Ora l'indice di modulazione si assume piccolo a sufficienza, da far sí che lo sviluppo in serie dell'inviluppo complesso del segnale modulato possa essere arrestato ai primi termini.
Sotto opportune ipotesi, si può mostrare che vale il risultato
f | ||||
PM | k2Mf | k2PM | ||
---|---|---|---|---|
FM | kf2 | kf2df |
Osserviamo che se k (o kf) tendono a zero, (f ) si riduce ad un impulso, corrispondente alla portante non modulata. All'aumentare di k (o kf), aumenta anche e dunque il termine e- diminuisce, riducendo la concentrazione di potenza a frequenza portante. Dato che risulta comunque P = a2, la potenza residua si distribuisce sugli altri termini, rappresentati da (f ) e le sue autoconvoluzioni. E' immediato notare come, al crescere di k (o kf), cresca la banda.
In appendice 9.4.5 è illustrata una tecnica di modulazione per segnali FM modulati a basso indice.