S. ZENONE

 

121.jpg (28972 byte)

Prospetto su via Uberti.

120.jpg (40544 byte)

Campanile romanico.

 

La venerazione di S. Zenone a Cesena risale al 1300 quando una sua reliquia fu collocata nella chiesa di S. Zenone "vecchia" sita fuori Porta Cervese (oggi Barriera), secondo i più da identificarsi nel luogo ove sorge l'attuale chiesa di Madonna delle Rose. A metà del sec. XVI fu trasferita la reliquia del Santo entro le mura della città nella chiesetta che un tempo era del Convento dei fraticelli, finché il parroco di S. Zenone (nuovo), Don Matteo Malatesta, nel 1740 non decise di demolire la vecchia struttura e sostituirla con una più spaziosa e adeguata. Fu incaricato di redigere il progetto l'architetto Pietro Carlo Borboni che stava in quegli anni ultimando la costruzione delle chiese di S. Giacomo a Cesenatico, del SS. Crocifisso di Longiano e  della B. Vergine Addolorata dei Servi di Maria, a Cesena. La nuova chiesa, una delle più felici ideazioni del Borboni, fu inaugurata nel 1771 e della preesistente struttura rimase solo il campanile, alto m 16, risalente al sec. XI, unica costruzione romanica superstite a Cesena.

D'impianto semplice ed essenziale, l'interno è a pianta longitudinale ad una sola navata, con abside, catino e facciata con portale e timpano.

Nonostante le modeste dimensioni del tempio, l'interno, arricchito dall'ornamentazione plastica e dalla decorazione pittorica, è ricco di opere d'arte, che necessiterebbero di un’auspicabile restauro.   La sapiente distribuzione spaziale degli affreschi tende inoltre a dilatare illusionisticamente l'edificio.

Due sono le statue di stucco realizzate dallo scultore cesenate Francesco Calligari (1733-1801), raffiguranti S. Andrea  Avellino e S. Francesco di Paola.

Notevole è l'esecuzione del complesso ciclo di affreschi realizzati dal 1767 al 1769 da Giuseppe Milani  : nella cupola L'Immacolata Concezione e Angeli; nel catino absidale la Gloria di S. Zenone; nei pennacchi le quattro Virtù; sulle pareti del presbiterio I miracoli di S. Zenone; nella vela sulla navata Gli Evangelisti; nelle lunette laterali Angelo col nome di Maria e la Santissima Trinità;

l'opera di Milani si conclude con la Via Crucis su quattordici piccole tele ovali.

Nell’abside si può ammirare la pregevole tela di Bonaventura Andreini ( 1718-1809) Adorazione dei Magi, proveniente dalla scomparsa chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami.