IL BATTISTERO

Di una vasca battesimale all'interno della chiesa si cominciò a parlare al principio del '500, allorché si pensò di dare alla chiesa un aspetto rinascimentale.

Infatti, all'inizio della navata di sinistra vi è una piccola esedra (1) cinquecentesca, adibita a battistero, con affreschi venuti alla luce coi lavori di ripristino del '57.

Vi si vedono le effigie di S. Vincenzo Ferreri e S. Rocco, oltre allo stemma del vescovo Spiriti.

La vasca battesimale, in marmo greco del 1541, ornata da stemmi gentilizi, proviene dalla chiesa di Casalbono (alta valle del torrente Borello).

Reca la scritta: "Se uno non sarà rinato nell'acqua e nello Spirito Santo, non potrà entrare nel regno di Dio".

La tela sullo sfondo rappresenta il giovane Giovanni Battista.

Uscendo dalla porta centrale, sotto il grande "occhio", che prima era ornato da una vetrata del '400 con l'immagine di S. Giovanni Battista, vi è un quadro a tempera di G. B. Bolognini di Bologna (1612-89), di notevole interesse per la storia locale, in quanto, con la sua veduta particolareggiata della città, è l'unica documentazione che possediamo della forma di molti edifici cittadini dell'epoca.

Esso è dedicato alla Beata Vergine col Bambino, fra i santi Severo e Mauro vescovi; più sotto la veduta panoramica della Cesena del Seicento; ancora più sotto gli antichissimi martiri cesenati Eugario, Firmio, Genesio e Concordia.

[1] Esedra: oggi s'intende qualsiasi disposizione planimetrica a semicerchio con funzione ornamentale, frequente in sistemazioni urbanistiche di carattere monumentale. Al tempo dei romani era un ambiente a forma di semicerchio, destinato a luogo di ritrovo, di riposo e di coversazione, all'interno di edifici pubblici e privati.

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