STUDI SULL'ATEISMO SCIENTIFICO


LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ

I - II

Per gentile concessione dell'Autore, riportiamo alcune pagine a proposito del paganesimo medievale e di come reagì la Cricca del Vaticano, tratte dal I capitolo, in versione ridotta

Precisiamo che il periodo compreso fra il VI e il XII secolo è stato reso volutamente buio dalla cricca dell’Ekklesia romana. Essa ha bruciato, durante questi seicento anni, ogni traccia possibile che potesse opporsi al suo strapotere oppressivo e devastatore. Ha soppresso ogni documento che potesse ricordare i miti pagani e le tradizioni popolari dell’antichissima civiltà europea, che sono le VERE RADICI DELL’EUROPA LIBERA. Quando non ha potuto distruggere, la Chiesa di Roma ha messo in moto il suo servizio segreto [1] (missionari), che ha modificato, manipolato e cambiato totalmente i documenti e i lasciti sapienziali dell’Europa arcaica. Alla fine, un maleodorante puzzo di decomposizione liturgica ha desertificato ogni gioia di vivere delle nostre contrade. Cattolicizzando i miti pagani e la religiosità popolare, il Vaticano ha ucciso la nostra memoria storica, fatta di pace e d’armonia con la Grande Madre, con la Natura e col Cosmo, innestando invece un malvagio senso di competizione contro tutto e contro i non cattolici (Extra Ecclesiam nulla salus: grazie, Ratzinger, di avercelo ricordato!). Se vorremo recuperare la nostra vera identità europea, oggi, nel III Millennio, bisognerà liberarsi di tutta la menzognera iconografia giudaico-cattolica, con la quale le nostre tradizioni plurimillenarie non hanno nulla da spartire. L’Unico canto possibile è: “Uomini di tutto il mondo abbracciamoci”.

Quanti antichi documenti diede alle fiamme (San) Colombano [2] in Irlanda! D’altronde i chierici, non contenti delle distruzioni, fecero seguire a tali pratiche sataniche, compiute secondo il rito di santa romana chiesa, il travisamento dei fatti e della storia.

Abbiamo letto e sentito tante accuse infondate contro il paganesimo e contro gli infedeli, in nome dell’Ekklesia, della Fede e dei papi. Invece, già le cifre provano il contrario: Venti milioni di morti ci sono stati in una decina di crociate (dal 1095 al 1291) che i padri della Chiesa promulgarono per la riconquista della Terra Santa, occupata dagli Arabi, dai Turchi e dai cosiddetti miscredenti. Ma le crociate non sono terminate allora. Sono continuate, quando Papa Pio XI (1922-39) appoggiava il Fascismo italiano e dichiarava - per bocca dell’arcivescovo di Taranto, mentre dispensava benedizioni da un sommergibile - che contro l’Abissinia era iniziata “una guerra santa, una crociata”. E le crociate continuano tuttora, quando Bush Junior, prima di ordinare il genocidio in Medio Oriente va a salutare il vicario del loro dio, invocando la benedizione di Nostro Signore. Ma è ciò che si vuole tenere sempre occultato che dà la misura esatta dell’ipocrisia universale che infetta quella casta di falsi religiosi. Ci riferiamo al fatto che il papato è sempre stato a favore della guerra e del più forte, dei ricchi, degli schiavisti e dei colonialisti. L’adesione completa dell’Ekklesia al regime di Adolf Hitler è ormai storia acquisita con innumerevoli documenti probanti (cap IX: Chiesa e nazifascismi in Europa). È inutile negarlo ripetutamente con libri e programmi TV di regime. Dopo il concordato fra la Germania Nazista ed il Vaticano (1933), la Croce cattolica e la Croce uncinata dovevano sventolare l’una a fianco all’altra e così è stato. Bisognava sconfiggere il Bolscevismo, i cristiani ortodossi ed il comunismo con ogni mezzo possibile e a tutti i costi! Ed i costi sono stati 60 milioni di morti, di cui 27 milioni di russi, senza i quali adesso saremmo ancora arruolati nella Hitler-Jugend insieme con papa Benedetto XVI, parleremmo tedesco, nelle scuole la mattina reciteremmo il Mein Kampf del Führer e in tutte le aule vi sarebbe la croce uncinata.

A nulla servono le ripetute negazioni enciclopediche di siffatte esecrande azioni contro le effettive memorie storiche, volutamente annebbiate dagli opportunisti di turno e da Ratzinger oggi, che durante una sua visita al campo di sterminio di Auschwitz, dopo la sua elezione, ha osato affermare: “Dio dov’eri?”. Se dio potesse rispondergli gli direbbe: “Tu dov’eri e i tuoi collaborazionisti del regime Nazista, vescovi, preti, monaci e monache dov’erano?” [3]. E non sono sufficienti i martiri cristiani che non ci sono stati e le persecuzioni contro i cattolici, tirate in ballo ad hoc all’ultimo minuto, seguendo il modello vincente di quegli stessi presunti massacri che non sono mai avvenuti neppure all’epoca dell’Impero Romano. Definiamo in maniera categorica quelli che si appiccicano alle reali vittime come piattole o sanguisughe: essi sono “gli usurai della memoria”. Sono i peggiori demoni che popolano la nostra società: quelli che speculano sui dolori e sugli olocausti della storia per costruirsi una solida posizione di dominio incontrastato nell’epoca contemporanea.

Ma i meriti del passato non devono mai essere dei lasciapassare per gli errori del presente. Chi permette questo perverso modello di pensiero è complice di ogni sterminio. E gli stermini sono causati dall’intolleranza basata su dogmi di fede. Quando un gruppo crede di essere il privilegiato del signore o il portatore della verità assoluta diviene automaticamente pericoloso per la conoscenza, la libertà e l’incolumità del mondo intero! I monoteismi di qualsiasi sorta sono oltremodo rischiosi per la democrazia, la giustizia e la diffusione del libero pensiero. Ci siamo sempre chiesti, perché un odio così atavico dei cattolici contro gli ebrei? È più che naturale! In una famiglia di soli due fratelli, ognuno aspira ad essere il legittimo erede dell’Altissimo, il popolo eletto da dio. Ma se lo è l’uno non può esserlo l’altro, è scritto nel codice genetico dei monoteismi: Non avrai altro dio al di fuori di me!

Credete che simili atteggiamenti da etnocidio siano avvenuti soltanto durante il Medioevo? Andate avanti nella lettura e vedrete che non è così. Anzi la violenza e le stragi della Santa Sede contro l’umanità sono proseguite di pari passo con l’efficienza delle armi di distruzione di massa. Almeno per quanto riguarda la dittatura chiesastico-cattolica nulla, proprio nulla è cambiato nella sostanza e nei fatti. Forse nelle parole e nelle forme, ma non nella realtà. Attenzione al doppiogiochismo delle gerarchie ekklesiastiche ed alla loro ipocrisia congenita che li fa “parlar bene e razzolar male”. Non fatevi ingannare per l’ennesima volta! Come ripeteva papa Wojtyla “La Chiesa cattolica non è una democrazia” [4], ma ciò che più spaventa è che con simile ideologia i vescovi hanno occupato lo Stato italiano e decidono per noi in tutti i campi della vita personale, civile e repubblicana! Ma com’erano i rapporti fra papato ed impero nel XIII secolo?

Il papa aveva ordinato una crociata contro gl’infedeli di turno, gli Arabi. Federico II di Svevia non gliel’ha concessa, così come la chiesa aveva sempre preteso, ossia una crociata piena di sangue fino alla cintola, con genocidi e roghi alti fino al paradiso, quasi una sorta di rito satanico, offerto al dio della guerra universale che ha sempre rafforzato la politica del Chiesanesimo.

Il Vaticano voleva l’imperatore al suo servizio? Lo Staufen non si è sottomesso, cercando persino di scardinare il potere temporale dei preti, i quali dovrebbero occuparsi soltanto dello spirito, degli ordinamenti religiosi e del loro mondo nella più totale povertà, così come predicato dai Vangeli canonici.

Gli ecclesiastici auspicavano la persecuzione degli eretici? Federico era di tutt’altro avviso. Greci, latini, accadi, sumeri, arabi, ebrei, svevi, normanni ed occitani popolavano il suo regno e la sua corte, principalmente a Palermo, Lucera e Foggia.

Il papa desiderava che le conoscenze, le scienze, l’astronomia, la medicina e la matematica fossero esiliate dal Nuovo Impero Romano? Di rimando, il biondo Svevo appoggiò ogni forma di ricerca, trasformando la sua corte in un’università universale, popolata di saggi e sapienti provenienti da tutto il mondo più avanzato e civile. Fondò pertanto l’Ateneo degli studi di Napoli nel 1224, ove gli allievi meritevoli avevano accesso gratis agli studi, con libri, vitto e alloggio assicurati. Ecco perché, sappiamo ormai per certo, con statistiche alla mano, che l’adesione al cattolicesimo è sempre stata indirettamente proporzionale al grado di cultura e conoscenza dei cittadini che la professano. Pure oggi è così, con riferimento ai praticanti e non alla carta dei battezzati, i quali per fortuna hanno dimenticato persino di esserlo [5]. Insomma: più elevata è l’ignoranza di un popolo o più precarie sono le sue condizioni di vita e maggiormente si ripone la speranza nella Chiesa, commettendo un errore madornale imperdonabile [6]! Perciò nel XIII secolo bisognava distruggere - con ogni mezzo - quell’imperatore che auspicava il libero sapere internazionale presso il suo libero stato, poiché i principali nemici di una religione dittatoriale sono la scienza, la conoscenza e la coscienza.

I preti volevano uccidere la gioia di vivere negli uomini, riducendoli all’ombra di se stessi come prescritto dai loro perversi dettati religiosi paolini? Oppure blateravano con la bava del desiderio contro i piaceri del mondo e del sesso? Federico per tutta risposta trasformò la sua corte in una società ideale dove arte, magia, musica, danza, poesia e canto furono la speranza per un futuro migliore che godeva già delle gioie offerte dal presente.

Gli ecclesiastici desideravano piantare i semi dell’odio persino fra i cristiani? Lo Staufen fondò degli ordini cavallereschi iniziatici e segreti che si riunivano nei suoi magnifici castelli per propagare la tolleranza fra i popoli di varie razze e culture. Si diffuse perciò nel suo regno un intenso misticismo senza chiese e si acclamò l’Essere Supremo senza gerarchie né intermediazioni truffaldine di uomini senza scrupoli. La saggia accortezza consisteva nel tenere lontana la bramosia egoistica e malvagia dei prelati dalla nostra famiglia, dai nostri figli e soprattutto dalle nostre donne.

I papi si erano sempre adoprati per una società in cui la legge di dio e degli uomini fosse sempre dalla loro parte? Federico, invece, emanò le Costituzioni di Melfi nel 1231, una serie di ordinamenti legislativi che rendevano la giustizia, il prestito di denaro, gli studi universitari ed il lavoro l’espressione diretta di una società moderna in cui re, cittadini e prelati erano posti sullo stesso piano dal punto di vista legale. Torniamo però a considerare i fatti riguardanti la religione giudaica per eccellenza, il cattolicesimo, ispirato – anche troppo liberamente – all’Antico ed al Nuovo Testamento.

Saremo deboli di cervello, ma non riusciamo a sbrogliare il bandolo della matassa. Allora, se la tradizione non c’inganna, Gesù era ebreo ed ha predicato in Palestina ove voleva fondare la sua chiesa “sulla pietra di Gerusalemme” [7], quella di origine meteoritica che è custodita nella Cupola della Roccia. Quindi Roma che c’entra? Qualcuno sa spiegarci perché una credenza mediorientale sia stata trasferita nella città eterna? Se non sbaglio, Arabi ed Ebrei sono ambedue semiti, poiché discendenti da Sem. Ergo, proprio questi ultimi avrebbero casomai dovuto promuovere delle crociate contro la capitale dell’Impero, per riavere indietro il maltolto [8]. Ed invece, oplà, salto mortale dei paradossi: sono proprio i Papi – come hanno sempre proclamato – a voler liberare la Terra Santa dai miscredenti? Insomma, tanto per intenderci, è come se oggi Bush muovesse il suo esercito contro le riserve degli Indiani d’America, rimproverando loro di non credere a Manitù, che nel frattempo è diventato il totem della Casa Bianca. Molte cose non quadrano. E quando le cose sembrano incomprensibili, i veri motivi sono da ricondurre al dio denaro, che ha sempre mosso ogni politica vaticana e non solo. Il resto è specchietto per le allodole!

D’altronde, che bisogno c’era di riconquistare un pezzo di terra, ancor oggi martoriato da guerre fratricide in quella regione che fu dei loro padri comuni arabi, palestinesi ed ebrei, dal momento che – stando ai testi sacri – i messi celesti gridarono alle donne stupefatte che erano accorse al santo sepolcro: Non è qui, egli è risorto.

La divinità è dappertutto. Ogni raggio di sole e di luna, ogni animale, ogni rosa e ago di pino, sorgente d’acqua o montagna inaccessibile, ogni uomo nero, bianco, rosso e giallo è un unico filo della trama cosmica (ma evidentemente i Cristiani non seguono gli insegnamenti di Cristo e sono più in sintonia con i dettami della Hitler-Jugend). Perciò la divinità e noi siamo tutt’uno. Noi siamo divini, e non c’è affatto bisogno di intermediari alla manifestazione dell’amore per tutto ciò che esiste nell’universo di visibile ed invisibile. Lo dicono i pagani, i Celti, gl’indiani d’America e oggi con mesto vigore cantante i buddisti, che non si sono mai macchiati di alcun crimine contro l’umanità, al contrario di tutte le altre religioni rivelate, secolarizzate e persin quotate in borsa. Quest’ideologia di pace, però, non poteva andar bene all’Ekklesia, poiché si veniva così a negare la funzione politica d’intermediazione dei chierici tra il gregge e dio. Ma come si può essere così incoscienti ed inavvertiti, e pensare che senza i preti non si possa andare in paradiso? Il paradiso siamo noi quando amiamo, l’inferno siamo noi quando odiamo!

Per creare l’inferno, i padri della chiesa idearono la fede ed il peccato originale. Per creare l’inferno s’inventarono il disprezzo di noi stessi. Ecco perché da allora siamo diventati vigliacchi, senza dignità e schiavi dell’altrui trastullo (il fine della gerarchia ecclesiastica è proprio questo). Per creare l’inferno hanno concepito il disprezzo della vita, del corpo, dei piaceri, santificando nel contempo la morte, la malattia e la rinuncia. Tuttavia, ciò vale soltanto per noi poveri sciocchi, che ci accontentiamo di una promessa di beatitudine eterna, fatta da una delle genìe più criminali che siano durate più a lungo, senza subire neppure un’ipotesi di processo per stragi contro l’umanità! Mistero della fede! Sentiamo come chiarisce il concetto, in maniera incontrovertibile, il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach (1804-1872), esponente di spicco dell’“Umanesimo integrale”, nel suo magistrale libro L’essenza del Cristianesimo (1841) [9]:

L’amore identifica l’uomo con Dio e Dio con l’uomo, e quindi unisce gli uomini fra di loro; la fede separa Dio dall’uomo, quindi anche l’uomo dall’uomo; [263]

La fede è dispotica. È perciò necessario, è insito nell’essenza stessa della fede, il formularsi come dogma. [266]

Nella fede è insito un principio malvagio. [268]

Tutte le atrocità che troviamo nella storia della religione cristiana, e che i credenti del nostro tempo si rifiutano di attribuire al cristianesimo, sono un frutto della fede, quindi un frutto del cristianesimo. [273]

La fede sfocia necessariamente nell’odio, l’odio nella persecuzione, a meno che la potenza della fede non trovi resistenza, non si infranga contro un’altra potenza, contro la potenza dell’amore, dell’umanità, della giustizia. (...) Quanto più Dio è posto al di sopra dell’uomo, tanto più i doveri verso Dio stanno al di sopra dei doveri verso gli uomini, e questi doveri necessariamente vengono a trovarsi in contrasto con i doveri puramente umani. [275]

L’amore nel cristianesimo è contaminato dalla fede, non è libero, non è vero. Un amore limitato dalla fede non è vero amore. L’amore non conosce altra legge all’infuori di se stesso, è per se stesso divino, e non ha alcun bisogno della consacrazione della fede. L’amore congiunto alla fede è gretto e falso, è un amore che contraddice se stesso, un amore ipocrita, perché cela in seno l’odio della fede; è buono solo fin tanto che la fede non viene offesa. Essendo in contraddizione con se stesso, ricorre ai più diabolici sofismi [ragionamenti falsi] per conservare l’apparenza dell’amore: si veda l’apologia delle persecuzioni degli eretici che scrisse Agostino. L’amore limitato dalla fede non considera contrarie alla sua natura neppure la crudeltà che la fede autorizza; interpreta come opere dell’amore anche le opere dell’odio volute dalla fede [si pensi all’Inquisizione, alle Crociate, all’appoggio che l’Opus Dei presta ai regimi dittatoriali]. [279-80]

L’amore cristiano è un amore particolare già per il fatto che è e si dice cristiano. La natura dell’amore esige l’universalità. Perciò fin tanto che non rinuncia ad essere cristiano, fin tanto che non si erige a legge suprema, fin tanto che non abbandona il suo carattere esclusivo, è un amore che offende la verità - appunto all’amore spetterebbe infatti la distinzione fra cristianesimo e paganesimo [credi a qualsiasi idolo, ma ama il prossimo tuo come te stesso]. (...) L’amore è la legge universale dell’intelligenza e della natura, poiché non è altro che la realizzazione dell’unità della specie attraverso il sentimento.

Dobbiamo amarci perché Cristo ci ha amato? Un amore siffatto sarebbe un amore finto, d’imitazione. Possiamo amare veramente solo se amiamo Cristo? Ma è forse Cristo la fonte dell’amore? O non è piuttosto l’apostolo dell’amore? Il suo amore non riposa nell’unità della specie umana? Devo amare Cristo più dell’umanità? (...) Il concetto di amore è un concetto autonomo, che non deduco unicamente dalla vita di Cristo [l’amore è sempre esistito e muove “il Sole e l’altre stelle”].

La storia ce ne dà la prova mostrandoci che il concetto dell’amore non si presentò alla coscienza dell’umanità solo con il cristianesimo e attraverso il cristianesimo, e che quindi non è affatto un concetto unicamente cristiano [anzi fa parte dell’organizzazione quantistica della materia]. [280-1]

Ciò che per la religione è il termine secondo, l’uomo, deve perciò essere posto e riconosciuto come il termine primo[Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te]. L’amore per l’uomo non deve essere un amore derivato o mediano, ma originario; solo allora sarà una potenza vera, santa, sicura. Se l’essere umano è per l’uomo l’essere sommo, anche nella pratica la legge prima e suprema sarà l’amore dell’uomo per l’uomo. Homo homini deus est [Ogni uomo deve essere un dio per l’altro uomo]: questo è il nuovo punto di vista, il supremo principio pratico che segnerà una svolta decisiva nella storia del mondo”». [286]

Note

(1) Fondato in chiave moderna da Pio V nel 1566, esso è costituito dai cosiddetti “monaci neri” che incriminano e arrestano gli eretici e chi non riconosce la Santa Casta. Opera a qualsiasi livello, finanziando dittatori, organizzando omicidi politici, traffico d’armi e crac finanziari.

(2) Monaco irlandese (534 ca.-615) perseguitò l’eresia di Ario ed i suoi seguaci che cercarono di armonizzare il pensiero cristiano con quello greco e neoplatonico.

(3) Vedasi cap. IX: Chiesa e nazifascismi in Europa.

(4) Frase pronunciata da Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita negli USA del 1987. Cfr. David Yallop, Habemus Papam - Il potere e la gloria: dalla morte di Papa Luciani all’ascesa di Ratzinger, San Lazzaro di Savena (BO), Nuovi Mondi Media, 2006, 339.

(5) Come sbattezzarsi? Basta una raccomandata con ricevuta di ritorno, in cui si chieda alla parrocchia, dove siamo stati artatamente battezzati, di essere cancellati dall’elenco dei cattolici! Ulteriori informazioni nel sito internet www.uaar.it da cui si può scaricare il facsimile, disponibile ad ogni modo nelle ultime pagine del presente scritto, Appendice III.

(6) David Yallop, uno dei migliori scrittori d’inchiesta, dopo vent’anni d’indagini pericolose su argomenti Top Secret, ha scritto: “Negli anni del regime militare [in Argentina (Videla) ed in Cile (Pinochet)] nessun esponente della gerarchia cattolica mostrò preoccupazione per la carneficina attuata dalla giunta né alzò mai un dito quando i cattolici – uomini e donne – venivano torturati, per poi essere caricati sugli elicotteri, accompagnati da sacerdoti che offrivano loro un ultimo conforto, prima che fossero gettati nell’atlantico”. Cfr.: David Yallop, Habemus Papam - Il potere e la gloria: dalla morte di Papa Luciani all’ascesa di Ratzinger, op. cit., 215.

Vedasi in riferimento ai “desaparecidos” le opere cinematografiche: La notte delle matite spezzate (1986) di Héctor Olivera; Garage Olimpo(1999) di Marco Bechis; Hijos (2001) di Marco Bechis; Complici del silenzio (2008) di Stefano Incerti.

(7) Laurence Gardner, Priore della Celtic Church’s Sacred Kindred di St. Columbia, nel suo testo sul Santo Graal, la cui lettura consigliamo caldamente, svela il lignaggio segreto di Gesù ed afferma, con riferimento a Pietro: “È essenziale ricordare che Gesù non era un gentile né un cristiano. Era un ebreo ellenista e la sua religione era il giudaismo radicale. Col tempo, tuttavia, la sua missione originaria venne usurpata e portata avanti da un movimento religioso che prese il suo nome per nascondere i suoi veri eredi. Quel movimento aveva il suo centro a Roma e basava la sua autoproclamata autorità sul brano di Matteo (16: 18-9), in cui Gesù diceva: ‘Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io edificherò la mia chiesa’. Sfortunatamente, la parola greca petra (roccia), che si riferiva alla ‘Roccia d’Israele’, fu tradotta erroneamente con petros (pietra), riferita a Pietro che era effettivamente soprannominato Cephas, pietra, come in Giovanni 1: 42. Gesù affermava in realtà che la sua missione doveva essere fondata sulla Roccia d’Israele, non su Pietro. Incurante di ciò, il nuovo movimento decretò quindi che soltanto coloro che avevano ricevuto l’autorità tramandata direttamente da Pietro potevano essere a capo del movimento cristiano. Era un concetto ingegnoso che, come si voleva, riservava il controllo generale a una confraternita selezionata che si autopromuoveva. I discepoli gnostici di Simone Zelota [Simon Mago] la chiamavano la ‘fede degli sciocchi’”. Cfr.: L. Gardner, La linea di sangue del Santo Graal, trad. it. M. E. Morin, Roma, Newton Compton, 1997, 98.

(8) Nel 70 dell’era volgare i discendenti di Cristo, soprannominati Desposyni, si recarono a Roma per chiedere ai vescovi romani che finisse la farsa della religione giudaico-cristiana, tenuta sotto scacco nella Città Eterna, poiché estranea ad ogni tradizione culturale italica!

(9) L. Feuerbach, L’essenza del Cristianesimo, trad. it. C. Cometti, Milano, Feltrinelli, 1994. Le pagine di riferimento sono riportate fra parentesi quadra nel testo principale.

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Fonte: www.alessiodibenedetto.it - alessiodibenedetto.jimdo.com

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Fonti


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Teoria - Ateismo
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Aggiornamento: 10/09/2014