LA RELIGIONE DELLA VITA
TEORIA E PRATICA DELL'OMICIDIO NELLA CHIESA CATTOLICA


Inizia l'inquisizione romana

Con Paolo III (1534-49) e fino a tutto il Seicento si susseguirono sul trono di Pietro ventitré papi tutti coinvolti nella repressione sanguinosa delle eresie o in guerre e spedizioni militari, nel contesto dell'offensiva antiprotestante, eccetto tre di loro, Marcello II, Urbano VII, Leone XI, ognuno dei quali regnò appena pochi giorni.

Paolo III, tre anni prima di aprire il Concilio di Trento (1545-63), costituì e organizzò con la bolla Ab initio l'inquisizione romana. Durante il suo pontificato furono decine gli eretici mandati al rogo, soprattutto protestanti o valdesi (fra cui un loro esponente di rilievo come il Gonin) ma continuò soprattutto la repressione di massa dei valdesi, che nel 1532 avevano aderito alla Riforma. La crociata antieretica colpì le colonie valdesi della Provenza. Nel 1545 le truppe francesi, d'intesa con l'armata del papa che muoveva dalla vicina Avignone, strinsero in una morsa il borgo di Mérindol. “Il paese è devastato da bande di mercenari assoldati, i villaggi sono distrutti, pochi riescono a fuggire in Svizzera o in Piemonte; per gli altri non c'è che la morte o il triste destino di remare sino all'esaurimento sulle galere reali”. (94).

Dal 1550 al 1555 fu papa Giulio III, nepotista senza scrupoli, amante di rappresentazioni piccanti e lauti banchetti, che fece cardinale un probabile figlio. Condusse azioni militari contro Parma e Faenza, inasprì l'inquisizione che fece anche durante il suo pontificato numerose vittime e grazie al tradimento del pentito Pietro Manelfi poté distruggere gli anabattisti in Italia. Nello stato pontificio perseguì i bestemmiatori con pene severe e di classe, che andavano dalle multe per i nobili alla trafittura della lingua per i poveracci che non potevano pagare (95).

Ma la repressione dell'eresia raggiunse il suo culmine con Paolo IV Carafa (1555-59), che nominò grande inquisitore Michele Ghisleri, detto dalla sua città d'origine l'Alessandrino, il futuro Pio V. Nel 1556, ad Ancona, furono mandati a morte 25 marrani (ebrei convertiti al cristianesimo).

Uno dei documenti più significativi del tempo, che fa comprendere come la Chiesa proclamasse senza alcun pudore il diritto a servirsi contro gli eretici della tortura fino alla morte, mettendo da parte ogni scrupolo, è il Decreta 1 del Santo Ufficio. Emanato da Paolo IV nel 1557, abbandona l’ipocrita raccomandazione di Innocenzo IV a evitare ai torturati “danni fisici permanenti e il pericolo di morte” e concede una vera e propria licenza di torturare e uccidere: “Poiché è frequente il caso che intervengano alle sedute della Congregazione in materia di eresia, che avvengono alla Nostra presenza, vari chierici, secolari o religiosi… e spesso può accadere che… abbiano pronunciato un voto o un giudizio che abbia causato la mutilazione di un membro del corpo o versamento di sangue fino alla morte naturale o che ne sia seguita, o siano pronti a pronunciarlo; Noi, volendo favorire la sicurezza e la tranquillità della loro mente e della loro coscienza, diamo licenza e facoltà ai suddetti chierici di emettere voti e sentenze che non solo comportino interrogatori e torture nei confronti dei rei … ma anche [per] una pena appropriata e una condanna fino alla mutilazione o al versamento di sangue fino alla morte naturale inclusa, senza per questo incorrere in censura o in irregolarità; e, oltre a ciò, se fossero incorsi in qualche irregolarità, li dispensiamo” (96).

 Numerosi furono gli eretici mandati al rogo. Paolo IV si distinse inoltre per le campagne militari condotte, in alleanza con la Francia, contro l'impero. Spietato, e segnato da molte esecuzioni capitali, fu anche il suo governo dello stato pontificio. Il che spiega l'odio popolare esploso alla sua morte e che costrinse a seppellirlo nascostamente nei sotterranei vaticani.


95) in In multis depraviatis in Magnum Bullarium Romanum, cit., vol. IV
96) Decreta 1, in L’Inquisizione, Biblioteca vaticana, Città del Vaticano 2003, p. 319 n.


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Testi di Walter Peruzzi

Stampato a Siviglia (Spagna – Unione Europea) 2008
Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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