Karlheinz Deschner, Il gallo cantò ancora
Storia critica della Chiesa


Andrea Mantegna, Cristo morto, Brera Milano
Andrea Mantegna, Cristo morto, Brera Milano

Libro primo

I Vangeli e il loro retroterra storico-culturale

8. TUTTI I MIRACOLI ATTRIBUITI A GESù ERANO GIà STATI COMPIUTI IN ETà PRECRISTIANA

Venne trasferito su Gesù ogni genere di storie popolati correnti su questo o quel taumaturgo, e furono corredate con i tradizionali ingredienti miracolistici narrazioni evangeliche già in circolazione.
 (Il teologo Bousset, Kyrios Christos, 60)

...narratori giudaico-cristiani fecero di Gesù l'eroe di leggende ben note su profeti o rabbini, novellatori pagano-cristiani trasferirono inalterate al redentore cristiano storie di dèi, salvatori e taumaturghi.
 (Il teologo Dibelius 1 )

Ogni religione ha dimostrato coi miracoli la "verità" delle sue dottrine, miracoli che ricorrono inalterati in molti fenomeni culturali: guarigioni di ammalati, resurrezioni, moltiplicazioni di pani, passeggiate sull'acqua, viaggi all'inferno o al paradiso sono patrimonio dei miracoli standard anche di molte religioni cosiddette superiori 2. Ne furono arricchiti dèi, magi, profeti e taumaturghi delle religioni greco-orientali assai prima di Gesù, e nei decenni successivi alla sua morte tali racconti, vivi nella fantasia popolare, furono trasferiti a lui e la sua immagine venne sublimata dallo splendore della leggenda.

La letteratura specialistica sa bene che nella letteratura antica esistono numerosi racconti analoghi alle narrazioni evangeliche, che essi coincidono sia nella loro stilizzazione che nel contenuto e che, infine, è assai verosimile l'origine pagana delle leggende sinottiche 3. Più tardi molti miracoli furono attribuiti a Maometto, perché, come Gesù fu posto in concorrenza con le divinità pagane, così Maometto fu contrapposto a Gesù.

I tratti tipici dei miracoli profani si ripropongono in massima parte nel N.T.

Ad esempio, come Gesù incontra il fanciullo di Nain mentre viene condotto al sepolcro, così anche i taumaturghi pagani erano soliti incontrare il feretro 4. In un primo momento erano oggetto di irrisione, come mostrano già le guarigioni miracolose di Epidauro, proprio come accade a Gesù prima della resurrezione della figlia di Giairo 5. Altri elementi in comune sono il tocco della mano del malato 6, l'esplicito richiamo alla lunga durata della malattia, l'intensità della sofferenza, gli inutili sforzi dei medici, il successo immediato, lo stupore delle persone e altri simili tratti caratteristici 7.

Le guarigioni miracolose, soprattutto gli esorcismi, erano assai familiari agli antichi; presso ebrei e pagani c'era una disciplina esorcistica articolata, e dappertutto si cacciavano demoni, venivano guarite turbe psichiche, la follia, l'isteria, l'epilessia; e i racconti che li concernono sono spesso eguali e assai schematizzati. Anche la concezione biblica del "figlio di Dio" quale signore dei demoni è pagana: come gli spiriti maligni conferiscono a Gesù il titolo di "figlio di Dio" (Mc. 3, 11; 5, 7), così già in una leggenda dell'antico Egitto il soccorritore divino viene i riconosciuto dal demone presente nel malato ormai guarito, e definito "grande Dio" 8.

In quel tempo non erano affatto eccezionali né la camminata di Gesù sull'acqua né il placamento delle tempeste marine, giacché simili portenti appartenevano ai miracoli tipici dcll'epoca 9. Asclepio e Serapide apparvero ai loro fedeli sul punto di naufragare, traendoli in salvo 10. Particolarmente sorprendente appare, poi, l'analogia fra la passeggiata di Gesù sopra le acque e quella di Buddha. Tuttavia, questa leggenda (Mc. 6, 45 sgg.) potrebbe essere stata creata sulla base di motivi e modelli veterotestamentari: per esempio, secondo Giobbe 9, 8: "colui che avanza sulla superficie del mare", oppure secondo altri passi, in cui il cammino del Signore procede attraverso le acque 11. Anche Giosuè pare abbia attraversato a piedi asciutti il Giordano, e così anche Elia 12. Nella trattazione delle prove profetiche sarà indicata la portata ampia dell'utilizzazione del V.T nel N.T., quali motivi ne furono tratti e come vennero amplificati.

Sulla leggenda della tempesta placata ad opera di Gesù può aver influito anche il patrimonio del V.T. 13 specialmente il racconto della navigazione di Giona; l'analogia del portento colpì anche Gerolamo 14. Inoltre, esisteva presso gli ebrei tutta una serie di straordinarie esorcizzazioni di tempeste, sicché potrebbe essere stata attribuita a Gesù la storia in oggetto, con l'utilizzazione di motivi differenti:

"Accadde a una nave pagana... e c'era in essa un giovane ebreo. Si levò quindi una grande tempesta... e allora dissero a quell'ebreo: Figliolo, alzati e invoca il tuo dio!... subito il giovane si levò... e gridò... e il mare si tacque" 15.

Nemmeno resuscitare i morti costituiva allora qualcosa di eccezionale 9, se è vero che esistevano vere e proprie formule specialistiche in proposito. A Babilonia, dove l'idea della resurrezione dalla morte era straordinariamente diffusa, molte divinità venivano definite esplicitamente "resuscitatrici" 16. Anche nel N.T. la resurrezione dei morti viene indicata quasi come un'attività quotidiana degli Apostoli, per non parlare delle guarigioni 17.

In seguito la Chiesa superò ogni limite, anche Gesù: solo i Libri dei Miracoli del Sacrario Bavarese di Inchenhofen indicano 173 resurrezioni, 173 persone che "con l'invocazione e l'intercessione del grande santo soccorritore Wolffgangi sono di bel nuovo restituite alla vita" 18. E anche i papi diedero il proprio contributo: fra i cento e più miracoli assemblati nel secolo XIII per il processo di beatificazione di Sant'Elisabetta ed esaminati alla corte papale di Perugia dai più autorevoli prelati della Chiesa, poi approvati ufficialmente dal Papa, ci sono nove resurrezioni. Ma oggi, nella Chiesa cattolica, che fine han fatto le resurrezioni? Presso giudei e pagani dell'antichità, poi, erano popolarissime le storie di miracolose moltiplicazioni di pani 19. Quale modello originale del miracolo evangelico, il teologo Walter Bauer cita un racconto veterotestamentario 20:

"E venne un uomo di Baal-Saalisa, e nella sua bisaccia recò all'uomo di Dio le primizie, precisamente venti pani d'orzo e del farro. Ed ecco che (Elisa) ordinò: "Dallo alla gente, che ne mangino!". E il servitore di rimando: "Come posso presentarlo a cento persone?"; ma quello disse: "Dallo alla gente, che ne mangino!". Infatti, così dice Jahvè: "Essi mangeranno, e ne resterà ancora". E allora lo distribuì, ed essi mangiarono e ne lasciarono, come Jahvè aveva promesso" 21.

Nella tradizione letteraria pagana si trovano numerosi episodi analoghi alla miracolosa moltiplicazione dei pani operata da Gesù. Una sorprendente rassomiglianza contiene la notizia piuttosto antica di una portentosa moltiplicazione di pani avvenuta in India:

"Sariputra pensò: "è ora di mangiare. Cosa daremo da mangiare a questa folla di Bodhisattva?". E Vimalakirti lesse nei suoi pensieri e disse: " ... aspetta un momento, e vi servirò un banchetto principesco". E Vimalakirti cadde in un profondo stato di trance e mise in opera il suo potere rniracolistico... E allora Vimalakirti si rivolse a Sariputra e agli altri Sravakas, dicendo: "Su, fratelli, mangiate del cibo dolce e delicato del Signore"... E uno Sravaka lì presente pensò dentro di sé: "Come può essere suddiviso questo piccolo dono fra tanti presenti così numerosi?". Ed ecco, tutta la folla ne mangiò e si saziò; ma ne restò ancora, come se nessuno ne avesse toccato" 22.

Qui di seguito verranno posti a confronto non solo altri miracoli pagani analoghi alle storie miracolose della Bibbia, ma anche i loro autori: vale a dire il Cristo biblico con altre divinità più antiche, che per certi tratti lo ricordano, come Buddha, oppure con coloro che ne hanno addirittura costituito il modello, come Asclepio, Eracle e Dioniso.

continua


Note

1 Formgeschichte, 97 sg. Cfr. anche Id., Botschaft u. Geschichte, I, 312, 330
2 Glaenap, Glaube u. Ritus, 158.
3 Klostermann, Das Markusevangelium, 15; Bultmann, Synoptische Tradition, 256. Cfr. anche 246 e passim; Bousset, Kyrios Christos, 60 sgg.; Dibelius, Formgeschichte, 291 sg; Id., Botschaft u. Geschichte, I, 312, 330 e passim; Weinel, Biblische Theologie, 134; Perels, 77 sgg, 82 sgg; Mensching, Das Wunder im Glauben u. Aberglauaben, 44.
4 Artemidor., 4, 82. Plin. s., n. h. 26, 13. Philostr., vita Apoll. 4, 45 e altri.
5 Herzog, Nr. 3, 4, 9, 36.
6 Mc. 5, 41. Strack-Billerbeek, 11, 2 sg.
7 Esempi probatori in Weinreich, Antike Heilungswunder, 195 sgg. Bultmann, Synoptische Tradition, 236 sgg.
8 Reitzenstein, Hellenistische Wunderzählungen, 124. Cfr. anche Wetter, Der Sohn Gottes, 139 sgg; Bauernfeind, 3 sgg.
9 Per la camminata sull'acqua cfr., ad esempio, Luciano, Philops. 13. Clemen., 238 sgg. Per quel che riguarda la fine delle tempeste, gli esempi in Weinreich, Antikes Gottmenschentum, 648, 49
10 Fiebig, Die Umwelt des Neuen Testaments, 49.
11 Ps. 77, 20; Jes. 43, 2; 43, 16.
12 Jos. 3, 7 sgg. Inoltre, 2 Re, 2, 8.
13 Mc. 4, 35 sgg. Inoltre, Ps. 65, 8; 18, 17; 89, 10. Bornkamm, Jesus von Nazareth, cap. 5, nota 40. Hoskyns-Davey, 63 sgg.
14 Cfr. Jona, 1, 4 sgg. con Mc. 4, 37 sgg. Inoltre, Drews, Das Markusevangelium.
15 In Klostermann, Das Markusevangelium, 45. Cfr. anche StrackBillerbeck, 1, 489 sg. Taylor, 272, invece, crede che la storia dei placamento della tempesta da parte di Gesù risalga probabilmente a un testimone oculare, forse addirittura a San Pietro. Cfr. anche 275 su Mc. 4, 38.
16 Cfr. Lucian., Philops. 16, 3; Philostr., vita Apoll., 4, 45; Diog. Laert., 8, 57; 1 Re, 17, 17 sgg. Numerosi esempi in Trede, 83 sgg.
17 Kroll, 249 sgg.
18 Così a ragione, Kautsky Der Ursprung des Urchristentums, 394, sg. in riferimento a Mt. 10, 8. 12 In Herzog, 143.
19 Una ricca bibliografia in Bultmann, Synoptische Tradition, 251. Cfr. anche Klostermann, Das Markusevangelium, 62.
20 Mc. 6, 34 sgg. e 8, 1 sgg.; Mt. 14, 13 sgg. e 15, 32 sgg.; Lc. 9, 12 sgg.
21 2 Re, 4, 42 sgg. Cfr. anche 1 Re, 17, 11 sgg. W. Bauer, Das Johannesevangelium, 88. Cfr., ad es., anche Perels, 77 sg.
22 Cit. da Fiebig, Die Umwelt des N.Ts., 61.


Web Homolaicus

Si ringrazia l'Editore Roberto Massari per averci concesso di riprodurre parzialmente questo testo.


Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia Antica - Storia critica della chiesa - Nuovo Testamento
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Aggiornamento: 01/05/2015