Sito della Biblioteca Malatestiana

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GLI AMANUENSI DI MALATESTA NOVELLO (I, II)

Nicolaus Masinius, Tractatus de vita (zoom)

La teoria dell'esistenza a Cesena di uno scriptorium malatestiano (la cui sede è stata variamente ipotizzata o entro le mura del convento dei frati minori, o nella biblioteca stessa, oppure nella dimora di Malatesta Novello) formulata da Antonio Domeniconi è ancora valida, seppure non vi siano concretamente prove in proposito.

Di certo l'analisi del materiale manoscritto del fondo malatestiano ha rivelato un complesso intreccio collaborativo tra copisti, di cui solamente alcuni residenti stabilmente a Cesena, miniatori e legatori.

La collaborazione fu tale che spesso i testi furono scritti a più mani, oppure i codici furono corretti o completati da altri copisti.

Molti lavori sembrano essere stati lasciati non finiti o non decorati per la morte di Malatesta Novello, e il programma di acquisizione dei testi per la biblioteca non venne di certo completato: L'attuale mancanza di molti testi che ci si aspetterebbe di trovare in una raccolta del genere è indubbiamente motivata dalla sua prematura scomparsa.

Nonostante tutto, ciò che Novello era gia riuscito ad ottenere, con il ritmo costante della produzione del suo scriptorium, e impiegando in apparenza risorse economiche relativamente ridotte, rimane tuttora impressionante.

I copisti più fecondi furono residenti a Cesena, o perchè frati dei conventi locali o perchè cittadini; gli altri "itineranti", trovandosi a Cesena di passaggio, di norma redassero un numero di testi di gran lunga inferiore rispetto ai primi.

Ricordiamone brevemente alcuni:

JACOPO DA PERGOLA: copista di origini marchigiane. Lavorò per il signore di Cesena dal 1446 al 1455. Copiò almeno 15 codici in scrittura umanistica per Malatesta Novello (nove dei quali riportano la sua sottoscrizione). Lavorò anche a Rimini e a Fano nello stesso periodo in cui era impegnato nella trascrizione di codici per Cesena, per questo non pare essere legato strettamente allo scriptorium cesenate, piuttosto è più probabile che fosse al servizio sia del Signore di Cesena, Malatesti Novello, sia del Signore di Rimini, Sigismondo Malatesta. (S. Agostino, De civitate Dei, scritto da Jacopo da Pergola, miniato da Taddeo Crivelli)

FRANCESCO DI BARTOLOMEO DA FIGLINE: di provenienza toscana, fu frate nel convento di San Francesco di Cesena dal 1439 al 1472. Copiò il primo codice datato (1452) della biblioteca di Malatesta Novello (del quale, dal 1450, fu anche cappellano). I codici da lui firmati sono cinque e altrettanti sono quelli a lui attribuibili. A partire almeno dal 1461 fu bibliotecario della "libraria domini" ed egli probabilmente consigliò allo stesso Malatesta Novello i testi scolastici e patristici indispensabili per la nuova biblioteca. Insieme a Giovanni Antonio da Spinalo fu correttore di numerosi codici.

GIOVANNI DA MAGONZA: fu scrittore itinerante, e per un certo periodo si trattenne a lavorare presso lo scrittorio cesenate. Non vi sono sue sottoscrizioni nei codici cesenati, ma studi di grafia comparativa con altri codici da lui firmati ne hanno identificato la paternità. Trascrisse in maniera integrale 15 codici malatestiani, e la sua mano è riconoscibile in parti di altri sei.

FRANCESCO DE TIANIS: copista pistoiese. Lavorò a Cesena alla fine degli anni '50, presumibilmente nel 1457. A lui si attribuisce un intero codice malatestiano e parti di altri due manoscritti.

JEAN D'EPINAL (GIOVANNI ANTONIO DA SPINALO): di origine francese, fu scrittore malatestiano molto prolifico. A lui vengono attribuiti almeno 31 codici in grafia umanistica (di cui ben 29 sottoscritti nel colophon). Copiò essenzialmente opere di Padri della Chiesa latini e greci in traduzione latina e opere classiche. Nel 1455 si stabilì a Cesena definitivamente, dove sposò una ragazza locale. Morì nel 1467.

ANDREA CATRINELLO: copista genovese di grafia umanistica. Collaborò certamente alla stesura di due codici malatestiani (sono firmati) datati entrambi al 1465, anno della morte del Signore di Cesena; gliene vengono attribuiti altri tre.

THOMAS BLAWART: scrittore proveniente da Utrecht. Scrisse nel 1460 un codice in gotica, il quale porta nel colophon la sua sottoscrizione.

JACOPO DI FRANCESCO MACARIO: copista itinerante veneziano di scrittura umanistica. Scrisse, negli anni '50, almeno due opere per la biblioteca di Malatesta Novello.

ANONIMO "COPISTA DI TACITO": strettamente legato all'ambiente ferrarese, dove probabilmente risiedette anche durante la trascrizione dei 9 manoscritti per Malatesta Novello.

MATTHIAS KULER: copista di scrittura gotica. Lavorò almeno a tre opere (una delle quali fu completata nel 1466 da un'altra mano).

PIETRO DE TRAIECTO: copista proveniente probabilmente da Utrecht. La sua grafia umanistica è riconoscibile solo in un codice malatestiano portato a termine tra il 1462 e il 1465.

tratto da www.malatestiana.it


Si ringrazia per la collaborazione la vicedirettrice della Biblioteca Malatestiana Paola Errani.
La musica è tratta da Intabulatura di Valentin Bakfark (1507-76), arrangiata da Harald Lillmeyer

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 02/11/2006