FRIEDRICH NIETZSCHE
|
|
|
IN MARGINE ALL'ANTICRISTO DI NIETZSCHE (Si fa riferimento al volume edito da Newton, Roma 1992) Nietzsche e il nazismo Che scetticismo e dogmatismo siano due facce di una stessa medaglia, è dimostrato anche dal fatto che Nietzsche, nei confronti del proprio scetticismo, ha sempre tenuto una posizione dogmatica. Nietzsche è diventato irrazionalista perché una posizione radicalmente scettica (nei confronti dell'esistente) porta inevitabilmente all'assoluto relativismo dei valori, e quindi o al suicidio o alla follia (può anche portare a una sorta di cinismo intellettuale, quando non è "radicale" ma semplicemente "relativa alle circostanze", come accadeva nei sofisti greci). Nietzsche è diventato folle perché col proprio dogmatismo non è mai riuscito a dimostrare la verità del proprio scetticismo, e lo sarebbe diventato (perché il nazismo lo diventerà) anche se l'avesse dimostrato, proprio perché nella sua teoria non c'è nulla che possa essere svolto in maniera democratica. In altre parole, Nietzsche non solo era uno scettico che credeva nel proprio scetticismo in maniera dogmatica, senza ironie di sorta (distinguendosi, in questo, dalla mentalità greco-classica), ma si poneva anche il compito di "riformare il mondo" partendo dalla "rivoluzione dell'individuo" (vedi la transvalutazione dei valori). Uno scettico dogmatico, se non ha aspirazioni politiche, può anche arrivare, con lucidità razionale, al suicidio (che peraltro nella filosofia stoica è considerato un diritto inalienabile dell'uomo); ma se le ha, arriva facilmente alla follia, che nel caso dell'individuo isolato può portare al suicidio (p.es. Kierkegaard, che si poneva compiti riformatori, in questo fu un campione 40 anni prima di Nietzsche: la sua follia, che in sostanza fu un suicidio mascherato, consisteva nel credere e nel voler far credere che un testimone della verità non può che essere martirizzato). Diverso il caso del nazismo, che invece fu una follia di massa e che portò al genocidio di intere popolazioni: qui il compito di trovare una mediazione che porti le masse alla follia è superiore all'importanza che si può dare ai convincimenti personali. Il caso più grave, in effetti, si verifica quando il soggetto ha aspirazioni politiche in quanto appartenente a un "gruppo sociale" (partito, movimento...). Qui la follia si traveste molto bene e può portare gli individui (specie i più sprovveduti, quelli che eseguono gli ordini senza discutere) a compiere azioni delittuose, efferate, o verso gli altri (come nel caso del nazismo) o anche verso se stessi (come nel caso di certe sette religiose). Chi si lascia ingannare da questo scettico dogmatico con aspirazioni politiche e con capacità di aggregazione è un altro scettico che ha bisogno di vivere con pari dogmaticità il proprio scetticismo, limitandosi però ad obbedire ciecamente al proprio superiore, perché è così che trae il rinforzo che gli occorre. Ecco perché quando un individuo del genere -a guerra finita- viene processato per i suoi crimini, la giustificazione che accampa è sempre quella dell'obbedienza a un ordine superiore, qualunque esso fosse (vedi il processo di Norimberga). Da questo punto di vista lo scettico dogmatico è peggiore dello scettico relativista, poiché la sua ideologia fanatica, cioè il suo cieco idealismo, lo può portare a compiere azioni incredibilmente gravi. Non è paradossale che l'idealismo, per imporsi, abbia bisogno di persone che credano senza riflettere? di sudditi che facciano dell'obbedienza il valore più alto? Il nazismo non avrebbe mai potuto affermarsi se non fosse stato sufficientemente preparato da una grande alienazione di massa, a livello di società civile. Quando i cittadini cercano un modo veloce, forte, persuasivo di vincere la loro frustrazione sociale e personale, che poi in Germania era quella di non poter essere "borghesi" sino in fondo, perché impediti da fattori esterni (altre potenze capitalistiche) e interni (comunisti, tradizioni e valori superati ma ancora resistenti), le conseguenze non tarderanno a farsi sentire e saranno sempre violente. Nietzsche in tal senso fu uno di quelli che preparò il terreno al nazismo (al pari della Filosofia hegeliana del diritto). Il suo idealismo folle servì a dare forza e legittimità allo scetticismo borghese dei molti. Diversamente da Hegel egli seppe liberarsi di ogni compromesso con la religione e con le vecchie tradizioni dello Stato prussiano. Seppe fare della sua filosofia una nuova religione. |