LA RELIGIONE DELLA VITA
TEORIA E PRATICA DELL'OMICIDIO NELLA CHIESA CATTOLICA


Guerre e roghi nel secondo Trecento

Anche quasi tutti i diciassette papi che gli succedettero nel basso medioevo e fino alla Riforma si macchiarono di esecuzioni capitali e di spedizioni militari. Urbano V (1362-70), nel tentativo di riportare il papato a Roma, piegò militarmente la resistenza di Perugia nel 1370, l'anno stesso in cui decise di rientrare in Francia e morì nel viaggio. Gregorio XI (1370-78), per sedare le rivolte, e spianare la strada al definitivo ritorno dei papi a Roma, lanciò l'interdetto a Firenze e assoldò 10.000 mercenari bretoni che attuarono una violenta repressione da Bologna in giù. Nel 1375 fu schiacciata una rivolta popolare a Perugia; nel 1377 il cardinale Robert, alla testa dei mercenari assoldati dal papa, per “dare una lezione” alla città massacrò quattromila cesenati, meritandosi il soprannome di boia di Cesena.

Fra conflitti e congiure trascorse il pontificato Urbano VI (1378-89), che nel 1385 fece imprigionare  e trucidare i cardinali ritenuti responsabili di una congiura ai suoi danni. “Questa severità da monarca assoluto”, scrive il Rendina, “ma certo non propria di un vicario di Cristo… gli alienò l'appoggio di molti cardinali” (68).

Gli succedette Bonifacio IX (1389-1404) sotto il cui pontificato, nel 1391, furono bruciati a Siviglia in una sola notte 4.000 ebrei e nel 1393, in un giorno, 150 valdesi (69). Dopo di lui Innocenzo VII (1404-06) diede mano libera al nipote per assassinare 11 membri di una delegazione inviata dalla Chiesa d'Oriente per cercare di comporre lo scisma.

Sotto il pontificato di Gregorio XII furono condannate le dottrine di Giovanni Wicleff e del suo discepolo Giovanni Huss, mandato al rogo nel 1415 dal Concilio di Costanza, così come il suo seguace Girolamo da Praga. All'umanista Poggiolini si deve una toccante Lettera a Leonardo Bruni del maggio 1416 in cui, trovandosi a Costanza, descrive le condizioni di carcerazione e la morte sul rogo “da filosofo” di Girolamo da Praga. In modo naturalmente più drastico denunciava il carattere dell'inquisizione Huss stesso, che identifica gli inquisitori e i prelati del suo tempo con gli scribi e farisei che misero a morte Gesù: I dottori secondo i quali chi è stato punito dalla chiesa e non vuole emendarsi deve essere consegnato al braccio secolare, di certo seguono in ciò i pontefici, gli scribi e i farisei, i quali, poiché Cristo non volle obbedire loro in ogni cosa, lo consegnarono al tribunale secolare, con le parole: Noi non possiamo uccidere alcuno; essi sono più omicidi di Pilato” (70). Ma non per caso la proposizione fu condannata come eretica da papa Martino V, subentrato a Gregorio XII, nello stesso Concilio di Costanza del 1415-18, alla XV sessione. Promotore di un crociata contro i turchi fu Eugenio IV, che gestì il tribolato concilio trasferito via via da Basilea a Roma a Firenze.


68) C. Rendina, op. cit., p. 549
69) J. Fo, S. Tomat, L. Malucelli, Il libro nero del cristianesimo, Nuovi mondi 2000, pp. 143, 177
70) Concili ecumenici, cit.


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Testi di Walter Peruzzi

Stampato a Siviglia (Spagna – Unione Europea) 2008
Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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