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CHE SUCCEDE DOPO LA FECONDAZIONE?
E' POSSIBILE DECIDERE IL SESSO?
Nell'antichità si credeva in metodi privi di scientificità. Oggi c'è ancora chi ci crede. Ad es. si riteneva che per avere un maschio la donna dovesse seguire una dieta ricca di sale, pesce, carne, salumi e frutta secca (alimenti ricchi di sodio e di potassio); per avere una femmina la dieta era ricca di zuccheri, latte, uova, yogurt e formaggi freschi (prevalenza di calcio e magnesio). Oppure che, per ottenere un maschio, si dovessero avere rapporti nei giorni immediatamente successivi all'ovulazione; per avere una femmina, rapporti lontani dall'ovulazione, ecc. Questi metodi sono approssimativi non meno di quelli che nell'antichità si usavano per stabilire il sesso del feto nel grembo materno. Ad es.: maschio se la pancia è alta e poco sporgente oltre il profilo del seno; femmina se è sporgente e arrotondata. Maschio se lo sguardo della madre è languido e dolce; femmina se lo sguardo è appannato. Maschio se il naso della madre è un po' ingrossato; femmina se ha nausee intense, macchie sul viso, lineamenti tirati. Maschio se la madre desidera cibi e frutti di stagione; femmina se li vuole fuori stagione, e così via. Qui si può facilmente riscontrare come le superstizioni siano determinate da una cultura patriarcale e maschilista. La scienza studia da tempo la possibilità di scegliere il sesso del figlio, soprattutto per prevenire malattie genetiche che la madre portatrice può trasmettere esclusivamente al figlio maschio (ad es. l'emofilia). Nella tartaruga di acqua dolce il sex dipende dalla temperatura dell'ambiente in cui vengono deposte le uova fecondate (sotto i 28o nascono i maschi). Nelle scimmie urlatrici del Costa Rica le femmine che mangiano foglie di prima scelta fanno più maschi che femmine. Il sistema in apparenza più logico sarebbe quello di far produrre all'uomo solo androspermi, per avere un maschio, o ginospermi per avere una femmina, ma questa selezione è, al momento, impossibile. Più attuale è la separazione, dallo sperma, con mezzi fisico-chimici, degli androspermi dai ginospermi, per procedere poi all'inseminazione artificiale, ma le sperimentazioni non hanno sempre dato l'esito previsto. Molto più fattibile è la selezione degli embrioni (già geneticamente maschili o femminili), ottenuti con la fecondazione in provetta, per poi trasferire quelli del sex desiderato nell'utero materno. |