LA RELIGIONE DELLA VITA
TEORIA E PRATICA DELL'OMICIDIO NELLA CHIESA CATTOLICA


Lo stato deve punire chi offende la fede

Circa mezzo secolo dopo Leone I Magno (440-61), il papa che secondo la leggenda fermò Attila alle porte di Roma, giustificò un'altra violenza omicida, quella contro gli eretici. Parlando infatti dell'uccisione dell'eretico Priscillano e dei suoi seguaci ad opera dell'imperatore, avvenuta  circa un secolo prima, affermò che se la gente si smarrisce “allora è il potere imperiale che deve intervenire per sopprimere energicamente, come nemici dello stato, che si vanta giustamente di essere l'autorità dei cristiani, coloro che disturbano la pace della fede” (8). E' qui la giustificazione del ricorso allo stato come “braccio secolare” che caratterizzerà più tardi la Santa Inquisizione e la legittimazione dell'omicidio per motivi di fede.


8) Leone I, Epistole 5, 13, 117 in Deschner, cit., III, p. 435


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Testi di Walter Peruzzi

Stampato a Siviglia (Spagna – Unione Europea) 2008
Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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