benjamin

VERONA


WALTER BENJAMIN, Il mio viaggio in Italia. Pentecoste 1912,
trad. L. A. Petroni, Rubbettino, Messina 1995 

  • Depositiamo per tre ore i bagagli alla stazione e ci dirigiamo lungo la strada maestra, attraversando la cittą e le fortificazioni, verso San Zeno Maggiore.

Verona nel '700

Verona nell'800

  • Che strano effetto questo ribollio di colli, queste mura ora ripide, ora smussate, le differenze di altitudine, a volte appena percepibili. Tutto di una sottile sensibilitą del tutto celata all'occhio profano.

  • Il portale di una fortezza, diviso in tre parti, ci stupisce per il suo acroterio e la sua imponenza. Per il resto la mia memoria potrą fornire solo un racconto approssimativo degli altri edifici e monumenti. [segue descrizione di San Zeno]

Una formella (cacciata dall'Eden) del portale di S. Zeno

G. Van Wittel, Lungo Adige di Verona (fine '600)

  • Viaggiando in filobus per la cittą vediamo altri edifici. Le fermate del tram sono indeterminate o mal segnalate; si scende da una parte diversa che da noi in Germania e in quel mattino ho dovuto rincorrere per ben tre volte il filobus mentre gli altri vi sedevano comodamente. [Flaneur: il perdigiorno, il perditempo, nuova immagine del turista metropolitano prefigurato da Benjamin].

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