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LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
I - II
Per gentile concessione dell'Autore, riportiamo alcune pagine a proposito
del paganesimo medievale e di come reagì la Cricca del Vaticano, tratte dal I
capitolo, in versione ridotta
Precisiamo che
il periodo compreso fra il VI e il XII secolo è stato reso volutamente buio
dalla cricca dell’Ekklesia romana. Essa ha bruciato, durante questi
seicento anni, ogni traccia possibile che potesse opporsi al suo strapotere
oppressivo e devastatore. Ha soppresso ogni documento che potesse ricordare i
miti pagani e le tradizioni popolari dell’antichissima civiltà europea, che
sono le VERE RADICI DELL’EUROPA LIBERA. Quando non ha potuto distruggere, la Chiesa di Roma ha messo in moto il suo servizio
segreto [1]
(missionari), che ha modificato, manipolato e cambiato totalmente i documenti e
i lasciti sapienziali dell’Europa arcaica. Alla fine, un maleodorante puzzo di
decomposizione liturgica ha desertificato ogni gioia di vivere delle nostre
contrade. Cattolicizzando i miti pagani e la religiosità popolare, il Vaticano
ha ucciso la nostra memoria storica, fatta di pace e d’armonia con la Grande Madre, con la Natura e col Cosmo, innestando invece un malvagio senso di competizione
contro tutto e contro i non cattolici (Extra Ecclesiam nulla salus:
grazie, Ratzinger, di avercelo ricordato!). Se vorremo recuperare la nostra
vera identità europea, oggi, nel III Millennio, bisognerà liberarsi di tutta la
menzognera iconografia giudaico-cattolica, con la quale le nostre tradizioni
plurimillenarie non hanno nulla da spartire. L’Unico canto possibile è:
“Uomini di tutto il mondo abbracciamoci”.
Quanti antichi documenti diede alle fiamme (San) Colombano [2] in Irlanda! D’altronde i chierici, non contenti delle distruzioni, fecero
seguire a tali pratiche sataniche, compiute secondo il rito di santa romana
chiesa, il travisamento dei fatti e della storia.
Abbiamo letto e sentito tante accuse infondate contro il
paganesimo e contro gli infedeli, in nome dell’Ekklesia, della Fede e dei papi.
Invece, già le cifre provano il contrario: Venti milioni di morti ci sono
stati in una decina di crociate (dal 1095 al 1291) che i padri della Chiesa
promulgarono per la riconquista della Terra Santa, occupata dagli Arabi, dai
Turchi e dai cosiddetti miscredenti. Ma le crociate non sono terminate
allora. Sono continuate, quando Papa Pio XI (1922-39) appoggiava il Fascismo
italiano e dichiarava - per bocca dell’arcivescovo di Taranto, mentre
dispensava benedizioni da un sommergibile - che contro l’Abissinia era iniziata
“una guerra santa, una crociata”. E le crociate continuano tuttora,
quando Bush Junior, prima di ordinare il genocidio in Medio Oriente va a
salutare il vicario del loro dio, invocando la benedizione di Nostro Signore.
Ma è ciò che si vuole tenere sempre occultato che dà la misura esatta
dell’ipocrisia universale che infetta quella casta di falsi religiosi. Ci
riferiamo al fatto che il papato è sempre stato a favore della guerra e del più
forte, dei ricchi, degli schiavisti e dei colonialisti. L’adesione completa
dell’Ekklesia al regime di Adolf Hitler è ormai storia acquisita con
innumerevoli documenti probanti (cap IX: Chiesa e nazifascismi in Europa).
È inutile negarlo ripetutamente con libri e programmi TV di regime. Dopo il
concordato fra la Germania Nazista ed il Vaticano (1933), la Croce cattolica e la Croce uncinata dovevano sventolare l’una a fianco all’altra e così è
stato. Bisognava sconfiggere il Bolscevismo, i cristiani ortodossi ed il
comunismo con ogni mezzo possibile e a tutti i costi! Ed i costi sono stati 60
milioni di morti, di cui 27 milioni di russi, senza i quali adesso saremmo
ancora arruolati nella Hitler-Jugend insieme con papa Benedetto XVI, parleremmo
tedesco, nelle scuole la mattina reciteremmo il Mein Kampf del Führer e
in tutte le aule vi sarebbe la croce uncinata.
A nulla servono le ripetute negazioni enciclopediche di
siffatte esecrande azioni contro le effettive memorie storiche, volutamente
annebbiate dagli opportunisti di turno e da Ratzinger oggi, che durante una sua
visita al campo di sterminio di Auschwitz, dopo la sua elezione, ha osato
affermare: “Dio dov’eri?”. Se dio potesse rispondergli gli direbbe: “Tu dov’eri
e i tuoi collaborazionisti del regime Nazista, vescovi, preti, monaci e monache
dov’erano?” [3].
E non sono sufficienti i martiri cristiani che non ci sono stati e le
persecuzioni contro i cattolici, tirate in ballo ad hoc all’ultimo
minuto, seguendo il modello vincente di quegli stessi presunti massacri che non
sono mai avvenuti neppure all’epoca dell’Impero Romano. Definiamo in maniera
categorica quelli che si appiccicano alle reali vittime come piattole o
sanguisughe: essi sono “gli usurai della memoria”. Sono i peggiori
demoni che popolano la nostra società: quelli che speculano sui dolori e sugli
olocausti della storia per costruirsi una solida posizione di dominio
incontrastato nell’epoca contemporanea.
Ma i meriti del passato non devono mai essere dei
lasciapassare per gli errori del presente. Chi permette questo perverso
modello di pensiero è complice di ogni sterminio. E gli stermini sono causati
dall’intolleranza basata su dogmi di fede. Quando un gruppo crede di essere il
privilegiato del signore o il portatore della verità assoluta diviene
automaticamente pericoloso per la conoscenza, la libertà e l’incolumità del
mondo intero! I monoteismi di qualsiasi sorta sono oltremodo rischiosi per la
democrazia, la giustizia e la diffusione del libero pensiero. Ci siamo
sempre chiesti, perché un odio così atavico dei cattolici contro gli ebrei?
È più che naturale! In una famiglia di soli due fratelli, ognuno aspira ad
essere il legittimo erede dell’Altissimo, il popolo eletto da dio. Ma se lo è
l’uno non può esserlo l’altro, è scritto nel codice genetico dei monoteismi:
Non avrai altro dio al di fuori di me!
Credete che simili atteggiamenti da etnocidio siano
avvenuti soltanto durante il Medioevo? Andate avanti nella lettura e vedrete
che non è così. Anzi la violenza e le stragi della Santa Sede contro
l’umanità sono proseguite di pari passo con l’efficienza delle armi di
distruzione di massa. Almeno per quanto riguarda la dittatura
chiesastico-cattolica nulla, proprio nulla è cambiato nella sostanza e nei
fatti. Forse nelle parole e nelle forme, ma non nella realtà. Attenzione al
doppiogiochismo delle gerarchie ekklesiastiche ed alla loro ipocrisia congenita
che li fa “parlar bene e razzolar male”. Non fatevi ingannare per l’ennesima
volta! Come ripeteva papa Wojtyla “La Chiesa cattolica non è una
democrazia” [4],
ma ciò che più spaventa è che con simile ideologia i vescovi hanno occupato lo
Stato italiano e decidono per noi in tutti i campi della vita personale, civile
e repubblicana! Ma com’erano i rapporti fra papato ed impero nel XIII secolo?
Il papa aveva ordinato una crociata contro gl’infedeli di
turno, gli Arabi. Federico II di Svevia non gliel’ha concessa, così come la
chiesa aveva sempre preteso, ossia una crociata piena di sangue fino alla
cintola, con genocidi e roghi alti fino al paradiso, quasi una sorta di rito
satanico, offerto al dio della guerra universale che ha sempre rafforzato la
politica del Chiesanesimo.
Il Vaticano voleva l’imperatore al suo servizio? Lo Staufen
non si è sottomesso, cercando persino di scardinare il potere temporale dei
preti, i quali dovrebbero occuparsi soltanto dello spirito, degli ordinamenti
religiosi e del loro mondo nella più totale povertà, così come predicato dai
Vangeli canonici.
Gli ecclesiastici auspicavano la persecuzione degli eretici?
Federico era di tutt’altro avviso. Greci, latini, accadi, sumeri, arabi, ebrei,
svevi, normanni ed occitani popolavano il suo regno e la sua corte,
principalmente a Palermo, Lucera e Foggia.
Il papa desiderava che le conoscenze, le scienze,
l’astronomia, la medicina e la matematica fossero esiliate dal Nuovo Impero
Romano? Di rimando, il biondo Svevo appoggiò ogni forma di ricerca,
trasformando la sua corte in un’università universale, popolata
di saggi e sapienti provenienti da tutto il mondo più avanzato e civile. Fondò
pertanto l’Ateneo degli studi di Napoli nel 1224, ove gli allievi meritevoli
avevano accesso gratis agli studi, con libri, vitto e alloggio assicurati.
Ecco perché, sappiamo ormai per certo, con statistiche alla mano, che
l’adesione al cattolicesimo è sempre stata indirettamente proporzionale al
grado di cultura e conoscenza dei cittadini che la professano. Pure oggi è
così, con riferimento ai praticanti e non alla carta dei battezzati, i quali
per fortuna hanno dimenticato persino di esserlo [5].
Insomma: più elevata è l’ignoranza di un popolo o più precarie sono le sue
condizioni di vita e maggiormente si ripone la speranza nella Chiesa,
commettendo un errore madornale imperdonabile [6]!
Perciò nel XIII secolo bisognava distruggere - con ogni mezzo -
quell’imperatore che auspicava il libero sapere internazionale presso il suo
libero stato, poiché i principali nemici di una religione dittatoriale sono la
scienza, la conoscenza e la coscienza.
I preti volevano uccidere la gioia di vivere negli uomini,
riducendoli all’ombra di se stessi come prescritto dai loro perversi dettati
religiosi paolini? Oppure blateravano con la bava del desiderio contro i
piaceri del mondo e del sesso? Federico per tutta risposta trasformò la sua
corte in una società ideale dove arte, magia, musica, danza, poesia e canto
furono la speranza per un futuro migliore che godeva già delle gioie offerte
dal presente.
Gli ecclesiastici desideravano piantare i semi dell’odio
persino fra i cristiani? Lo Staufen fondò degli ordini cavallereschi iniziatici
e segreti che si riunivano nei suoi magnifici castelli per propagare la
tolleranza fra i popoli di varie razze e culture. Si diffuse perciò nel suo
regno un intenso misticismo senza chiese e si acclamò l’Essere Supremo senza
gerarchie né intermediazioni truffaldine di uomini senza scrupoli. La saggia
accortezza consisteva nel tenere lontana la bramosia egoistica e malvagia dei
prelati dalla nostra famiglia, dai nostri figli e soprattutto dalle nostre
donne.
I papi si erano sempre adoprati per una società in cui la
legge di dio e degli uomini fosse sempre dalla loro parte? Federico, invece,
emanò le Costituzioni di Melfi nel 1231, una serie di ordinamenti
legislativi che rendevano la giustizia, il prestito di denaro, gli studi
universitari ed il lavoro l’espressione diretta di una società moderna in cui
re, cittadini e prelati erano posti sullo stesso piano dal punto di vista
legale. Torniamo però a considerare i fatti riguardanti la religione giudaica
per eccellenza, il cattolicesimo, ispirato – anche troppo liberamente – all’Antico
ed al Nuovo Testamento.
Saremo deboli di cervello, ma non riusciamo a sbrogliare il
bandolo della matassa. Allora, se la tradizione non c’inganna, Gesù era ebreo
ed ha predicato in Palestina ove voleva fondare la sua chiesa “sulla pietra di
Gerusalemme” [7],
quella di origine meteoritica che è custodita nella Cupola della Roccia. Quindi
Roma che c’entra? Qualcuno sa spiegarci perché una credenza mediorientale sia
stata trasferita nella città eterna? Se non sbaglio, Arabi ed Ebrei sono
ambedue semiti, poiché discendenti da Sem. Ergo, proprio questi ultimi
avrebbero casomai dovuto promuovere delle crociate contro la capitale
dell’Impero, per riavere indietro il maltolto [8].
Ed invece, oplà, salto mortale dei paradossi: sono proprio i Papi – come hanno
sempre proclamato – a voler liberare la Terra Santa dai miscredenti? Insomma, tanto per intenderci, è come se oggi Bush muovesse il
suo esercito contro le riserve degli Indiani d’America, rimproverando loro di
non credere a Manitù, che nel frattempo è diventato il totem della Casa Bianca.
Molte cose non quadrano. E quando le cose sembrano incomprensibili, i veri
motivi sono da ricondurre al dio denaro, che ha sempre mosso ogni politica
vaticana e non solo. Il resto è specchietto per le allodole!
D’altronde, che bisogno c’era di riconquistare un pezzo di
terra, ancor oggi martoriato da guerre fratricide in quella regione che fu dei
loro padri comuni arabi, palestinesi ed ebrei, dal momento che – stando ai
testi sacri – i messi celesti gridarono alle donne stupefatte che erano accorse
al santo sepolcro: Non è qui, egli è risorto.
La divinità è
dappertutto. Ogni raggio di sole e di luna, ogni animale, ogni rosa e ago di
pino, sorgente d’acqua o montagna inaccessibile, ogni uomo nero, bianco, rosso
e giallo è un unico filo della trama cosmica (ma evidentemente i Cristiani non
seguono gli insegnamenti di Cristo e sono più in sintonia con i dettami della
Hitler-Jugend). Perciò la divinità e noi siamo tutt’uno. Noi siamo divini, e
non c’è affatto bisogno di intermediari alla manifestazione dell’amore per
tutto ciò che esiste nell’universo di visibile ed invisibile. Lo dicono i
pagani, i Celti, gl’indiani d’America e oggi con mesto vigore cantante i
buddisti, che non si sono mai macchiati di alcun crimine contro l’umanità, al contrario
di tutte le altre religioni rivelate, secolarizzate e persin quotate in borsa. Quest’ideologia
di pace, però, non poteva andar bene all’Ekklesia, poiché si veniva così a
negare la funzione politica d’intermediazione dei chierici tra il gregge e dio.
Ma come si può essere così incoscienti ed inavvertiti, e pensare che senza i
preti non si possa andare in paradiso? Il paradiso siamo noi quando amiamo,
l’inferno siamo noi quando odiamo!
Per creare l’inferno, i padri
della chiesa idearono la fede ed il peccato originale. Per creare l’inferno
s’inventarono il disprezzo di noi stessi. Ecco perché da allora siamo diventati
vigliacchi, senza dignità e schiavi dell’altrui trastullo (il fine della
gerarchia ecclesiastica è proprio questo). Per creare l’inferno hanno concepito
il disprezzo della vita, del corpo, dei piaceri, santificando nel contempo la
morte, la malattia e la rinuncia. Tuttavia, ciò vale soltanto per noi poveri
sciocchi, che ci accontentiamo di una promessa di beatitudine eterna, fatta da
una delle genìe più criminali che siano durate più a lungo, senza subire
neppure un’ipotesi di processo per stragi contro l’umanità! Mistero della fede!
Sentiamo come chiarisce il concetto, in maniera incontrovertibile, il filosofo
tedesco Ludwig Feuerbach (1804-1872), esponente di spicco dell’“Umanesimo
integrale”, nel suo magistrale libro L’essenza del Cristianesimo (1841) [9]:
“L’amore identifica
l’uomo con Dio e Dio con l’uomo, e quindi unisce gli uomini fra di loro; la
fede separa Dio dall’uomo, quindi anche l’uomo dall’uomo; [263]
La fede è dispotica.
È perciò necessario, è insito nell’essenza stessa della fede, il formularsi
come dogma. [266]
Nella fede è insito un
principio malvagio. [268]
Tutte le atrocità che troviamo nella storia della religione
cristiana, e che i credenti del nostro tempo si rifiutano di attribuire al
cristianesimo, sono un frutto della fede, quindi un frutto del cristianesimo.
[273]
La fede sfocia
necessariamente nell’odio, l’odio nella persecuzione, a meno che la potenza
della fede non trovi resistenza, non si infranga contro un’altra potenza,
contro la potenza dell’amore, dell’umanità, della giustizia. (...) Quanto più
Dio è posto al di sopra dell’uomo, tanto più i doveri verso Dio stanno al di
sopra dei doveri verso gli uomini, e questi doveri necessariamente vengono a
trovarsi in contrasto con i doveri puramente umani. [275]
L’amore nel
cristianesimo è contaminato dalla fede, non è libero, non è vero. Un amore limitato
dalla fede non è vero amore. L’amore non conosce altra legge all’infuori
di se stesso, è per se stesso divino, e non ha alcun bisogno della
consacrazione della fede. L’amore congiunto alla fede è gretto e falso,
è un amore che contraddice se stesso, un amore ipocrita, perché cela in seno
l’odio della fede; è buono solo fin tanto che la fede non viene offesa. Essendo
in contraddizione con se stesso, ricorre ai più diabolici sofismi [ragionamenti
falsi] per conservare l’apparenza dell’amore: si veda l’apologia delle
persecuzioni degli eretici che scrisse Agostino. L’amore limitato dalla fede
non considera contrarie alla sua natura neppure la crudeltà che la fede
autorizza; interpreta come opere dell’amore anche le opere dell’odio volute
dalla fede [si pensi all’Inquisizione, alle Crociate, all’appoggio che
l’Opus Dei presta ai regimi dittatoriali]. [279-80]
L’amore cristiano è un
amore particolare già per il fatto che è e si dice cristiano. La natura
dell’amore esige l’universalità. Perciò fin tanto che non rinuncia ad
essere cristiano, fin tanto che non si erige a legge suprema, fin tanto che non
abbandona il suo carattere esclusivo, è un amore che offende la verità -
appunto all’amore spetterebbe infatti la distinzione fra cristianesimo e
paganesimo [credi a qualsiasi idolo, ma ama il prossimo tuo come te stesso]. (...)
L’amore è la legge universale dell’intelligenza e della natura, poiché non è
altro che la realizzazione dell’unità della specie attraverso il sentimento.
Dobbiamo amarci perché
Cristo ci ha amato? Un amore siffatto sarebbe un amore finto, d’imitazione.
Possiamo amare veramente solo se amiamo Cristo? Ma è forse Cristo la fonte
dell’amore? O non è piuttosto l’apostolo dell’amore? Il suo amore non riposa
nell’unità della specie umana? Devo amare Cristo più dell’umanità? (...) Il
concetto di amore è un concetto autonomo, che non deduco unicamente dalla vita
di Cristo [l’amore è sempre esistito e muove “il Sole e l’altre stelle”].
La storia ce ne dà la
prova mostrandoci che il concetto dell’amore non si presentò alla coscienza
dell’umanità solo con il cristianesimo e attraverso il cristianesimo, e che
quindi non è affatto un concetto unicamente cristiano [anzi fa parte
dell’organizzazione quantistica della materia]. [280-1]
Ciò che per la religione
è il termine secondo, l’uomo, deve perciò essere posto e riconosciuto come il
termine primo[Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te]. L’amore per l’uomo
non deve essere un amore derivato o mediano, ma originario; solo allora
sarà una potenza vera, santa, sicura. Se l’essere umano è per l’uomo l’essere
sommo, anche nella pratica la legge prima e suprema sarà l’amore dell’uomo
per l’uomo. Homo homini deus est [Ogni uomo deve essere un dio per
l’altro uomo]: questo è il nuovo punto di vista, il supremo principio
pratico che segnerà una svolta decisiva nella storia del mondo”». [286]
Note
(1) Fondato in
chiave moderna da Pio V nel 1566, esso è costituito dai cosiddetti “monaci
neri” che incriminano e arrestano gli eretici e chi non riconosce la Santa Casta. Opera a qualsiasi livello, finanziando dittatori, organizzando omicidi politici,
traffico d’armi e crac finanziari.
(2) Monaco irlandese (534 ca.-615) perseguitò
l’eresia di Ario ed i suoi seguaci che cercarono di armonizzare il pensiero
cristiano con quello greco e neoplatonico.
(3) Vedasi cap. IX: Chiesa e nazifascismi in Europa.
(4) Frase
pronunciata da Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita negli USA del
1987. Cfr. David Yallop,
Habemus Papam - Il potere e la gloria: dalla morte
di Papa Luciani all’ascesa di Ratzinger, San Lazzaro di Savena (BO), Nuovi
Mondi Media, 2006, 339.
(5) Come
sbattezzarsi? Basta una raccomandata con ricevuta di ritorno, in cui si chieda
alla parrocchia, dove siamo stati artatamente battezzati, di essere cancellati
dall’elenco dei cattolici! Ulteriori informazioni nel sito internet
www.uaar.it
da cui si può scaricare il facsimile, disponibile ad ogni modo nelle ultime
pagine del presente scritto, Appendice III.
(6) David Yallop, uno dei migliori scrittori d’inchiesta, dopo vent’anni
d’indagini pericolose su argomenti Top Secret, ha scritto: “Negli anni
del regime militare [in Argentina
(Videla) ed in Cile (Pinochet)] nessun esponente della gerarchia cattolica
mostrò preoccupazione per la carneficina attuata dalla giunta né alzò mai un
dito quando i cattolici – uomini e donne – venivano torturati, per poi essere
caricati sugli elicotteri, accompagnati da sacerdoti che offrivano loro un
ultimo conforto, prima che fossero gettati nell’atlantico”. Cfr.: David
Yallop,
Habemus Papam - Il potere e la gloria: dalla morte di Papa Luciani
all’ascesa di Ratzinger, op. cit., 215.
Vedasi in riferimento ai “desaparecidos” le opere cinematografiche:
La notte delle matite spezzate (1986) di Héctor Olivera; Garage Olimpo(1999) di Marco Bechis; Hijos (2001)
di Marco Bechis; Complici
del silenzio (2008) di
Stefano Incerti.
(7) Laurence Gardner, Priore della Celtic
Church’s Sacred Kindred di St. Columbia, nel suo testo sul Santo Graal, la cui
lettura consigliamo caldamente, svela il lignaggio segreto di Gesù ed afferma,
con riferimento a Pietro: “È essenziale ricordare che Gesù non era un gentile
né un cristiano. Era un ebreo ellenista e la sua religione era il giudaismo
radicale. Col tempo, tuttavia, la sua missione
originaria venne usurpata e portata avanti da un movimento religioso che prese
il suo nome per nascondere i suoi veri eredi. Quel movimento aveva il suo
centro a Roma e basava la sua autoproclamata autorità sul brano di Matteo
(16: 18-9), in cui Gesù diceva: ‘Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io
edificherò la mia chiesa’. Sfortunatamente, la parola greca petra
(roccia), che si riferiva alla ‘Roccia d’Israele’, fu tradotta erroneamente con
petros (pietra), riferita a Pietro che era effettivamente soprannominato
Cephas, pietra, come in Giovanni 1: 42. Gesù affermava in realtà
che la sua missione doveva essere fondata sulla Roccia d’Israele, non su Pietro.
Incurante di ciò, il nuovo movimento decretò quindi che soltanto coloro che
avevano ricevuto l’autorità tramandata direttamente da Pietro potevano essere a
capo del movimento cristiano. Era un concetto ingegnoso che, come si voleva,
riservava il controllo generale a una confraternita selezionata che si
autopromuoveva. I discepoli gnostici di Simone Zelota [Simon Mago] la
chiamavano la ‘fede degli sciocchi’”. Cfr.: L. Gardner,
La
linea di sangue del Santo Graal, trad. it. M. E. Morin, Roma, Newton
Compton, 1997, 98.
(8) Nel 70
dell’era volgare i discendenti di Cristo, soprannominati Desposyni, si recarono
a Roma per chiedere ai vescovi romani che finisse la farsa della religione
giudaico-cristiana, tenuta sotto scacco nella Città Eterna, poiché estranea ad
ogni tradizione culturale italica!
(9) L. Feuerbach,
L’essenza del
Cristianesimo, trad. it. C. Cometti, Milano, Feltrinelli, 1994. Le pagine
di riferimento sono riportate fra parentesi quadra nel testo principale.
Il libro è acquistabile qui
www.macroedizioni.it
-
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Fonte: www.alessiodibenedetto.it -
alessiodibenedetto.jimdo.com
Contatto
Fonti
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Ateismo filosofico nel mondo antico. Religione, materialismo, scienza. La
nascita della filosofia atea
Tamagnone Carlo, 2005, Clinamen
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L'illuminismo e la rinascita dell'ateismo filosofico
Tamagnone Carlo, 2008, Clinamen
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Necessità e libertà. L'ateismo oltre il materialismo
Tamagnone Carlo, 2004, Clinamen
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Dio non esiste. La realtà e l'evoluzione cosmica tra caso e necessità
Tamagnone Carlo, Clinamen 2010
-
La filosofia e la teologia filosofale. La conoscenza della realtà e la
creazione di Dio
Tamagnone Carlo, Clinamen 2006
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Vita morte evoluzione. Dal batterio all'homo sapiens
Tamagnone Carlo, Clinamen 2011
-
Dal nulla al divenire della pluralità. Il pluralismo ontofisico tra energia,
informazione, complessità, caso e necessità
Tamagnone Carlo, Clinamen 2009
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Il diavolo nei dettagli. Saggi sull'agnosticismo
Huxley Thomas H., 2009, Book Time
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Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede
Scola Angelo, Flores D'Arcais Paolo, 2008, Marsilio
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Ateismo nel Cristianesimo. Per la religione dell'Esodo e del Regno. «Chi
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Volti dell'ateismo. Mancuso, Augias, Odifreddi. Alla ricerca della ragione
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Etica dell'ateismo. DVD. Con libro
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L'ateismo di Nietzsche e il cristianesimo
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L'ateismo impossibile. Ritratto di Nietzsche in trasparenza
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Dibattito sull'ateismo
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Lo spirito dell'ateismo. Introduzione a una spiritualità senza Dio
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Nuovo ateismo e fede in Dio
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L'ateo smascherato. Immagini dell'ateismo e del materialismo
nell'apologetica cattolica da Cartesio a Kant
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La nascita dell'ateismo. Dai clandestini a Kant
Curci Stefano, 2011, LAS
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I senza Dio. Figure e momenti dell'ateismo
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Il peso del cielo. Etica e ateismo in Lucrezio e Nietzsche
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Elogio dell'ateismo
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Apologia dell'ateismo
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Il problema dell'ateismo
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Dio e il nuovo ateismo
Haught John F., 2009, Queriniana
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Ricerca intorno all'ateismo
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Un Dio assente. Religione, ateismo
Varone François, 1995, EDB
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Giorello Giulio, 2010, Longanesi
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Formenti Carlo, 1991, Cortina Raffaello
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Lohfink Gerhard, 2011, San Paolo Edizioni
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L'ateismo
Kojève Alexandre, cur. Filoni M., Stimilli E., 2008, Quodlibet
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Zeppi Stelio, 2003, Studium
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Bertoletti Ilario, 2008, ETS
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L'ateismo: natura e cause, Massimo
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L'ateismo trionfato
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Marcozzi Vittorio, 1967, Massimo
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Diagnosi dell'ateismo contemporaneo. Relazioni del Simposio (13 e 14 ottobre
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Come se Dio non fosse. La questione dell'ateismo, il nichilismo e il
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Una religione senza Dio. Satori e ateismo
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Problematica dell'ateismo
Di Loreto Antonio, Japadre
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Esperienza del nulla e negazione di Dio. Interpretazioni dell'ateismo in
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Issues of vagueness. Methodology and agnosticism, 2005, Il Poligrafo
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Storia dell'ateismo
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