L'OTTOCENTO ITALIANO ED EUROPEO
DAL CONGRESSO DI VIENNA
ALLA VIGILIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


LE RIVOLUZIONI IN EUROPA

I - II

I moti insurrezionali del 1848 non ebbero le stesse motivazioni e gli stessi obiettivi nei vari Stati europei.

In Francia, dove l'ordinamento dello Stato era monarchico - costituzionale, prevalsero idee repubblicane e socialiste; dove invece le condizioni politiche ed economiche erano più arretrate, come in Germania, Austria, Italia, Ungheria, si mirò a strappare ai governi assoluti la costituzione o a realizzare l'unificazione e l'indipendenza nazionale.

In Germania, allo scoppio dei moti in diverse città, i principi si affrettarono a concedere la costituzione e la libertà di stampa. I liberali tedeschi convocarono un'assemblea di rappresentanti eletti da tutti gli Stati della Confederazione che si riunirono nel Parlamento di Francoforte.

Nel regno di Prussia intanto, da dove era già partito con la costituzione della lega doganale nel 1834 un processo di unificazione economica degli Stati tedeschi, i liberali esercitarono pressioni sul sovrano Federico Guglielmo IV affinché abbandonasse il suo regime autoritario tradizionale e facesse assumere allo Stato prussiano il ruolo di Stato guida per l'unificazione nazionale delle popolazioni tedesche. Il sovrano, che era stato costretto a concedere alcune riforme costituzionali, rifiutò energicamente l'offerta del trono della Germania unita che gli fece il Parlamento di Francoforte, nel momento in cui trionfava la rivoluzione a Berlino e gli Austriaci erano in ritirata. La concezione del potere autoritaria e illiberale del re prussiano fece fallire questa possibilità di unificazione della Germania.

Federico Guglielmo non avrebbe infatti mai potuto accettare una corona offertagli da un parlamento eletto dal popolo come quello di Francoforte ed era inoltre troppo nazional-prussiano per potere concepire uno Stato germanico. Al rifiutò del sovrano il Parlamento di Francoforte non riuscì a continuare la sua attività mancando al proprio interno di una unanimità di programma; venne così sciolto un anno dopo mentre l'egemonia austriaca riprendeva il sopravvento.

Anche l'Impero austriaco venne profondamente scosso dai moti rivoluzionari del 1848. L'opera del Metternich crollò sotto i colpi delle insurrezioni scoppiate nelle più importanti città dell'Impero. Vienna, Praga, Budapest, Milano insorsero coinvolgendo le popolazioni limitrofe delle campagne. All'imperatore Ferdinando I, costretto a licenziare il suo braccio destro Metternich, venne imposta la costituzione liberale.

Ma i colpi più duri all'Impero asburgico vennero dai popoli che rivendicavano l'autonomia nazionale, come gli Stati tedeschi e il Lombardo - Veneto.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Moderna
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Aggiornamento: 15/03/2015