I segnali analogici, indicati con
st
(con
le parentesi tonde), rappresentano l'andamento nel tempo di una grandezza
elettrica. Come esempio possiamo citare il segnale vocale, in cui un'onda
trasversale di pressione-velocità è convertita in una tensione da un microfono.
Oppure citare un segnale di immagine, che è bidimensionale, e definito
su di un piano anziché nel tempo, rappresentato da una grandezza
S
x, y
che ne individua la luminanza, e scandito per linee generando un segnale temporale.
Un segnale può anche assumere valori complessi1.9, in questo caso il segnale assume contemporaneamente due diversi valori
(parte reale e parte immaginaria, oppure modulo e fase).
E' importante distinguere tra i segnali cosiddetti certi e quelli aleatori. Un esempio di segnale certo può essere una cosinusoide di cui sia nota sia l'ampiezza che la fase, mentre un segnale aleatorio non è noto con esattezza prima che questo venga prodotto (ad esempio il rumore di un ruscello, o le notizie presenti in un telegiornale). L'insieme di tutti i segnali aleatori appartenenti ad una medesima classe viene indicato nel suo complesso come processo aleatorio, ed un segnale particolare di questo insieme come una sua realizzazione.