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Osservando solamente il segnale in uscita dall'ultimo ripetitore, si può definire
un SNR complessivo come
SNRT = .
D'altra parte, il rumore complessivo è dovuto ai contributi di rumore introdotti
dai singoli ripetitori: essendo questi ultimi indipendenti tra loro, la potenza
di rumore accumulata è la somma delle singole potenze di rumore:
Osserviamo ora che per ogni singolo ripetitore può essere definito un proprio
SNRi = , e quindi
ni = .
Pertanto l'SNR complessivo risulta:
SNRT = .
Notiamo ora che, essendo il rumore complessivo riferito ad un livello di segnale
di riferimento, lo stesso deve avvenire per i singoli contributi
ni,
cosicché nell'ultima espressione occorre considerare
mi = m
con i, fornendo in definitiva
SNRT =
=
Questo risultato è indicato anche con la frase ``l'SNR prodotto da più
cause indipendenti è il parallelo degli SNR dovuti alle diverse
cause di rumore'', per via della analogia formale con la resistenza equivalente
di un parallelo di resistenze; l'analogia evidenzia, tra l'altro, che se una
tratta è considerevolmente peggiore delle altre, SNRT dipenderà essenzialmente
da questa.
Il risultato a cui siamo giunti (del parallelo) ha validità più generale del
caso illustrato, e può essere invocato ogni volta che un sistema di comunicazione
è affetto da più cause di disturbo additivo indipendenti tra loro, per ognuna
delle quali si sia separatamente in grado di giungere ad una espressione di
SNR.
Proseguiamo l'analisi ipotizzando ora che tutte le tratte siano uguali tra loro,
ovvero con eguali Ad e Gd, uguali temperature di rumore,
ed uguali SNRi. In tal caso si ottiene
SNRT =
=
con
SNRm = SNR0 = ,
dove
n = kTeiW è la potenza di rumore nella banda di
messaggio W,
R è la potenza ricevuta da un ripetitore
(uguale per tutti se le tratte sono uguali), e è un fattore che
dipende dal tipo di modulazione. Sembrerebbe dunque che per migliorare l'SNR
complessivo sia sufficiente elevare il livello di trasmissione di tutti gli
stadi, in modo da elevare la potenza ricevuta. In realtà la potenza trasmessa
non può aumentare a piacere, in quanto intervengono fenomeni di non-linearità.
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2001-06-01