A pagina è stata introdotta la modulazione
FSK, e nelle note si è iniziata la discussione relativa alle condizioni
di ortogonalità tra le frequenze di confronto ed il segnale ricevuto; prendiamo
qui in considerazione segnali del tipo generale
cos
2
f0 +
fk
t +
,
in cui è incluso un errore di fase aleatorio tra simboli, in modo da esaminare
le differenze tra il caso di modulazione coerente ed incoerente.
Iniziamo dunque con lo sviluppare l'espressione dell'integrale di intercorrelazione
=
cos
2
f0 + m
t
cos
2
f0 + n
t +
dt
facendo uso della relazione
cos
cos
=
cos
+
cos
-
e riferendoci per semplicità al caso di due frequenze contigue (ponendo m = 0
ed n = 1):
Il termine
si annulla per
=
, e quindi la minima spaziatura
tra portanti risulta
=
=
; pertanto,
le frequenze utilizzate dovranno essere del tipo
f0 + k
.
Per quanto riguarda il primo termine della 11.2, anche questo si
annulla se sussiste la relazione
2f0 + = 2f0 +
=
= kfL,
che fornisce la condizione
f0 = fL
, ossia
f0 =
fL,
fL,
fL,
fL,....
Notiamo come la spaziatura
tra i possibili valori per
la portante, coincida con quella tra le frequenze di segnalazione. Pertanto
la parte sinistra della figura 11.1 rappresenta,
Nel caso in cui f0 non assuma uno dei valori individuati, il primo
termine di 11.2 non si annulla, ma se
f0
,
risulta trascurabile rispetto al secondo. Pertanto, nel caso di trasmissioni
su canali di tipo passa-banda, la scelta di f0 non è più determinante;
d'altra parte, la spaziatura tra le frequenze di segnalazione pari a
produce comunque il risultato che due frequenze di segnalazione contigue, accumulano
in un intervallo TL una differenza di fase di mezzo periodo.
In questo caso si ha
0. In generale la 11.5 presenta
entrambi i termini; mentre il primo (come ora esaminato) si annulla per
=
,
il secondo invece è nullo solo se
=
. Questa circostanza
determina il risultato che occorre ora adottare una spaziatura tra portati doppia
della precedente, e pari cioè a
= fL.
Tornando ad esaminare la 11.2, il suo primo termine si annulla ora
se
2f0 + = 2f0 + fL = kfL, che determina la condizione
f0 = fL
,
ossia
f0 = 0,
fL, fL,
fL,....Notiamo
come la spaziatura
tra i possibili valori per la portante
sia identica al caso precedente, ma sia ora pari alla metà della spaziatura
necessaria alle frequenze di segnalazione. La circostanza che sia adesso ammessa
anche una portante a frequenza nulla consente di tracciare la parte destra della
figura 11.1, che mostra le prime frequenze di segnalazione che
è possibile adottare per una modulazione FSK incoerente basata
sul valore minimo di f0 = 0.
La figura che segue mostra il risultato del prodotto di due frequenze ortogonali
distanti
e calcolate in assenza di errore di fase (a
sinistra) e con un errore di fase pari a
=
. Si può
notare come in questo secondo caso si perda l'ortogonalità tra i segnali, essendo
il risultato prevalentemente negativo.
Osserviamo innanzitutto che il ricevitore a correlazione commette errore nel caso in cui il rumore sovrapposto al segnale di ingresso sia casualmente ``simile'' ad una delle cosinusoidi utilizzate per la trasmissione. In tal caso, l'uscita dell'integratore relativo alla frequenza ``simile'' può superare quella relativa alla frequenza trasmessa.
All'aumentare di L (per fb fisso) aumenta il periodo di simbolo
TL = e quindi diventa sempre più ``difficile''
per il rumore emulare ``bene'' una della frequenze di segnalazione, e quindi
si riduce la probabilità di errore.
Chiaramente, all'aumentare di L aumenta proporzionalmente la complessità del ricevitore, che deve disporre di un numero di correlatori crescente. Pertanto, le prestazioni ideali per L che tende ad infinito rivestono solamente un interesse teorico.