STORIA ROMANA


L'ACCAMPAMENTO MILITARE

L'accampamento militare (castrum) era di pianta rettangolare o quadrata con lati lunghi circa 500 m., circondata da un fossato (fossa) profondo circa 2 m. e da un terrapieno sormontato da una palizzata (vallum), tagliati da due strade perpendicolari, il decumanus (da est a ovest) e il cardo (da nord a sud), al cui incrocio vi era il pretorium, la tenda del comando.

La via praetoria (dalla porta pretoria D sino alla porta decumana B) portava al quartiere del comandante. Invece la via principalis (che andava dalla porta A sino alla B) portava agli uffici del tribuno e del prefetto.

Il terreno veniva scelto possibilmente nei pressi di un fiume e si faceva in modo che ogni campo disponesse di bagni, magazzini, stalle, spazi aperti per parate e addestramenti; fuori del campo si potevano costruire anche anfiteatri. Le tende erano in genere per otto militari; ovviamente per gli ufficiali e i sottoufficiali erano previsti alloggi più ampi.

All'esterno i fossati erano difesi da pali acuminati conficcati verso l'alto e inclinati in avanti. Alcune porte erano protette da torri di guardia.

Quando l'accampamento era fisso, le tende venivano sostituite da case in muratura e il terrapieno da mura robuste (moenia).

Il soldato passava in questi accampamenti anche fino a 28 anni della propria vita.

Poiché una legione contava circa seimila uomini, questi campi facilmente si trasformavano in piccole città, attorno alle quali si creava una vita collaterale, fatta di mercanti, artigiani, donne. Proprio da questi insediamenti nacquero importanti città come p.es. Torino, Verona, ma anche Chester, York in Inghilterra, ecc.


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L'accampamento militare
Enrico Galavotti

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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Aggiornamento: 11/09/2014