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Caratteristiche dei sistemi

Idealizziamo ora un sistema come una trasfomazione $ \mathcal {T}$$ \left[\vphantom{ .}\right.$.$ \left.\vphantom{ .}\right]$, tale che ad ogni segnale di ingresso x$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ corrisponda una uscita y$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$: $ \mathcal {T}$$ \left[\vphantom{ x\left( t\right) }\right.$x$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ $ \left.\vphantom{ x\left( t\right) }\right]$ = y$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$. In base a tale formalismo, riportiamo alcune caratteristiche dei sistemi, che ne descrivono il comportamento in termini più generali.

Linearità
Un sistema è lineare quando l'uscita associata ad una combinazione lineare di ingressi, è la combinazione lineare delle uscite previste per ogni singolo ingresso: $ \mathcal {T}$$ \left[\vphantom{ \sum _{i}a_{i}x_{i}\left( t\right) }\right.$$ \sum_{i}^{}$aixi$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ $ \left.\vphantom{ \sum _{i}a_{i}x_{i}\left( t\right) }\right]$ = $ \sum_{i}^{}$a$ \mathcal {T}$$ \left[\vphantom{ x_{i}\left( t\right) }\right.$xi$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ $ \left.\vphantom{ x_{i}\left( t\right) }\right]$. Al contrario, un legame ingresso-uscita senza memoria1.13 del tipo y$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ = g$ \left(\vphantom{ x\left( t\right) }\right.$x$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ $ \left.\vphantom{ x\left( t\right) }\right)$, in cui g$ \left(\vphantom{ .}\right.$.$ \left.\vphantom{ .}\right)$ è una generica funzione non lineare1.14 .... non è lineare !
Permanenza
Un sistema è permanente (o stazionario) se l'uscita associata ad un ingresso traslato nel tempo, è la traslazione temporale dell'uscita che si avrebbe per lo stesso ingresso non traslato, ovvero: se $ \mathcal {T}$$ \left[\vphantom{ x\left( t\right) }\right.$x$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ $ \left.\vphantom{ x\left( t\right) }\right]$ = y$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$, allora $ \mathcal {T}$$ \left[\vphantom{ x\left( t-\tau \right) }\right.$x$ \left(\vphantom{ t-\tau }\right.$t - $ \tau$ $ \left.\vphantom{ t-\tau }\right)$ $ \left.\vphantom{ x\left( t-\tau \right) }\right]$ = y$ \left(\vphantom{ t-\tau }\right.$t - $ \tau$ $ \left.\vphantom{ t-\tau }\right)$. Nel caso contrario, il sistema è detto tempo-variante.
Realizzabilità fisica
E' detta anche causalità, perché consiste nel non poter osservare una uscita, prima di aver applicato un qualunque ingresso. Una definizione alternativa asserisce che i valori di uscita y$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ ad un istante t = t0, non possono dipendere da valori di ingresso x$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$ per t > t0.
Stabilità
è definita come la proprietà di fornire uscite limitate (in ampiezza) per ingressi limitati.


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alef@infocom.uniroma1.it
2001-06-01