LA STORIA CONTEMPORANEA
dalla prima guerra mondiale ad oggi


DALL’ATTESA MESSIANICA AL FANATISMO TOTALITARIO NAZISTA

I - II - III

Wolf Murmelstein - exodus.jimdo.com

PREMESSA

Attualmente ci si indigna per i casi di addestramento di bambini e adolescenti alla violenza contro chi viene presentato come nemico. Dobbiamo però ricordare che anche alcuni decenni prima – all’epoca del nazismo – la gioventù tedesca veniva “educata” all’odio e disprezzo verso chi non era di razza ariana germanica e non aveva fede nel Fuehrer Hitler. Approfondendo si vedrà come chi oggi insegna l’odio segue l’esempio di chi lo diffondeva qualche decennio prima. L’insegnamento all’odio ha radici secolari che risalgono a precisi fatti storici, all’interpretazione perversa di dottrine idealmente elevate e a rievocazioni mitizzate di passati presentati come migliori. Si “spiegava” il mancato avverarsi delle profezie messianiche di mondi migliori o il peggioramento del mondo rispetto al mitico passato incolpando da molti secoli il “diverso”.

Il diverso, quasi sempre l’ebreo, veniva quindi emarginato, umiliato, sfruttato, minacciato, depredato, scacciato oppure assassinato. Spesso, chi non partecipava con sufficiente zelo alle azioni contro il diverso, rischiava di venire considerato suo complice. La “lotta contro il diverso”doveva venir affidata a milizie di persone semplici con fede assoluta nel capo che si presentava – o veniva presentato – come un messia superuomo non vincolato alle leggi e con la facoltà di abrogarle.

Approfondendo diversi elementi storici e “ideologici” si comprende il crudele modo di agire delle tante organizzazioni totalitarie e il loro fanatismo.

UOMINI SEMPLICI OPPURE NOBILI CAVALIERI

Nella Prima Crociata i nobili cavalieri erano preceduti da orde di “uomini semplici” guidati da personaggi che incitavano alle violenze, saccheggi e stragi. Nelle Crociate successive i gruppi di cavalieri spesso deviarono, strada facendo, dal “sacro scopo” della Liberazione del Santo Sepolcro per seguire gli interessi di mercanti, sovrani o pretendenti vari. Malgrado ciò importanti ordini cavallereschi sorsero proprio in Terra Santa per scorta armata e assistenza ai pellegrini: i Templari, i Teutonici e gli Ospedalieri. Da notare come in questi ordini accanto ai Cavalieri Nobili Professi, con l’obbligo di celibato e ubbidienza ma pochi rispetto alla “missione” prefissata, col tempo entravano, per compiti di supporto, anche persone – uomini semplici - non appartenenti al ceto nobiliare.

Alcuni sovrani dell’Est Europa ritennero più urgente, conveniente e realistico conferire un carattere di crociata ai loro conflitti con i popoli vicini, pagani. Si ebbe quindi il ritorno in Europa dei Cavalieri dell’Ordine Teutonico che ”colonizzarono” e “convertirono” – col triplo orgoglio del Cristiano, del Cavaliere e, soprattutto, del duro Tedesco - la Prussia Orientale e la Lettonia e vi stabilirono uno stato monastico, formalmente vassallo del Regno di Polonia.

I Cavalieri Teutonici tentarono di espandere i propri domini verso l’attuale Russia ma vennero sconfitti nel 1242 da Alessandro Newsky ormai consapevole delle atrocità legate alla “conversione” delle terre baltiche. Una milizia scelta di cavalieri professi protesa all’espansione verso l’Est era stata sconfitta da un condottiero alla guida di un esercito di uomini semplici, motivati a difendere la propria terra e gente.

Nel Duecento anche un’altra milizia scelta di cavalieri professi, l’Ordine dei Cavalieri Templari, “ritornò in Europa” dove divenne un grande potere economico-finanziario e, con l’esercizio dell’attività creditizia, creditore anche di sovrani. Nell’anno 1291 le ultime posizioni dei Crociati in Terra Santa dovettero venire abbandonate. Secondo la tradizione i Cavalieri Templari riuscirono a portare in Europa alcune reliquie ma la loro “missione” di assistenza armata ai pellegrini era ormai diventata, definitivamente, impossibile. All’inizio del Trecento avvenne la fine cruenta dell’Ordine dei Cavalieri Templari con l’arresto e la condanna a morte – sul rogo – dell’ultimo Gran Maestro e di molti Cavalieri; Re Filippo IV il Bello di Francia incamerò il loro tesoro.

Già all’inizio del Duecento Francesco d’Assisi, dopo aver incontrato il Sultano d’Egitto, comprese l’inutilità delle Crociate, ma nei fatti venne “ascoltato” solo dall’Imperatore Federico II che concluse la sua propria spedizione in Terra Santa con la Pace di Giaffa per assicurare ai pellegrini cristiani il libero accesso a Gerusalemme, Betlemme e Nazareth. A fine secolo, l’istituzione, da parte di Bonifacio VIII dell’Anno Giubilare a Roma suggellò la fine dell’epoca delle Crociate e diede inizio ai pellegrinaggi verso Roma: una fonte di introiti per Roma e regioni italiane ma di esborsi netti per la Germania.

Le teorie di Gioacchino da Fiore sull’imminente TERZO IMPERO (“Terzo Reich”) MILLENARIO oppure TERZA EPOCA, corrispondente allo Spirito, Nel mondo chiamato Monasterium di suprema libertà, perfetta carità e suprema spiritualità, guidato da un ordine religioso perfetto avranno partec laici coniugati e non, clero secolare e conventuale e monaci spirituali con; un abate che regola una sorta di scala di accesso al paradiso.

Quindi la società perfetta – da Gerusalemme Celeste – sta agli ordini di una guida suprema che giudica secondo propri criteri la condotta delle persone e delle categorie. Il grande ideale della società perfetta – da Gerusalemme Celeste - teorizzata da Gioacchino da Fiore era destinata a degenerare, col tempo, verso il totalitarismo più crudele.

L’attesa messianica della società perfetto si diffuse con le predicazioni che ebbero ascolto presso le masse popolari che subivano gli eventi politici e sociali. Nello sforzo per contrastare l’Imperatore Federico II il Papato optò per l’uso politico della religione con le ripetute scomuniche diventando complice dell’oppressione dei poveri.- Cardinali, Vescovi e altri alti dignitari ecclesiastici erano quasi sempre nobili legati alle loro famiglie di origine condividendone gli interessi. La predicazione doveva quindi presentare quale colpevole delle ingiustizie il “diverso”, cioè l’ebreo cristocida e usuraio.

In Germania le idee di una società messianica trovarono ascolto essenzialmente in Svevia, dominio della casata dell’Imperatore Federico II che, ripetutamente scomunicato, a propria volta aveva minacciato la confisca dei beni ecclesiastici visti come fonte dei cattivi costumi del clero. La predicazione sia sull’illegittimità delle scomuniche dell’Imperatore che sulle punizioni da infliggere alla Chiesa venne iniziata dagli “spirituali” (fuorusciti dall’Ordine Francescano) e poi proseguita, più sistematicamente, dal domenicano Arnoldo di Svevia. Il personaggio guida della lotta per questo TERZO IMPERO MILLENARIO/TERZO REICH venne individuato, ovviamente, nell’Imperatore Federico II di cui si aspettava la resurrezione.

A fine Duecento in Germania era ormai concepita l’idea di una milizia di uomini semplici sotto la guida messianica del risorto Federico II per la lotta necessaria all’avvento del Terzo Impero di uguaglianza e giustizia.

Nelle città il proletariato viveva in miseria in mezzo ai crescenti contrasti fra la borghesia, artigiana e mercantile, e i Principi, laici ed ecclesiastici. Nelle campagne il malcontento dei servi della gleba portava a continue rivolte delle masse contadine contro l’inasprirsi delle tassazioni e delle pretese della nobiltà, proprietaria delle terre.

Dopo la fine delle Crociate nell’area mediterraneo si intensificarono i commerci con l’Oriente. Ne risultò un lusso crescente, l’aumento delle pretese delle classi nobiliari(laiche e ecclesiastiche) e dell’alta borghesia cittadina. I corrispondenza aumentavano i pesi addossati alle classi popolari e, quindi, il divario fra ricchi e poveri/uomini semplici.

All’inizio del Trecento, in occasione del viaggio a Roma dell’Imperatore Enrico VII, Dante Alighieri scrisse il trattato DE MONARCHIA dove concludeva con l’auspicio che l’imperatore verso il Papa stesse nella relazione di un buon figliolo nei confronti del padre però senza spiegare se il figlio dovesse sempre ubbidire al padre oppure se dovesse avere la propria autonomia. In sostanza se il potere statale laico fosse indipendente oppure sottoposto a quello religioso; relazione stato-chiesa.

L’Imperatore Sigismondo della Dinastia dei Lussemburgo – Re di Ungheria e Re di Boemia - regnò a cavallo Trecento e Quattrocento e non riuscì a fare le riforme tanto necessarie per l’unità dell’Impero. Un caso clamoroso illustra la necessità della certezza del diritto e del rispetto – da parte di tutti - delle garanzie imperiali.

Il riformatore boemo, moderato, Giovanni Hus andò al Concilio di Costanza, fidandosi del salvacondotto concessogli proprio dall’Imperatore Sigismondo, ma venne attirato in una trappola da tre prelati, processato, condannato e giustiziato sul rogo. Questo fatto dimostra come all’inizio del Quattrocento fosse ormai facile mancare di rispetto ad una garanzia imperiale. Ne conseguirono circa due secoli di lotte che contribuirono allo scoppio della disastrosa Guerra dei Trent’Anni.

All’inizio del Quattrocento venne scritto il trattato GAMALEON su un imperatore germanico che avrebbe eliminato il Papato, e il ricordo del Regno di Francia, ridotto all’assoluta sudditanza Ungheresi e Slavi, estirpato il popolo ebraico e avrebbe posto la nazione tedesca al di sopra di tutte le altre. La Chiesa di Roma perderebbe tutto il proprio patrimonio e tutti i suoi sacerdoti verrebbero uccisi; a capo della Chiesa starebbe un Patriarca Tedesco subordinato all’Imperatore, “L’Aquila della razza delle Aquile”, un Federico risorto le cui ali si stenderebbero dall’Occidente all’Oriente.

Negli ultimi anni del regno dell’Imperatore Sigismondo, l’autore del trattato REFORMATIO SIGISMONDI nella prima parte si fece portavoce delle esigenze del proletariato – povero e privo di tutela – auspicando la determinazione dei salari, dei prezzi e delle tasse nell’interesse dei poveri e l’abolizione della servitù della gleba. Nella seconda parte, però, l’autore ipotizzò la sottomissione dei principi e delle città imperiali ad una RE-GRAN SACERDOTE che sventolerebbe la Bandiera Imperiale con in mezzo la Croce e che annienterebbe tutto il “Male” quali i prelati che vivono nel lusso e gli esosi mercanti. Il popolo semplice godrebbe quindi della Giustizia e della soddisfazione di tutti i desideri del corpo e dello spirito. E’ ipotizzabile che questa, seconda, parte del trattato con le proposte molto più radicali sia stata scritta successivamente per esprimere la delusione per le mancate riforme.

Già in questi due trattati, che riflettono la delusione per la mancata realizzazione delle riforme necessarie all’unità dell’Impero, la teoria del Terzo Impero Millenario di libertà e giustizia assume aspetti totalitari con un personaggio guida investito di pieni poteri. Si aggiunge la pretesa del predominio tedesco sull’Europa e il proposito di sterminio degli ebrei.

Nel Quattrocento con l’emergere della polvere da sparo e dell’artiglieria prevalse sempre di più il ruolo dell’uomo semplice e diminuiva quello dei nobili cavalieri. Il ruolo degli Ordini Cavallereschi era esaurito. Si ebbero prima le Compagnie di Ventura - dove i combattenti dipendevano strettamente dal capo - e poi gli eserciti di massa dove i combattenti a cavallo stavano accanto a fanteria e artiglieria sotto la guida di un condottiero.

Lo sviluppo del commercio con l’Oriente, le prime scoperte geografiche, la continua avanzata ottomana nei Balcani e l’Umanesimo peggiorarono ulteriormente la vita delle masse popolari povere, sia nelle città che nelle campagne, caricati da crescenti oneri e rincari.

  1. Sigismondo quale re di Ungheria dovette contrastare molti attacchi ottomani.
  2. Aumentavano le pretese delle corti e dei nobili (laici ed ecclesiastici) con una maggiore pressione di tasse e gabelle sui ceti produttivi e i beni di prima necessità.
  3. I vari dignitari della Chiesa – di estrazione nobiliare - impiegavano sempre maggiori mezzi per le decorazioni artistiche degli edifici o per acquisti di manoscritti intaccando anche i proventi di lasciti destinati, in origine, all’assistenza dei poveri, rendendo sempre più difficile a monache e frati di adempiere alle loro missioni umanitaria di assistenza ai poveri, come dimostra il caso seguente:

Il famoso umanista Nicolò Cusano volendo acquistare certi manoscritti pensò di “acquisire” i fondi di un convento di Benedettine del Sud Tirolo. Le Monache resistettero assoldando una compagnia di ventura e rivolgendosi poi al Conte del Tirolo; vennero però sconfitte.

  1. La caduta di Bisanzio con l’Impero Ottomano dominatore dei Balcani e dell’ Oriente Mediterraneo e intento ad avanzare verso l’Europa Centrale e l’Italia contrastato solo dalle continue azioni militari di Re Mattia Corvino d’Ungheria.
  2. Fine della Guerra dei Cento Anni e consolidamento delle monarchie nazionali in Francia e Inghilterra.
  3. L’indipendenza del Gran Ducato di Mosca dal dominio mongolo e conseguente preminenza del Patriarcato Ortodosso di Mosca rispetto a quello di Costantinopoli, ormai sotto controllo ottomano.
  4. Il completamento della “Reconquista” Spagnola con la caduta di Granada (l’ultimo dominio musulmano nella penisola iberica), l’aumentato potere dell’Inquisizione e l’espulsione degli ebrei (attivi nel commercio e artigianato

LA SCOPERTA DELL’AMERICA E LE CONSEGUENZE ECONOMICHE E SOCIALI

La scoperta dell’America, nel 1492, diede alla Spagna la possibilità di sfruttare enormi tesori e inondare l’Europa con grandi quantità di oro per acquistare quei beni che con l’espulsione degli ebrei e la progressiva oppressione dei “moriscos” non produceva più. Ne derivò in Europa un processo inflazionistico con il continuo aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e, conseguente, ulteriore peggioramento delle condizioni dei ceti poveri. In particolare nei siti produttivi peggioravano le condizioni del lavoro subordinato. Diversi settori artigiani dovevano subire la concorrenza degli ordini monastici femminili, esenti da tassazioni.

A cavallo Quattrocento e Cinquecento l’Imperatore Massimiliano d’Asburgo, di fronte alla minaccia dell’avanzata ottomana da una parte e dal consolidamento e l’espansionismo della monarchia nazionale francese cercò, senza successo, di ristabilire un minimo di unità del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica. Maggiori successi ebbe la politica dei legami matrimoniali che pose le basi per l’espansione dei domini di Casa d’Asburgo.

La vita lussuosa dell’Imperatore Massimiliano – noto come generoso mecenate e definito l’ultimo cavaliere – aumentò ulteriormente il potere economico e politico della Banca Fugger di Augsburg che, a garanzia dei prestiti, esigeva il pegno dei proventi di miniere; ne derivarono maggiori pesi sui ceti poveri.

La coincidenza nei primi decenni del CINQUECENTO dei 1500 anni sia della nascita che della Crocifissione di Gesù Cristo diede impulso alla predicazione anabattista fra i ceti poveri, essenzialmente nei Paesi Bassi e nelle regioni settentrionali della Germania.

Ad opera di alcuni predicatori anabattisti nell’anno 1533 venne instaurato un regime messianico totalitario nella città di Munster, una nuova Gerusalemme con la figura di un capo presentato quale latore di messaggi ultraterreni e una milizia di uomini semplici per dare forza a ordini sempre più estremi fino alla disastrosa sconfitta.

Sempre all’inizio del Cinquecento alla predicazione anabattista, si contrappose la combinazione fra l’aspettativa del TERZO IMPERO di Giustizia e Uguaglianza e il richiamo all’antico ordinamento germanico precristiano. Nel manoscritto intitolato LIBRO DEI CENTO CAPITOLI il “RIVOLUZIONARIO ALTO RENANO”, probabilmente un cancelliere dell’Imperatore Massimiliano deluso dal fallimento degli sforzi per rafforzare l’unità dell’Impero, espose il programma di un regime totalitario e razzista/integralista secondo il quale il popolo eletto chiamato ad dominare sugli altri popoli europei sarebbe quello tedesco discendente dal terzo figlio di Noé, Jafeth.

Premessa necessaria del ritorno dell’Imperatore Federico II e sua guida della lotta contro i Turchi e per la liberazione del Santo Sepolcro sarebbe stata l’instaurazione di un ordine nuovo messianico con una milizia formata da uomini semplici a vigilare sul rispetto della legge e a combattere. I peccatori avrebbero dovuto confessare le proprie colpe in corti popolari di giustizia. Affinché ognuno avesse secondo i propri bisogni venne auspicato il ritorno ad antiche leggi germaniche, più giuste, scritte nelle quaranta tavole di Treviri.

Il LIBRO DEI CENTO CAPITOLI rispecchia l’idea, all’epoca ormai diffusa e entrata nella coscienza collettiva germanica, che salvezza della nazione tedesca e la giustizia sociale fossero legate all’azione di un personaggio titanico messianico alla guida di una milizia di uomini semplici con la sola fede nella Grande Germania e con corti popolari di giudizio sui peccati di mancata ubbidienza. Con la reintroduzione delle antiche leggi germaniche – che sarebbero state scritte nelle 40 tavole di Treviri - si sarebbe eliminato sia il sistema giuridico del diritto romano (visto come strumento di oppressione dei poveri) che il Cristianesimo. La Chiesa Tedesca sarebbe stata sottoposta all’Imperatore. Il diverso era considerato un nemico e impuro per il Terzo Impero messianico, gli altri popoli europei da soggiogare e quello ebraico da sterminare.

La teoria di una società di perfetta libertà e giustizia, ispirata dallo Spirito, era ormai degenerata nel totalitarismo più duro.

Contemporaneamente, a Firenze Machiavelli nei propri scritti approvava i metodi usati da Cesare Borgia – un eccidio di un gruppo di nobili in Romagna – per creare uno stato e, inoltre, proponeva la costituzione di un esercito di uomini semplici, cioè reclutati nel contado. Inoltre, il Principe doveva seguire il principio che ”il fine giustifica i mezzi”per cui la costituzione di uno stato messianico giustificherebbe l’instaurazione di un regime tirannico e l’eliminazione fisica di chi non si adegua alla deificazione del tiranno.

La Riforma Luterana può essere vista come una via di mezzo fra le istanze anabattiste e quelle dell’avvento del TERZO IMPERO MILLENARIO, messianico tirannico. Infatti:

  1. Chi contestava la vendita delle indulgenze, lanciata in quell’occasione per finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma, intendeva pure porre fine ai continui deflussi di denaro dai vari paesi – e dalla Germania in particolare - verso Roma, visto come un pozzo senza fondo di spese per la vita lussuosa della corte papale.
  2. Aderendo alla Riforma Luterana i principi, e non solo quelli tedeschi, posero sotto il proprio controllo le chiese dei loro stati. La confisca del patrimonio ecclesiastico e la sua immissione nel circuito economico diede alla borghesia ricca la possibilità acquistare terreni, ma non giovò ai poveri. Con la chiusura dei conventi, specialmente femminili, molte persone dovettero avviarsi ad attività lavorative.
  3. Venne meno il privilegio dell’esenzione fiscale per la Chiesa. Inoltre il numero dei pastori luterani, stipendiati e sposati, era notevolmente inferiore al numero dei preti e monaci cattolici.
  4. Con la conversione alla Riforma Luterana i Cavalieri Teutonici trasformarono il loro stato monastico di terrore in stato laico poi passato alla sovranità del Principe Elettore del Brandeburgo formando cosi lo stato della Prussia. In quel momento risolsero di fatto il conflitto col Re di Polonia sul vincolo di vassallaggio, abolito anche formalmente centoventi anni dopo . I cavalieri passati dalla falsa “virtù del celibato” alla vera “virtù del matrimonio” sono gli antenati della nobiltà prussiana reazionaria, guerrafondaia e giudeofoba, sempre tesa all’avanzata verso l’Est. Il “merito” per la “conversione” dei popoli baltici era ormai nella memoria collettiva; le atrocità connesse – violenze e massacri - erano considerate lodevoli.
  5. L’uso della Santa Inquisizione di osservare sia i “conversos” che i loro discendenti è il modello per le polizie segrete razziste.
  6. Sia la Santa Inquisizione che Lutero erano ostili ai libri degli ebrei, specialmente al Talmud. Lutero diceva di bruciare i libri ebraici ma era la Santa Inquisizione ad accendere i roghi. A Roma venne bruciata la prima edizione stampata del Talmud.

Nella seconda metà del Cinquecento la nobiltà prussiana, erede dei crudeli Cavalieri Teutonici, era tesa all’avanzata verso la Polonia, dove già esistevano comunità tedesche diventate luterane sia per distinguersi dalla popolazione polacca che per avere l’appoggio dei principi tedeschi vicini. I rapporti fra comunità tedesche – alle quali Lutero aveva insegnato di bruciare libri e case degli ebrei per poi punirli e scacciarli - e quelle ebraiche erano già pessimi. E la situazione peggiorò con la Controriforma quando i Gesuiti nei loro collegio incitavano la popolazione polacca cattolica all’odio contro gli ebrei rilanciando le solite accuse di omicidio rituale e oltraggio alle ostie con condanne a morte eseguite, quasi sempre, di sabato.

Con la Guerra dei Trent’Anni la Germania venne devastata e la figura dell’Imperatore, sempre di Casa d’Asburgo divenne solo rappresentativa e priva di poteri effettivi. Con la Rivoluzione di Chmelnitzky e le conseguenti guerre ebbe inizio la decadenza del Regno di Polonia e l’ascesa del nuovo stato della Prussia nel quale la nobiltà discendente dai Cavalieri Teutoni ebbe posizioni di rilievo. La popolazione ebraica si trovava nella situazione del vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro; il grande Principe Elettore Guglielmo di Prussia-Brandeburgo concesse rifugio agli ebrei polacchi consentendo loro di stabilirsi in Pomerania e Prussia Orientale, antico stato dei Cavalieri Teutonici.

DAL ROMANTICISMO TEDESCO GIUDEOFOBO AL NAZISMO.

La Rivoluzione Francese soppresse le ultime sovrastrutture di origine medioevale e Napoleone esportò in Europa le idee borghesi con codici giuridici e nuovi metodi sia di amministrazione pubblica che di produzione economica. Il Romanticismo invece espresse nostalgia per il Medioevo e relative strutture e regole statiche.

Fra le riforme dovute alla Rivoluzione Francese ed esportate con le campagne di Napoleone vi furono l’abolizione della servitù della gleba, delle esenzioni fiscali di nobiltà e clero, delle corporazioni di arti e mestieri e la discriminazione giuridica degli ebrei.

In Prussia, con le riforme del 1810, vi fu la coincidenza (fatale) della concessione della cittadinanza agli ebrei in grado di parlare il tedesco, dell’abolizione di molti privilegi (residui medioevali) della nobiltà e del risveglio nazionalista contro la Francia di Napoleone. Lo “Junker” (nobile) prussiano ovviamente associava, con rancore, la perdita dei propri privilegi alla concessione di cittadinanza agli ebrei.

Il nazionalismo tedesco tramite il romanticismo rivalutava il mondo medioevale visto come la radice della nazione. Lo stesso mondo medioevale, però, era radice dei privilegi nobiliari e ecclesiastici, delle limitazioni corporative dell’accesso ad arti e mestieri e della progressiva emarginazione dei diversi, essenzialmente degli ebrei. Alla rivalutazione del mondo medioevale seguiva quella dell’antico mondo germanico pagano e dei suoi eroi.

Nobiltà e borghesia tradizionalista ebbero difficoltà ad adeguarsi alle nuove tecniche di produzione economica e di amministrazione pubblica e al principio dell’efficienza e, come al solito, delle loro incapacità incolpavano gli ebrei e accoglievano con grande favore la letteratura romantica, giudeofoba. Già negli primi decenni dell’Ottocento c’era chi proponeva di eliminare gli ebrei con l’invio ai lavori forzati.

Con l’unità della Germania da una parte gli ebrei di tutti gli stati tedeschi formalmente godettero di tutti i diritti ma non dell’accettazione sociale. La giudeofobia coincise con una nuova forma di nazionalismo germanico più razzista. Vennero diffuse le idee su un Cristianesimo Tedesco con la sola fede nella Grande Germania e le antiche tradizioni germaniche vennero rilanciate. Venne ipotizzata l’area europea a guida germanica dal Mar del Nord all’Adriatico e dalla Mosella fino al Memel e la colonizzazione della Polonia con contadini tedeschi. Si ipotizzò l’espulsione degli ebrei, prima dalla Germania e poi da tutta l’Europa col trasferimento o in Palestina o all’Isola di Madagascar. La pubblicazione a stampa del sopra citato LIBRO DEI CENTO CAPITOLI del RIVOLUZIONARIO ALTO RENANO sistemò queste teorie nel contesto di un regime messianico tirannico, come poi realizzato dal Nazismo:

  1. Il Personaggio Guida messianico era Adolf Hitler che avrebbe condotto la Germania ad assumere il dominio su tutta l’Europa. Gli era dovuta ubbidienza assoluta.
  2. Venne creata la Chiesa Tedesca con fede solo nella Grande Germania e sottoposta al Personaggio Guida, Hitler. Anche la Chiesa Luterana venne riorganizzata con un “Reichsbischof”/Vescovo del Reich. Si realizzava la figura del Gran Sacerdote sottoposto al Personaggio Guida.
  3. La bandiera con al centro la croce che sventolava era la bandiera rossa con al centro la croce uncinata – svastica – simbolo solare “ariano“.
  4. Il sistema economico venne riorganizzato in forma corporativa.
  5. Gli altri popoli europei dovevano venire sottomessi in varie forme, da alleanza formale a bruttale occupazione, e sfruttati a beneficio della nazione tedesca.
  6. Il popolo ebraico era destinato allo sterminio, come già ipotizzato in vario modo nei trattati medioevali sopra citati.
  7. In aggiunta a quanto previsto nel LIBRO DEI CENTO CAPITOLI venivamo eliminate anche le persone ritenute inutili per difetti fisici o mentali.
  8. La “milizia di uomini semplici” che vigilava sul rispetto della volontà del Personaggio Guida venne realizzata con il Corpo Nero – SS – che giurava fedeltà personale ad Adolf Hitler, quale Guida di tutti i tedeschi, germani o ariani. Modello organizzativo erano gli Ordini dei Cavalieri Teutonici e dei Cavalieri Templari.
  9. La gioventù veniva inquadrata nella HITLER JUGEND/Gioventù Hitleriana e portata al massimo fanatismo di fede nel Personaggio Guida Hitler. Fino alla fine disastrosa del regime nazista molti giovani – anche adolescenti – credevano ancora nella vittoria finale e trovarono la morte in battaglie perse in partenza.
  10. Seguendo l’esempio della Santa Inquisizione la polizia segreta – GESTAPO – con una rete di spie teneva sotto controllo tutti gli individui.
  11. Se il Rivoluzionario Alto Renano ipotizzava Corti Popolari con giudizi inappellabili il sistema nazista realizzava i “Procedimenti disciplinari di Partito” e i Tribunali del Popolo con giudizi sommari ideologici.
  12. Se il Rivoluzionario Alto Renano menzionava la liberazione del Santo Sepolcro il programma nazista prevedeva l’occupazione del Medio Oriente.
  13. Come “promesso” dalle varie teorie messianiche anche i sistema nazista diceva di voler dare a tutti secondo i bisogni e che tutti dovevano contribuire alla lotta con il massimo sforzo
  14. La tirannia messianica a Muenster nel 1535 come la Germania nazista, con la capitale Berlino nel 1945, finirono in modo disastroso lasciando rovine materiali e morali. A Muenster il personaggio guida al momento del disastro si era nascosto ma venne catturato, esibito in gabbia e poi giustiziato. A Berlino, invece, Hitler, secondo molti commise suicidio dando ordine di bruciare il proprio cadavere, che però non poté essere identificato con certezza mentre secondo altri sarebbe invece riuscito a fuggire. i suoi seguaci, analogamente ad altre ideologie messianiche totalitarie continuavano a parlare per anni del suo possibile ritorno per guidare nuovamente la lotta.

La dottrina nazista, come altre ideologie totalitarie, trovò accoglienza presso una popolazione traumatizzata dalla Prima Guerra Mondiale con gli uomini brutalizzati dagli orrori della guerra tecnologica. Inoltre la Pace di Versailles aveva creato nuovi stati nei quali una nazionalità dominante tendeva a denazionalizzare le altre e i nuovi confini interruppero antichi rapporti economici e sociali. I sistemi parlamentari si mostravano incapaci ad affrontare le difficoltà economiche perdendo credibilità.. Molti intellettuali invocavano l’Uomo, cioè il Personaggio Guida messianico che le masse popolari angosciate prima per le grandi inflazioni degli anni 1919/23 e poi per la Grande Crisi degli anni 1929/32 poi acclamavano e seguirono fino al disastro finale.

Fonti

Norman COHN: THE PURSUIT OF THE MILLENIUM; in tedesco DAS RINGEN UM DAS TAUSENJAERIGE REICH – Bern 1961.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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Aggiornamento: 23/02/2015