L'EPOPEA DI GILGAMESH
Dalla civiltà sumerica a quella babilonese


Tavola III

Raccomandazioni per il pericoloso viaggio (1-12)

"Oh, Gilgamesh! Non confidare nella tua forza eccelsa;
scruta attentamente ogni cosa, ma fidati solo del tuo primo
intuito;
colui che va avanti salverà il suo compagno;
1
colui che conosce i sentieri proteggerà il suo amico.
 
Fa che Enkidu vada davanti a te:
egli conosce la via della Foresta dei Cedri;
egli è esperto nella lotta, è avvezzo alle guerre;
fa' che Enkidu protegga l'amico, difenda il compagno;
5
fa' che egli riporti sano e salvo il suo corpo
per il sepolcro:
noi nell'assemblea abbiamo confidato in te, o sovrano,
come tu, o sovrano, devi confidare in noi".
10

Gilgamesh e la madre Ninsun (13-33)

Gilgamesh aprì la bocca e disse,
così parlò ad Enkidu:
"Vieni, amico mio! Andiamo all'Egalmah,
da Ninsun, la grande regina.
Ninsun è saggia, conosce ogni cosa, essa comprende tutto,
essa guiderà, con il suo buon consiglio, i nostri passi".
 
Essi si presero l'un l'altro per mano,
15
e Gilgamesh ed Enkidu andarono all'eccelso palazzo,
da Ninsun, la grande regina.
Gilgamesh si alzò ed entrò al suo cospetto:
"Ninsun, io sono fermamente deciso, andrò
per una via lontana, là dove abita Khubaba;
20
ingaggerò una lotta dall'esito incerto;
camminerò per sentieri sconosciuti.
 
Dammi la tua benedizione,
poiché ho deciso di intraprendere questa impresa,
sicché io possa in futuro nuovamente entrare attraverso
la grande porta di Uruk,
25
e nuovamente celebrare la festa del Nuovo Anno in anni a
venire,
e prendere parte alla festa del Nuovo anno in anni futuri.
Sia celebrata la festa del Nuovo Anno, che la gioia vi regni,
possano le grida-illuru circondarti".
30

Implorazione di Ninsun al dio Sole (34-119)

Ninsun prestò attenzione alle parole di Gilgamesh,
suo figlio.
Essa ripensò attentamente a tutto ciò che aveva ascoltato,
nella sua stanza entrò;
si purificò con la saponaria,
si vestì con un abito adatto al suo corpo,
adornò il suo petto con una collana di perle,
35
si pose sul capo la sua corona splendente,
acqua versò sul pavimento,
salì sul tetto del palazzo.
Si presentò davanti a Shamash e fece un'offerta d'incenso,
essa portò le primizie davanti a Shamash e sollevò
le sue braccia:
40
"Perché hai scelto proprio mio figlio Gilgamesh
dandogli un cuore inquieto?
Ed ora, dopo che tu lo hai contaminato,
egli vuole intraprendere
il lungo viaggio per il luogo dove abita Khubaba.
Egli ingaggerà una lotta dall'esito incerto,
camminerà per sentieri sconosciuti,
45
fino al giorno in cui, dopo aver viaggiato in lungo e in largo,
non raggiungerà finalmente la Foresta dei Cedri,
e ucciderà il feroce Khubaba,
sterminando nella montagna tutto il male che tu odi.
 
Nel giorno in cui tu gli suggerirai di partire, sii al fianco
di mio figlio,
50
ed essa, Aia, la tua dolce sposa, non abbia timore
di raccomandarlo a te;
affidalo alle guardie della notte
[ ] i pastori [ ]
55
Ampia lacuna dove Ninsun continua la preghiera a Shamash e sua moglie Aia.

Ninsun affida il figlio alle cure di Enkidu (120-142)

La madre di Gilgamesh si alzò e fece [ ].
Ella spense l'incenso ed innalzò la preghiera;
chiamò quindi Enkidu e gli comunicò la sua decisione:
"Enkidu, tu sei un uomo forte, anche se non sei uscito
dal mio grembo;
ora ti ho esaminato e ti ho annoverato
120
Tra gli oblati di Gilgamesh,
così come le sacerdotesse, le consacrate e le votate:
questa incombenza è stata imposta ad Enkidu;
egli ha preso una moglie dagli dei [ ]
ed egli genererà figlie di dei
125
Io ed Enkidu [ ]"
(ella) [ ] prese per [ ].
Enkidu rivolse le sue parole a lei, a Ninsun:
"Gilgamesh [ ]
non temere! La gioia alberghi nel tuo cuore
130
e [ ]
fino al giorno in cui, dopo aver viaggiato in lungo e in largo,
non raggiungerà finalmente la Foresta dei Cedri,
 
farò si che egli possa in futuro nuovamente entrare
attraverso la grande porta di Uruk,
e nuovamente celebrare la festa del Nuovo Anno in anni a
venire,
135
e prendere parte alla festa del Nuovo anno in anni futuri.
Sia celebrata la festa del Nuovo Anno, che la gioia vi regni,
possano le grida-illuru circondarvi".
140
lacuna di 10 righe

Preparativi per il viaggio (153-210) [Commento]

Gilgamesh [ ]
[ ]
alla porta dei Cedri [ ]
Enkidu nell'Eanna [ ]
[ ] Gilgamesh nell'eccelso palazzo [ ]
dispensa offerte rituali [ ]
Siedono i figli degli artigiani
155
lacuna di 15 righe
[ ] Gilgamesh
nella parola di Shamash tu hai confidato
nella porta di Marduk [ ]
nel cuore delle acque [ ]
spighe di grano egli raccoglie
175
alla porta dei Cedri [ ]
Gilgamesh [ ]
ed Enkidu [ ]
180
lacuna di 26 righe
[ ] Foresta dei cedri
[ ] possa portare
lacuna di 18 righe

Ultime raccomandazioni degli anziani (229-233)

"Fa' che Enkidu protegga l'amico, difenda il compagno;
fa' che egli riporti sano e salvo il suo corpo
per il sepolcro:
noi nell'assemblea abbiamo confidato nelle tue qualità,
o sovrano,
come tu, o sovrano, devi confidare in noi".
 
Enkidu fece udire la sua voce e disse,
così parlò a Gilgamesh:
230
"Amico mio, torna sulle tue decisioni; [ ]
un viaggio che non deve essere intrapreso tu vuoi fare.
235
lacuna di ca. 50 righe

Commento (vv. 153-210)

Su McCall 95, p. 34 trovo questa frase interessante: «Marduk è l'unica  importante divinità a non essere mai citata nell'Epopea di Gilgamesh». Ma è proprio così?
Una simile affermazione va letta alla luce di un dato: l'epopea canonica di Gilgamesh - che qui leggete - è la traduzione moderna dell'edizione assira. Gli scribi di Ninive non hanno mai trattato con indulgenza il dio patrono dei babilonesi. Per esempio, nella redazione assira del poema della creazione (più noto come Enuma Elish) il protagonista non è più Marduk, rimosso dagli zelanti trascrittori, ma Assur, dio nazionale assiro.
Corre Marduk lo stesso rischio nell'epopea di Gilgamesh, portata alla luce a Ninive, capitale dell'impero assiro? Sembrerebbe di sì - se diamo credito alla McCall - tuttavia Marduk beffardo fa capolino in due passi dell'epopea.
Il primo si trova proprio in questa tavola, vv. 175-180. Prima di partire per la foresta dei Cedri, Gilgamesh deve attraversare una porta di Marduk. Visto che Marduk era una divinità di secondo piano a Sumer, è evidente che questo accenno alla porta di Marduk nella città-santuario di An e Ishtar è dovuta a una tarda interpolazione, probabilmente di epoca paleobabilonese quando avvenne la prima unificazione dei miti di Gilgamesh.
Il secondo brano su Marduk si trova nella tav. X, vv. 280-285. Utnapishtim sta rimproverando Gilgamesh per essere andato alla ricerca di una chimera, la vita eterna, trascurando i doveri del sovrano. Improvvisamente si accenna agli dei Sin e Marduk in frasi dal significato incerto. La traduzione di Pettinato non trova nemmeno tutti d'accordo, tanto è vero che lo stesso passo, tradotto da Saporetti (p. 156 Sap 2001), vede Marduk espunto brutalmente.
Il destino non è stato così malevolo. Marduk ci sorride come il monello di Chaplin nascosto dietro l'angolo, dopo aver tirato i sassi alle finestre. Almeno uno dei suoi lanci è andato a segno.

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia antica
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Aggiornamento: 01/05/2015