Il sito venne scoperto per la prima volta nel 1663 dall'abate di Dénezé, che
però fece murare l'ingresso giudicando "eretiche" quelle sculture.
Nel 1740 un altro curato, scavando delle buche nel terreno per piantare alberi
da frutta, ruppe la volta della caverna e scoprì delle "teste scolpite d'aspetto
antico".
Il decano di Doué ne asportò alcune facendo nuovamente chiudere questo tempio
giudicato "pagano", e spedì una lettera al vescovo di Angers informandolo
dell'accaduto.
Più di un secolo dopo, l'archivista di Angers, Celestin Port, ritrovò quella
lettera e si recò sul posto per verificare di persona. La caverna gli apparve strana ma
non più di tanto e fissò una data approssimativa delle sculture al XVIII secolo.