Ma uno dei primi e più significativi massacri avvenne a Roma fra i partigiani di Damaso I (366-84) e quelli di Ursino, entrambi aspiranti al tropo papale. Le due fazioni si scontrarono per tre giorni con morti e feriti. “L'ardore di Damaso e Ursino per occupare la sede episcopale”, scrive lo storico pagano Ammiano Marcellino, “superava qualsiasi ambizione umana…. Damaso ebbe la meglio: la vittoria, dopo molti scontri, arrise al suo partito; nella basilica di Sicinnio, dove i cristiani erano riuniti, furono trovati 137 morti.... Non c'è comunque da meravigliarsi, considerando lo splendore di Roma, che un premio così ambito accendesse il desiderio di uomini maliziosi e determinasse le lotte più feroci e ostinate. Una volta raggiunto quel posto, si gode in santa pace della fortuna assicurata dalle donazioni delle matrone, si va in giro in cocchio vestiti elegantemente, si partecipa a banchetti il cui lusso supera quello della tavola imperiale” (4) . Per premio della vittoria conquistata sul campo a prezzo di oltre cento morti, Damaso fu anche fatto santo…
4) in C. Rendina, I papi, Newton & Compton, Roma 2005, p. 94