: Con la morte di Carlo Magno inizia la dissoluzione del suo impero, in quanto i suoi successori non accettano la sovranità di un unico potere centrale. Il Capitolare di Kiersy (877) contribuisce ad accelerare la formazione dei regni nazionali: francese, tedesco e italico (887 - Dieta di Treviri). Con il Capitolare si riconosce l'ereditarietà dei feudi maggiori. 888-961: Regno Italico: aspri conflitti tra aristocrazia romana e grandi feudatari (in cui anche la Chiesa si lascia coinvolgere, entrando in decadenza), per l'egemonia in Italia. Anarchia generale. 963: Ottone I di Sassonia pone fine all'anarchia feudale, in Germania e in Italia; fa eleggere dal Concilio un papa suo protetto. Nasce il cesaropapismo. La Chiesa diventa il più importante organismo di governo politico dell'Impero: vedi i vescovi-conti. Il regno di Germania unifica i 4 gruppi etnici (Sassonia, Franconia, Svevia e Baviera) sotto un'unica corona, quella sassone, per fronteggiare meglio la pressione esterna di Vichinghi, Ungari e Slavi. 919-1024: Casa di Sassonia riunisce in sé la corona del regno italico e tedesco, ed eredita quella del Sacro romano impero d'Occidente (questo titolo resterà sino al 1806, quando Napoleone imporrà all'imperatore d'Austria di rinunciarvi). Ottone strappa alla Chiesa il privilegio di poter confermare l'elezione del pontefice, però in cambio riconosce al papa la sovranità su tutti i territori ottenuti in donazione dal re longobardo Liutprando (Donazione di Sutri) in poi. Sotto i Sassoni i grandi feudatari laici, ostili ai vescovi-conti, rivendicano l'indipendenza del regno italico, ma non riescono ad ottenerla. L'imperatore bizantino riconosce il titolo di imperatore a quello sassone e gli permette di occupare parte del Sud-Italia. La dinastia sassone viene sostituita da quella francone perché l'ultimo imperatore, d'accordo col papato, voleva restaurare a Roma l'antico impero universale. Ciò determinò forti risentimenti in Germania. 1024-1125: Casa di Franconia. Esordisce con l'emanazione della Costitutio de feudis (1037) di Corrado II il Salico, che riconosce il diritto di ereditarietà dei piccoli feudi. La corona sperava così di controllare la grande feudalità laica ed ecclesiastica, determinando il frantumarsi della loro proprietà. Ma i piccoli feudatari (in Italia) si alleano con i grandi contro l'Imperatore; dopodiché, alleandosi con la borghesia delle città, si pongono contro gli stessi grandi feudatari e i vescovi-conti, dando così il via alla formazione dei Comuni (ove giungono molti servi della gleba fuggiti dai feudi). Il Comune più importante è Firenze. Sotto i Franconi scoppia la Lotta per le investiture. Enrico III aveva anche ottenuto il privilegio di designare il candidato al soglio pontificio. L'opposizione del papato si concluderà col Concordato di Worms (1122): le investiture sono separate e solo in Germania quella temporale può precedere quella ecclesiastica. Il papato approfitta di questa lotta anche per riformare la Chiesa dall'interno (contro la simonia, il concubinato del clero, ecc.), ponendo le basi della propria teocrazia (Dictatus Papae di Gregorio VII). Sec. XI-XII: Italia centro-nord: sviluppo dei Comuni (piccoli feudatari + borghesia + artigianato). Lungo le coste adriatiche e tirreniche si formano le repubbliche marinare (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia). Al Sud la formazione della monarchia Normanna, chiamata dal papato e dagli ultimi principi longobardi contro i bizantini. 1096-1270: Otto crociate latine e occidentali contro musulmani, bizantini e slavi... Formazione dell'Impero latino d'Oriente (1204-1261). * * * I) Dopo il Concordato di Worms, che conclude la lotta per le investiture, inaugurata da papa Gregorio VII e dall'imperatore Enrico IV, le ostilità tra papato e impero riprendono con l'imperatore Federico Barbarossa (1152-90), che aveva intenzione di togliere alle città italiane la loro autonomia, di cacciare i normanni dal Mezzogiorno e di riaffermare la propria autonomia sulla chiesa. Otterrà solo una cosa, che il figlio Enrico VI, sposando Costanza d'Altavilla, ultima erede legittima del regno normanno, potrà annettere all'impero anche questo regno. Sarà poi il figlio di Enrico VI, Federico II (1220-50), a riprendere la lotta contro la chiesa di Innocenzo III (1198-1216) e dei suoi successori. L'impero però non riuscirà a imporsi né contro i Comuni né contro la chiesa, che si erano alleati. II) La civiltà comunale in Italia era iniziata intorno al Mille. Classi principali: commercianti, artigiani, piccoli nobili, professionisti, operai salariati... Le contraddizioni sociali della società comunale portarono alla formazione di Signorie e Principati, dove il potere è ereditario e non più elettivo. Nelle città le masse oppresse danno origine al fenomeno delle eresie, attraverso il quale contestano gli abusi di clero, borghesia e aristocrazia (catari, valdesi, ecc.). Dura repressione. La loro ideologia confluirà poi nella Riforma protestante. III) Questa situazione resta economicamente sviluppata (in Italia più che altrove) sino alla caduta di Costantinopoli (1453) e alla scoperta dell'America (1492), allorché il perno dei traffici commerciali mondiali si sposta dal Mediterraneo all'Atlantico. L'Italia non riesce ad adeguarsi alla nuova realtà perché divisa in molti Stati (assenza di un unico mercato nazionale, Signorie fra loro concorrenti, classi borghesi di Francia, Inghilterra e Olanda protette dai loro Stati e quindi più competitive, ecc.). IV) L'Italia diventa terra di conquista da parte di Francia e Spagna. Quest'ultima (Aragona) s'impadronisce agli inizi del '300 della Sicilia, dopo aver sconfitto gli Angioini francesi (chiamati dal papato alla fine del '200 per contrastare il ghibellinismo dell'imperatore Manfredi). Verso la metà del '300 l'Aragona occupa la Sardegna. Verso la metà del '400 tutto il Mezzogiorno (e qui gli spagnoli resteranno, fra alterne vicende, sino all'unità d'Italia). V) I francesi invece scesero in Italia nel 1494 con Carlo VIII e fecero con la Spagna molte guerre per l'egemonia sull'Italia. Principali protagonisti furono Francesco I (1515-47, re di Francia) e Carlo V (1521-44, re di Spagna e imperatore del Sacro romano impero). La guerra si concluderà con la pace di Cateau-Cambresis (1559), che assicura l'egemonia spagnola in Italia (anche se nel Milanese essa verrà sostituita da quella austriaca). Tuttavia, la Francia non sarà più circondata da un vasto impero, in quanto lo stesso Carlo V, abdicando, lo dividerà in due parti: la Spagna (con tutte le colonie e l'Italia meridionale) sarà data al figlio Filippo II (1556-98), mentre l'Impero sarà dato al fratello Ferdinando I (1556-64). VI) Il declino della chiesa inizia nel momento stesso in cui l'impero perde d'autorità nei confronti delle città e delle nazioni emergenti. Città (italiane soprattutto) e nazioni reagiranno infatti anche contro la chiesa, dopo averla appoggiata nella lotta antimperiale. Prima della scoperta dell'America la nazione più importante era la Francia, la quale, con Filippo IV il Bello (1285-1314), pose fine per sempre alle pretese teocratiche universali di papa Bonifacio VIII (1294-1303). La sede papale sarà trasferita ad Avignone dal 1309 al 1377. Dal 1378 al 1449 la chiesa cattolica sarà lacerata da lotte intestine fra "conciliaristi" e "papisti" (sostenitori del primato del papa sul concilio e viceversa). Vinceranno i "papisti", con l'appoggio dell'impero asburgico, ma le idee "conciliariste" confluiranno nella Riforma protestante (1517), che coinvolgerà l'Europa settentrionale, mentre quella meridionale reagirà con la Controriforma. VII) Contro i Paesi "riformati", l'impero asburgico e la Spagna scatenarono guerre interminabili. La guerra più importante fu quella dei "30 anni" (1618-48), che si concluderà con le paci di Westfalia (1648) tra impero e Francia, e dei Pirenei (1659) tra Spagna e Francia. Con la prima pace ha termine la potenza mondiale degli Asburgo d'Austria (l'impero); con la seconda ha termine la potenza mondiale degli Asburgo di Spagna. La pace di Westfalia segna praticamente la fine dell'egemonia europea della chiesa (perché si afferma la libertà di religione) e dell'Impero (perché si afferma l'indipendenza dei sovrani nella loro politica interna ed estera). I princìpi affermati con la pace di Augusta (1555): a) i sudditi di una nazione devono conformarsi alla religione del loro re, oppure devono emigrare; b) il clero cattolico che diventava protestante, perdeva i privilegi che aveva prima, vengono precisati nella pace di Westfalia in questo modo: a) ogni sovrano deve rispettare nel proprio Stato le minoranze religiose; b) il clero cattolico diventato protestante entro il 1624 non perdeva i privilegi che aveva prima. |