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L'ultimo abbellimento della cappella fu fatto nel 1882.
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L'immagine è conservata ottimamente, essendo stata ripulita, nel 1960, dal nerofumo delle candele e essendo stati rimossi i numerosi chiodini usati per appendere gli "ex-voto".
Pare sia stata dipinta per un piccolo altare della famiglia Bargellini, da dove venne spostata sull'Altare dell'Assunzione (1593), perché troppo numerosi erano diventati, dopo la gravissima carestia del 1591, gli ex-voto appesi sulla parete circostante; poi sopra l'Altare Maggiore (1618), infine, nel 1683, nella attuale Cappella Albizzi, perché in quella dell'Altare Maggiore il card. Ordini volle collocare, in fondo all'abside, il trono e il seggio episcopale.
Incerto resta il nome dell'autore del dipinto.
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Nella parete di destra fu posta un'iscrizione latina a ricordo della sua venuta a Cesena, mentre era in viaggio per Vienna. In quell'occasione egli donò alla città un calice d'oro massiccio, poi sequestrato dai francesi di Napoleone e mai più restituito.
I francesi cercarono di trafugare anche le due corone poste sul dipinto della Vergine, ma i cesenati lo impedirono.
Nel 1855, anno del colera a Cesena, il Comune offriva alla Cattedrale due candelieri a braccio, in argento massiccio, cesellati, che sono ora alla base dell'immagine della Vergine.
[1] Leonardo da Vinci fu a Cesena nel 1502, chiamato da Cesare Borgia, signore della città, per disegnare nuove fortificazioni.