CHE SUCCEDE DOPO LA FECONDAZIONE?

Nelle prime settimane di sviluppo dell'embrione appaiono, fra gli altri organi, anche le gonadi, che inizialmente sono identiche nei due sessi (ermafroditismo); solo verso la 7a settimana (a partire dal concepimento) cominciano a distinguersi. In un certo senso il feto umano, in origine, è fisicamente "femmina", almeno fino a quando l'azione dell'androgeno fa sì che l'individuo con cromosoma Y divenga maschio.

Ma anche in questo caso il sistema genitale femminile non scomparirà del tutto: semplicemente resterà allo stato iniziale. Su questo sono stati fatti degli esperimenti molto interessanti sugli animali, che dimostrano come i concetti di "maschio" e "femmina" non siano assoluti ma relativi. Si è p.es. scoperto che se si inietta il testosterone (un ormone maschile) in una giovane femmina di topo, la sua clitoride diventa un pene. Se invece a un topo maschio vengono tolti i testicoli, la sua mascolinità cessa immediatamente, ma se in un secondo momento gli si inietta un estratto attivo di testicolo, la crescita degli organi maschili viene subito ripresa.

In genere vale il principio che lo sviluppo del pene non può avvenire senza l'intervento di un ormone maschile, mentre lo sviluppo dell'apparato riproduttivo femminile può avvenire anche se non è presente l'ormone femminile. Questo perché nei tessuti primordiali di una femmina sono presenti in potenza tutti gli elementi necessari alla formazione dei genitali femminili. Negli uccelli accade il contrario solo apparentemente: se si tolgono le ovaie a una gallina (o a un'anatra) appare il piumaggio del maschio, ma il comportamento resta femminile. Per farlo diventare maschile occorre un'iniezione di ormone maschile.

Tutto ciò per dire che i due sessi, maschile e femminile, non sono due entità distinte e separate: in ogni maschio si nasconde una femmina e viceversa. Se non fosse così non si spiegherebbe un fenomeno come quello dell'omosessua-lità. Per concludere, si può quindi dire che gli organi sessuali maschili e femminili sono omologhi, cioè complementari: ai testicoli corrispondono le ovaie, al pene la clitoride. La differenza sta nel fatto che quelli maschili sono organi esterni e visibili, mentre quelli femminili sono interni e perciò "nascosti".

E' POSSIBILE DECIDERE IL SESSO?

Nell'antichità si credeva in metodi privi di scientificità. Oggi c'è ancora chi ci crede. Ad es. si riteneva che per avere un maschio la donna dovesse seguire una dieta ricca di sale, pesce, carne, salumi e frutta secca (alimenti ricchi di sodio e di potassio); per avere una femmina la dieta era ricca di zuccheri, latte, uova, yogurt e formaggi freschi (prevalenza di calcio e magnesio). Oppure che, per ottenere un maschio, si dovessero avere rapporti nei giorni immediatamente successivi all'ovulazione; per avere una femmina, rapporti lontani dall'ovulazione, ecc.

Questi metodi sono approssimativi non meno di quelli che nell'antichità si usavano per stabilire il sesso del feto nel grembo materno. Ad es.: maschio se la pancia è alta e poco sporgente oltre il profilo del seno; femmina se è sporgente e arrotondata. Maschio se lo sguardo della madre è languido e dolce; femmina se lo sguardo è appannato. Maschio se il naso della madre è un po' ingrossato; femmina se ha nausee intense, macchie sul viso, lineamenti tirati. Maschio se la madre desidera cibi e frutti di stagione; femmina se li vuole fuori stagione, e così via. Qui si può facilmente riscontrare come le superstizioni siano determinate da una cultura patriarcale e maschilista.

La scienza studia da tempo la possibilità di scegliere il sesso del figlio, soprattutto per prevenire malattie genetiche che la madre portatrice può trasmettere esclusivamente al figlio maschio (ad es. l'emofilia). Nella tartaruga di acqua dolce il sex dipende dalla temperatura dell'ambiente in cui vengono deposte le uova fecondate (sotto i 28o nascono i maschi). Nelle scimmie urlatrici del Costa Rica le femmine che mangiano foglie di prima scelta fanno più maschi che femmine.

Il sistema in apparenza più logico sarebbe quello di far produrre all'uomo solo androspermi, per avere un maschio, o ginospermi per avere una femmina, ma questa selezione è, al momento, impossibile.

Più attuale è la separazione, dallo sperma, con mezzi fisico-chimici, degli androspermi dai ginospermi, per procedere poi all'inseminazione artificiale, ma le sperimentazioni non hanno sempre dato l'esito previsto.

Molto più fattibile è la selezione degli embrioni (già geneticamente maschili o femminili), ottenuti con la fecondazione in provetta, per poi trasferire quelli del sex desiderato nell'utero materno.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Uomo-Donna
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Aggiornamento: 14/12/2018