EGITTO (3000-525 a. C.)

IV millennio a.C.: diviso in distretti autonomi; 3000 a. C.: unito in due grandi regni: Alto Egitto (montuoso, poco fertile), Basso Egitto (pianeggiante, coltivato); 2850 a. C.: unico regno sotto il re Narmer. Da allora si succedono 26 dinastie di faraoni, sino al 525 a. C. (conquista persiana dell'Egitto).

Regno antico (2850-2050). Capitali: Thinis e Tebe. Prime 10 dinastie. Faraoni più celebri: Cheope, Chefren e Micerino, le tombe dei quali sono le grandi piramidi (anche la Sfinge).

Regno medio (2050-1580). Capitale Tebe. I faraoni della XII dinastia assoggettano Nubia, Palestina e Fenicia; ma nel 1730 gli Hyksos, provenienti da Siria e Palestina, spinti da popolazioni indoeuropee, conquistano Egitto per 150 anni, grazie alla superiorità militare.

Regno nuovo (1580-666). Capitale Tebe. I faraoni riconquistano il Paese. Sottomettono: Palestina, Fenicia, Siria, Babilonia e Assiria. Fermano l'avanzata dell'impero ittita; ma nel 646 sono conquistati dagli assiri.

Bassa epoca (666-525). Capitale Sais. Rinunciano alle conquiste, promuovono un'intensa attività commerciale con greci e fenici. Ma nel 525 i persiani uccidono in battaglia il faraone Psammetico III, riducendo Egitto a loro provincia. Nel 30 viene occupato dai romani.

Civiltà: la cultura è privilegio esclusivo delle classi elevate (specie i sacerdoti). Tra le scienze esatte spiccano: matematica, geometria e astronomia (conoscono l'anno solare diviso in 12 mesi e 365 giorni); tra le scienze applicate: ingegneria e idraulica.

Letteratura di carattere religioso (ad es. Libro dei morti).

Scrittura: La scrittura egiziana nacque presumibilmente nella regione del Delta del Nilo, in un’epoca probabilmente precedente a quella in cui si affermò la scrittura cuneiforme in Mesopotamia. I primi esempi di scrittura geroglifica, grazie al ritrovamento di alcune tavolette ad Abido che testimoniano il pagamento di tasse, risalgono al periodo anteriore all’unificazione del Paese sotto il primo faraone Narmer, mentre gli ultimi appartengono al terzo secolo quando progressivamente la scrittura geroglifica fu sostituita da quella copta, il cui alfabeto era derivato da quello greco. Di due tipi: geroglifica (per i monumenti; i segni sono derivati delle cose), e ieratica (usata dai sacerdoti). E' stata decifrata nel 1821 da F. Champollion (Stele di Rosetta). La scrittura egizia si è mantenuta pressoché uguale per oltre 4000 anni. L'ultima iscrizione in demotico è del 470 d.c. L'alfabeto egizio possiede solo consonanti e nessuna vocale. Le vocali erano sottointese. La scrittura egizia è fonetica, figurativa e simbolica.

Arti: architettura (piramidi, Sfinge, templi, obelischi); scultura (statue di faraoni, di divinità); pittura parietale (palazzi, tombe, templi).

Religione: politeismo naturalistico (divinità: rappresentazioni antropomorfiche delle forze della natura). Triade principale: Osiride, Iside e Horus (di quest'ultimo il faraone rappresenta l'incarnazione). Molti animali erano considerati sacri. Credevano nell'aldilà, nel giudizio dell'anima, nella reincarnazione. Praticavano l'imbalsamazione. Dal 1375 al 1350 il faraone Amenofi IV impose il culto di Aton (disco solare), finché questi divenne il solo culto ammesso (monoteismo), che però non sopravvisse alla morte del faraone, a causa dell'ostilità del clero politeista. Resta originale l'idea secondo cui la sorte dell'uomo dopo la morte è determinata dalla sua condotta in vita. E' probabile che da questa riforma fallita sia nato il tentativo di proseguirla, da parte di Mosè (sacerdote egizio) col popolo d'Israele.

Ordinamento politico-sociale: il faraone è dio in terra e sovrano assoluto. Centro della vita politico-amministrativa: palazzo reale (= tempio, abitazione del faraone, palazzo della cancelleria, magazzino dei tesori reali: non essendo conosciuta la moneta, si paga in natura o col lavoro gratuito).

Il popolo è diviso in tre classi: 1) sacerdoti (privilegiati, spesso ostili alla monarchia che vuole limitare il loro grande potere); 2) guerrieri o nobili (con alti comandi nell'esercito; governano le province); 3) popolo (pochi diritti politici, spesso in condizioni misere; situazione peggiore quella degli schiavi, che però potevano avere una piccola proprietà e sposarsi).

Condizioni economiche: attività principale: agricoltura (vedi straripamenti periodici del Nilo). Ottima rete d'irrigazione presso il Nilo. Notevole pianificazione delle colture (specie papiro, da cui carta per scrivere). Industrie sviluppate: oro, argento, rame, stagno, gioielli, pietre dure, profumi, ceramica e tessile (cotone, lino e lana). La proprietà della terra è concentrata nelle mani del faraone che l'affitta ai contadini distribuiti in migliaia di comunità di villaggio (affitto: sino al 60% del prodotto).


Enrico Galavotti - www.homolaicus.com