L'EGITTO

Lo storiografo greco Erodoto scrisse che l'Egitto, una fascia di terra lunga circa un migliaio di km e larga dai venti ai trenta km, era un dono del Nilo nel bel mezzo del deserto. Intatti questo fiume africano determinò la formazione e lo sviluppo della civiltà dei suoi abitanti, popoli di lingua camitica con forti relazioni semitiche, che secondo le relazioni storiche antiche non superavano i sette milioni d'abitanti.

In estate, durante la stagione delle grandi piogge, il Nilo inonda le sue rive e lascia una ampia fascia di terreni fertilissimi. 

Sembra che 10.000 anni a.C. s'erano già formate le prime popolazioni agricole stabili nella valle del Nilo. In ogni modo il Periodo Predinastico, (Età Neolitica) comincia nell'anno 4000 a.C. e termina nel 3200 a.C. 

In un principio il territorio sui divideva in 43 'nòmi', autonomi politicamente ed amministrativamente.

Verso la fine del 4000 si formò un regno nell'Alto Egitto (al sud), la cui ultima capitale fu Hieraconpolis e il cui sovrano portava una bassa corona rossa con il simbolo d'un serpente, e il Basso Egitto (al nord, fino al delta del Nilo, che sbocca nel Mar Mediterraneo), con capitale Buto, il cui sovrano aveva in capo un'alta corona bianca col simbolo dell'avvoltoio ad ali spiegate, quindi si ebbe una fusione dei due regni che più tardi tornarono a separarsi. 

La storia d'Egitto si divide in vari periodi:

Le prime due dinastie thinite. Età Feudale dal 3200 al 2700 a.C.

Impero Thinita: finalmente nel 2900 a.C. Narmer (Menes in greco), il faraone (che significa grande casa o casa reale) dell'Alto Egitto, riunì definitivamente i due regni, e durante le prime due dinastie thinite si fissò la città di Thinis come capitale, situata nel medio Egitto, unendo come simbolo i due copricapi suddetti. La monarchia era assolutista, ereditaria e teocratica, il faraone era il figlio del dio Sole e doveva sposarsi solo con membri di sangue reale, quindi si trattava generalmente di matrimoni tra fratelli e sorelle.

L'Impero Antico o Impero Menfitico (2700-2200) fu fondato da Djoser, con capitale Menfi, nel basso Egitto, che comprese quattro dinastie, dalla III alla VI

2200-2100 durante le dinastie dalla VII alla X terminò il potere faraonico e ritornarono indipendenti i 'nòmi'. 

Durante questo periodo regnarono dieci dinastie, di cui la IV fu famosa per la costruzione delle piramidi dei faraoni Kheope (alta 137 metri), Khefren (136 metri) e Micerino (62 metri). E anche della famosa Sfinge, così chiamata, ma che in realtà è un tempio con la testa d'un faraone e il corpo di leone. 

Al finale di questo periodo si registrò la decadenza politica e la frammentazione del territorio finché i faraoni della città di Tebe, dopo numerose battaglie, sconfissero i faraoni della X dinastia e unificarono il paese.

Il Regno Medio (2100-1788), detto anche primo periodo tebano, dato che, con la dinastia XI, la capitale fu trasferita a Tebe, nell'alto Egitto. Con la dinastia XII la capitale fu stabilita a Lisht, non lontana da Memfi, e si registrò un grande sviluppo artistico e letterario. Per i privilegi concessi a tutta la popolazione, senza eccezioni, si considera questa la prima forma di governo democratico nel mondo. 

Amenemhet I cominciò le guerre di conquista, continuate da Sesostri I, Sesostri II e Sesostri III che estesero i loro domini sulla Nubia, Etiopia e Palestina, giungendo fino al Mar Nero. 

Dal l788 al 1580 si ebbe un periodo d'usurpazione, durante la dinastia XIII, con capitale Tebe, cominciò la decadenza dell'impero, le frontiere furono attaccate da tribù nomadi e sopravvenne il caos interno. 

Cominciò così la dinastia XIV, con capitale Xois, quindi gli Hixos conquistarono il paese, formando dinastie straniere (XV e XVI) che si stabilirono nel delta del Nilo, con capitale Avaris. 

Erano pastori asiatici, di lingua semita, che giunsero con i cavalli (sconosciuti dagli egizi), che determinarono la decadenza del potere faraonico e ritornarono a forme primitive di organizzazione sociale. 

Nella stessa epoca arrivarono tribù ebree, guidati da Giacobbe.

Con la dinastia XVII (1600-1580) cominciò la lotta contro gli hixos fino alla loro espulsione definitiva durante la dinastia XVIII. 

Il Regno Nuovo o Periodo Imperiale (1580-1090), denominato anche Secondo Periodo Tebano. 

Durante questo periodo regnarono otto dinastie, dalla XVIII alla XXV. Amosis della XVIII dinastia, che ebbe la capitale a Tebe, espulse gli hixos, riconquistò la Nubia e riuscì a sottomettere la nobiltà. Famosa di questo periodo fu la regina Hatshepsut (2520-1480), moglie di Tutmosi II e poi di Tutmosi III, denominato il Napoleone del deserto, il quale riconquistò la Palestina e la Siria, sottomettendo fenici, cananei, hittiti ed assiri.

Durante questo periodo regnarono otto dinastie (dalla XVII alla XXV), raggiungendo politicamente ed artisticamente il massimo apogeo, in particolare con le dinastie XVIII e XIX.

Tutmosi III, il Grande (1501-1447), conquistò la Palestina, la Fenicia, la Siria e tutta la Nubia, gli resero tributi l'Assiria, la Babilonia e gli Hittiti.

Amenofi III (1411-1375), fece costruire a Tebe opere grandiose, tra cui i famosi colossi di Memnone (nome che gli dettero i greci a Amenofi). 

Amenofi IV (1375-1358) attuò una riforma religiosa, contro il poderoso clero, creando il culto monoteistico la cui immagine visibile era il disco solare (il dio Aton). 

Principi etici come la giustizia e la benevolenza di un dio unico e universale, il perdono dei peccati, premi e castighi dopo la morte, uguaglianza tra gli uomini, e la proibizione di non uccidere, non rubare, non commettere adulterio riappariranno solo dopo 600 anni, coi profeti ebrei. 

Amenofi cambiò il suo nome in Ekenaton o Akenaton (colui che è caro ad Aton). Sposò una principessa mesopotamica, la famosa Nefertiti. Fissò la capitale a Tel-el-Amarna. Anche in arte si ebbe un nuovo auge, chiamato attualmente il rinascimento di Tel-el-Amarna. Ma l'Impero stava cedendo di fronte ad altre invasioni degli ittiti, amoniti ed ebrei.

Il suo successore, che era anche suo genero, Tutankamon ristabilì il politeismo, obbligato dalle pressioni dei sacerdoti e del popolo. Morì a 18 anni d'età e la sua tomba fu scoperta intatta nel 1929. 

La XIX dinastia, detta dei Ramèssidi, ristabilì la capitale a Tebe, riuscì a respingere gli Ittiti, indoeuropei provenienti dall'Asia minore e le invasioni dei popoli del mare, altri indoeuropei (forse achei, sardi ed altri) già in possesso di armi dell'età del ferro.

Ramsete II (denominato Ramsete il Grande) regnò dal 1290 al 1225, fu il più famoso dei faraoni, si narra che ebbe 160 figli dalle sue numerose mogli e concubine. Fece erigere numerose statue gigantesche della sua persona, come il colossale tempio del dio Ammone. 

Probabilmente fu durante il regnato di Merneptah (1225-1215) che Mosè (che è un nome egizio), condusse il popolo ebraico fuori dall'Egitto, sebbene non esiste nessun dato storico che confermi l'esodo, né la schiavitù del popolo ebraico. Anche lui dovette respingere nuove invasioni dei popoli del mare, tra i quali i siciliani, sardi, achei ed altri.

Ultimo dei grandi faraoni fu Ramsete III (1198-1167) che respinse altre invasioni di nubi e libici e di altri popoli del mare, tra i quali i filistei, che si stabilirono in Palestina. Però cominciò anche la decadenza dell'impero e aumentò la superstizione e la magia.

Bassa epoca (1085-945), che si chiama anche periodo saìtico, dato che la sua capitale fu trasferita a Sais, sul delta del Nilo. Nel 1085 prese il potere la dinastia XXI, dei sacerdoti d'Ammon, a Tebe. 

Conquiste straniere: dal 945, tra anarchia e guerre civili, si successero dinastie libiche ed etiopiche, quindi nel 670 gli assiri, guidati dal loro re Assarhaddon, invasero l'Egitto e conquistarono Menfi che, nel 666, fu liberata dagli egizi, ma nuovamente espugnata e saccheggiata, insieme a Tebe, dagli assiri di Assurbanipal. 

Finalmente il governatore di Sais, Psammètico, aiutato da mercenari greci, espulse gli assiri e si convertì in un nuovo faraone.

Il figlio di Psammètico, Neco II, tentò, per la prima volta, di aprire il canale di Suez e -come narra Erodoto - fece compiere, a dei marinai fenici, la circonnavigazione dell'Africa, dal Mar Rosso al delta del Nilo, da est ad ovest.

Dominio persiano (524-404) 

Nel 525 Cambise, re dei persiani, sconfisse Psammètico III e convertì l'Egitto in una provincia del suo impero. 

Dinastie dalla XXVIII alla XXX (404-332) che riuscirono ad avere una certa indipendenza dall'Imperio Persiano. Con Dario re di Persia si terminò la costruzione del canale di Suez, cominciata da Neco.

Termina l'indipendenza dell'Egitto: La conquista d'Alessandro Magno (332-323) e Il Regno dei Tolomei (323-20)

Nel 331 Alessandro Magno conquistando l'impero persiano giunse in Egitto accolto come liberatore e fondò la città d'Alessandria, che fu la nuova capitale. Alla sua morte, nel 332, l'immenso impero da lui conquistato si divise tra i suoi generali, Tolomeo ebbe l'Egitto, che includeva la Palestina e la Siria.

La dinastia tolemaica (13 re e tre regine, tutti col nome di Tolomeo, e le regine con quello di Cleopatra) durò dal 323 al 30, favorì le scienze e le arti, famosa fu la biblioteca d'Alessandria, che possedeva 700.000 volumi, forse incendiata dagli arabi nel 700 d.C. 

Ci furono varie guerre civili, guerre in Siria e congiure di palazzo. 

Finalmente nel 51 regnò Cleopatra VII, in società con suo fratello, Tolomeo XIII. 

Tolomeo si oppose all'intervento romano di Giulio Cesare, mentre Cleopatra lo favorì, con l'aiuto d'un altro fratello suo, Tolomeo XIV. 

Cleopatra ebbe un figlio da Giulio Cesare, chiamato Cesarione. Alla morte di Cesare Cleopatra ebbe relazioni con Marco Antonio, il quale la dichiarò Regina dei Re, e come viceré il figlio di Cesare e i figli nati da entrambi. Ma Ottaviano giunge con un esercito romano, sconfisse la flotta egiziana e occupò Alessandria. 

Marco Antonio, sconfitto nella battaglia navale di Azio, si suicidò, Cleopatra tentò d'innamorare Ottaviano, ma vedendo vani i suoi sforzi si suicidò facendosi mordere da un àspide. Ottaviano pose fine all'indipendenza dell'Egitto convertendolo in provincia romana nell'anno 30 a.C.

In Egitto nacque la filosofia, l'aritmetica, l'astronomia, la giurisprudenza, la teoria politica, il calendario di 12 mesi, 360 giorni più cinque di feste e la scrittura (dal 2900), che era di re tipi: geroglifica (usata nelle iscrizioni dei monumenti), ieràtica (abbreviatura dell'anteriore) e demòtica (ancora più sintetica ad uso del popolo). 

Si perfezionò il sistema d'irrigazione, d'ingegneria e la fabbricazione del vetro e della carta. Si creò la colonna, l'obelisco e il concetto d'un'arte senza fini utilitari.


Giancarlo V. Nacher - www.homolaicus.com