Savonarola - Il martire

SAVONAROLA ERETICO
E RIVOLUZIONARIO

IL MARTIRE

Papa Alessandro VI Borgia

  • Spinto dalle circostanze, perde la calma e durante un sermone si dichiara pronto a fare appello al "giudizio di Dio", la prova del fuoco (ordalia). La sfida è prontamente raccolta dagli "arrabbiati", per i quali si offre un frate francescano, Francesco da Puglia, ch'era stato inviato da papa Alessandro VI perché predicasse contro Savonarola.

In genere si legavano le braccia dell'imputato dietro la schiena, poi gli si legavano i polsi con una carrucola fissata sul soffitto. Tirando la fune si sospendeva l'imputato per aria e lo si lasciava in quella posizione per circa mezz'ora.

Tortura praticata nel Rinascimento.

Tortura praticata nel Rinascimento.

  • Rinchiusi nella Torre comunale vengono processati da Commissari pontifici guidati da Francesco Romolino: sono costretti per tre volte con la tortura a fare parziale ammissione di colpa (al Savonarola ruppero un braccio). La sentenza comunque è scontata: condanna a morte dei tre imputati per "eresia e scisma" (benché Savonarola non avesse mai messo in discussione i dogmi della chiesa).
  • Il 23 maggio 1498 i tre domenicani vengono condotti in Piazza della Signoria, impiccati e bruciati in una catasta di legno: le ceneri furono gettate in Arno.
  • Cinque anni più tardi papa Giulio II esprimerà l'intenzione di farlo beato, ma i suoi successori, della famiglia dei Medici, bloccarono tutto.
  • Nel 1558, con la solenne dichiarazione di s. Filippo Neri, verrà scagionato completamente dall'accusa di eresia.

Il supplizio di Girolamo Savonarola (part.), Ignoto del XV sec. (Museo s. Marco di Firenze)

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