Innocenzo III e Gregorio IX contro la “miscredenza eretica”
Appena finita l’impresa in Palestina, Innocenzo III volse le sue attenzioni alla Francia e, prendendo pretesto dall'assassinio di un legato pontificio, lanciò nel 1208 la crociata contro gli Albigesi.
“Dovete cercare di annientare la miscredenza eretica in ogni modo e con tutti i mezzi che Dio vi rivelerà”, affermava il papa predicando l’omicidio come dovere di coscienza. “E dovete combattere i suoi seguaci con mano potente e braccio vigoroso e con severità ancora maggiore che se combatteste i Saraceni, perché essi sono peggio dei Saraceni”. E ancora: “Forse fino ad oggi avete combattuto per una gloria passeggera; combattete ora per la gloria eterna!” (46). Da parte loro i vescovi francesi invocavano dal papa una ancora maggiore determinazione: “Se la perfida città di Tolosa non viene sottratta all'eresia la fatica sarà stata inutile… e per questo vi preghiamo di impugnare la spada affinché la città muoia con tutti i suoi abitanti” (47).
Fra i risultati più notevoli dell'impresa fu la strage di Béziers del 1209 dove secondo alcuni i morti furono settantamila, secondo altri oltre centomila, comprese molte donne e bambini. Ventimila li stima il legato papale Arnaud-Amaury che nella Relazione a Innocenzo III attribuisce a Dio l’impresa: “poiché non vi è forza e non vi è saggezza contro a Dio, mentre con i baroni si stava trattando…dei gaglioffi ed altra gente plebea e disarmata, senza aspettare l'ordine dei principi, fecero un attacco alla città e con stupore dei nostri... in due o tre ore…fu presa… I nostri, non badando a condizione sociale, a sesso o ad età, passarono a fil di spada circa ventimila persone. E fatta grandissima strage di nemici, fu tutta saccheggiata la città e poi fu bruciata, infierendo contro di lei in modo straordinario l'ira divina” (48).
Nel 1215, il Concilio Lateranense IV, presieduto da Innocenzo III, stabilì nella sua LXXI Costituzione che gli eretici dovessero essere “abbandonati alle potestà secolari o ai loro balivi per essere puniti con pene adeguate"”, anche se “fossero solo sospetti”, toccando a loro provare “la propria innocenza con prove che valgano a giustificarli”. Il Concilio obbligò anche i principi a "sterminare dalle loro terre gli eretici” per evitare che il pontefice “sciolga i suoi vassalli dall'obbligo di fedeltà e lasci che la sua terra sia occupata dai cattolici, i quali, sterminati gli eretici, possano averne il possesso senza alcuna opposizione e conservarla nella purezza della fede” (49).
Circa vent’anni dopo Gregorio IX lanciava una crociata in Germania contro il popolo contadino degli Stedingi. “Armatevi e siate forti, figli, siate pronti alla guerra contro i pagani… Non esitate, non cedete e non temeteli.. Perché non è solo la vostra guerra, ma la guerra di Dio” (50). Quanto al fine omicida di tale guerra lo stesso Gregorio IX lo precisava nella terza bolla del 1233 Contro il popolo degli Stedingi: “[Ho] intimato…di impiegare con energia e con zelo i credenti di Cristo…per sterminare questo popolo senza Dio…. E quei cattolici che si cuciranno addosso il simbolo della croce e partiranno per andare a sterminare gli eretici, godranno della stessa indulgenza e riceveranno le stesse dimostrazioni di favore che vengono date ai crociati che partono per la Terra Santa” (51). Le vittime della crociata furono da 5.000 a 11.000, comprese donne e bambini. A Gregorio IX si deve anche, sempre nel 1233, la prima bolla (Vox in rama) in cui racconta di osceni convegni fra il diavolo e i suoi neofiti che gli baciano l’ano: alimentava così la credulità popolare circa l'esistenza delle streghe, ponendo le basi per la loro persecuzione.
46)
ibid., vol. VII, p. 101
47) in M. T.
Fumagalli Beonio Brocchieri, Cristiani in armi, Laterza, Bari 2006, p. 43
48) in J. P.
Migne, Patrologia latina, Garnier, Paris, vari anni, vol. CCXLVI
49) Concili
ecumenici, www.totustuus.biz/users/concili/
50) in K.
Deschner, Storia criminale cit., vol. VII, p. 132
51)
ibid., p. 136