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SUL CONCETTO DI PORNOGRAFIA
La pornografia cade in un'evidente contraddizione allorché presume di liberare dai complessi di colpa permettendo una visione pubblica del nudo in relazione alla sola dimensione della sessualità.
Definire un sito porno "solo per adulti" è un controsenso, poiché una visione meramente sessuale dell'erotismo è tipica dell'adolescente o di un adulto immaturo, che non riesce a comprendere come l'erotismo vada ben al di là delle situazioni esplicite tipiche della pornografia. Il vero erotismo è intellettuale e, come tale, soggetto ad allusioni, intrighi, metafore... L'erotismo si gioca sull'ambiguità, sui doppi sensi, sul detto e non detto, proprio perché si teme che l'esplicito guasti il gioco, lo faccia durare troppo poco. A parte questo, bisogna dire che non esiste una differenza qualitativa tra erotismo e pornografia. Quando sussiste l'amore, che presuppone la reciproca libertà, è libero anche l'erotismo. Il limite che indica un'azione "morale" da una "immorale" può essere posto solo dalla libertà umana, non da regole astratte. Ogni definizione, per principio, nega. E i divieti valgono nei confronti dei bambini, che ancora non posseggono sufficiente maturità per compiere delle scelte libere. Oppure nei confronti di adulti immaturi.
La libertà, per loro, non è anzitutto “crescere insieme”, “amare insieme”, “essere alla pari”, “disponibilità a rivedere le proprie posizioni”... Questi concetti, in una società maschilista, risultano perdenti, secondari, molto relativi, e infatti si trovano meno applicati nella vita dei maschi che non in quella delle femmine. E' l'ideologia dominante che insegna ai maschi che si è tanto più liberi quanto più si "possiede", ivi incluso il corpo femminile. Ecco perché la pornografia è un prodotto del maschilismo (fisico ed economico). Ed è un prodotto così potente che anche le ragazze credono di sentirsi più libere quanto più imitano l’atteggiamento egoistico o egocentrico dei maschi. L'uomo s'illude di poter recuperare con la forza, sulla donna, ciò che altri individui gli hanno sottratto affettivamente o materialmente. L'uso della forza è il frutto di un rapporto alienato col proprio simile e porta a isolare ulteriormente l'individuo. La differenza tra erotismo e pornografia sta dunque nel "prima" e nel "dopo" dell'azione. Se prima dell'erotismo manca la libertà reciproca dei partner, lì c'è violenza sessuale e quindi pornografia. Non esiste una differenza qualitativa tra erotismo e pornografia. Quando sussiste l’amore, che presuppone la reciproca libertà, è libero anche l’erotismo. Il che però è cosa molto difficile da raggiungere. Il limite che indica un’azione “morale” da una “immorale” può essere posto solo dalla libertà umana, non da regole astratte. Ogni definizione, per principio, nega. I divieti valgono nei confronti dei bambini, che ancora non posseggono sufficiente maturità per compiere delle scelte libere. Questo naturalmente vale anche per molti adulti immaturi.
La lex n. 385 del 13/07/1995 vieta servizi illusori, false consulenze, messaggi contrari alla morale, le chiamate di minorenni o handicappati, l’uso di servizi Audiotel per scambiare nomi e indirizzi, i prefissi 00 a contenuto osceno. |