UOMO E DONNA
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Un mio commento al testo di Nicotri I quattro quesiti referendari rispondono chiaramente di "no" alla domanda se l'embrione sia "vita umana" o possa essere oggetto di tutela giuridica. Tutte le discussioni sono condotte da una posizione religiosa che fa coincidere "umano" con "biologico tout court" (in questo caso con "biologico primordiale"), contro una posizione laica che considera il "biologico primordiale" come "non umano". Da un lato abbiamo i fanatici della fede che, non sapendo più cosa sia "umano" sul piano sociale, si limitano a dire che è "umano" tutto ciò che si muove o respira. Dall'altro abbiamo i fanatici della ricerca scientifica, che sono convinti di poter risolvere tutti i problemi umani semplicemente usando la tecnica. Sono due facce di una stessa medaglia, quella di una civiltà che sul piano sia etico che sociale è al capolinea. Lo dimostra appunto il fatto ch'essa non è più in grado di riprodursi in maniera naturale e non accetta la malattia come elemento naturale della vita, e non riesce a trovare le soluzioni "sociali" per favorire la riproduzione e l'accettazione della malattia. La morte fa parte della vita e con la morte la malattia. Noi dovremmo porre le condizioni socio-ambientali che rendono la morte e la malattia meno gravosi possibili, senza pretendere forme di onnipotenza creativa. Abbiamo contestato il "creazionismo" della religione e ora lo vogliamo riproporre in chiave scientifica? L'essere umano è un prodotto di natura: se vivesse "secondo natura" sicuramente avrebbe meno malattie e meno problemi riproduttivi. Invece oggi con la scienza e la tecnica pensiamo di poter risolvere in maniera artificiale problemi che noi stessi ci siamo artificialmente creati. La separazione della procreazione dalla sessualità non è forse un indizio di deviazione dallo standard naturale? Certo, sarebbe assurdo sostenere che ad ogni atto sessuale debba corrispondere un'intenzione procreativa, ma forse qualcuno aveva pensato, quando si è voluta una contraccezione ad libitum, che l'Italia sarebbe diventata il paese col livello più basso di natalità al mondo? Supponiamo ora di essere in Cina. Qui, come noto, mancano all'anagrafe qualcosa come 100 milioni di femmine, semplicemente perché, con la politica restrittiva dello Stato (1 coppia=1 figlio), le famiglie povere o abortiscono le femmine o le ammazzano nella culla. Con le tecniche di fecondazione assistita la Cina si sarebbe risparmiata 100 milioni di infanticidi. In tal senso la scienza sarebbe potuta venire incontro a esigenze di legalità. Ma sul piano demografico la Cina avrebbe comunque avuto 100 milioni di femmine in meno: il che significa un grave danno alla popolazione. Quindi da un lato la scienza avrebbe sanato una situazione illegale, dall'altro avrebbe legittimato una situazione antisociale (di ingiustizia economica), nonché amorale in quanto maschilista. La scienza non avrebbe saputo dare alcuna spiegazione alla miseria delle campagne cinesi, proprio nel momento in cui essa sarebbe stata utilizzata per risolvere un problema di tipo giuridico: l'infanticidio, a fronte del quale lo Stato si sarebbe messo a posto la coscienza. Dunque mi chiedo: siamo proprio sicuri che il referendum sia lo strumento migliore per affrontare problemi del genere? Qui anche a me pare che sia come con l'aborto e il divorzio: li abbiamo autorizzati legalmente, ma siamo proprio sicuri che queste pratiche facciano bene alla società? In questa querelle abbiamo a che fare con volontà individuali che vogliono affermare la loro propria individualità, contro l'interesse sociale. La volontà di abortire, di divorziare, di selezionare l'embrione sono tutte garanzie di libertà individuale o al massimo di coppia. Chi ci rimette è la società nel suo complesso. Forse non ci ricordiamo mai abbastanza che in questo momento viviamo in una civiltà che ha bisogno di individui singoli che si credono liberi di poter fare quello che vogliono e che poi sul piano sociale devono continuare a fare quello che da mezzo millennio fanno: lavorare come schiavi e consumare più del necessario. Una mia mail a Nicotri Tu guardi molto le cose in maniera politica e fai di questo referendum una
battaglia politica. Risposta di Nicotri
Non sono certo io ad avere fatto di questo referendum una battaglia politica. E' stata la Chiesa, a partire dal documento di Ruini di un paio di mesi fa sul ruolo della donna e poi dal megaspettacolo innestato sul cadavere di Wojtyla. La Chiesa si sta perdendo perfino la Spagna, motivo per cui assalta la laicità dello Stato italiano, qualità peraltro già non robusta. Questo assalto va respinto, o almeno va dimostrato per quello che è: un assalto politico inteso a non mollare l'osso, cioè la dependance Italia. Personalmente sono contrario all'aborto, ma sono un uomo: non posso prevaricare la volontà di una donna, anche se fa scelte apposte a ciò che io desidero o voglio o fortissimamente voglio.
Sotto il capitalismo? Ho l'impressione che i sumeri e gli egizi e i cinesi e
gli indù e gli amerindi e i semiti e i camiti non se la passassero meglio.
La famosa scelta del male minore. Spesso la politica è questo, e non è un male. Il male è quando la politica si riduce a questo, e solo a questo. Come mi pare stia avvenendo da qualche tempo.
Si è passati dalla tribù alla famiglia e poi alla famiglia mononucleare
patriarcale e alla famiglia borghese per le esigenze della produzione. Vale a
dire: per poter mangiare. L'organizzazione degli esseri umani è flessibile, deve
adattarsi ai bisogni del ventre e a una equa mediazione delle proprie credenze,
cioè all'interfaccia religiosa con la natura ancora ignota. E' inevitabile che
la famiglia si modifichi. Su valori che a me e a te fanno orrore, ma che per chi
li vivrà saranno valori ottimi.
Questa è la miseria della politica italiana. Nel Nord Europa mi dicono sia diverso, e voglio credere, pardòn voglio sperare sia vero. Non ho mai ben capito se questo tipo di miseria ci viene dall'eccesso di ipocrisia che il cattolicesimo filoclericale purtroppo comporta sempre, o da eccesso di nostra inciviltà, cioè pochezza di senso civico.
No, non è e non deve essere questo il ruolo della scienza. Ma la Chiesa avrebbe dovuto gridare prima contro un altro tipo di scienza, quella che ha fabbricato 100.000 tra bombe H, A ed N. Quando hai taciuto sulla produzione di armi capaci di incenerire il mondo almeno venti volte, poi è dura che ti credano se ti batti per la vita dello zigote: la credibilità è una qualità che ci si guadagna, ma che non si può pretendere specialmente quando non ti compete molto a causa della tua storia. Io e te la credibilità con nostra figlia ce la siamo guadagnata. I nostri nonni dai figli la pretendevano ipso facto. La Chiesa è ferma ai nonni. Bada che per me è una tragedia il fatto che la Chiesa si comporti così. E' una tragedia perché vivo e vivrò scisso.
Ma no, di bimbi in provetta non ne nasceranno tanti. A me fa orrore chi non
adotta un orfano e si sottopone invece a calvari pur di avere un figlio con
tecnologie mediche. Ma l'istinto e il desiderio di essere madri e padri è
qualcosa di ancestrale. Come possiamo condannare chi lo sente anche in
condizioni che noi - per nostra fortuna - non conosciamo?
Poni casi limite, che statisticamente sono comunque inferiori alla realtà degli incesti, che è MOLTO più diffusa di quel che credi, anche al Nord e anche nella civilissima Milano. Ci feci un'inchiesta una ventina d'anni fa. In ogni caso, io non do il mio seme a una banca...
Sempre meno dei disturbi psichici dei reduci delle guerre.... Troppe guerre, troppi reduci con disturbi. I nati come dici te saranno MOOOOLTO meno dei reduci delle guerre.
Non potrà mai esserlo, se non nella testa degli imbecilli. La religione, ripeto, è l'interfaccia che fa da ammortizzatore e da esorcista con la natura che non conosciamo. Quali che siano i progressi della scienza, la natura ci resterà sempre ignota perché ci sarà sempre qualcos'altro da scoprire, e quindi un'interfaccia servirà sempre. La scienza è pur sempre solo un modo di interpretare il reale, che è inevitabilmente interpretabile in modi man mano diversi... La religione - quale che essa sia - può servire a darti speranza interiore e una maggiore dignità, così come un maggiore abbruttimento se la vivi servilmente e in modo blasfemo. Aborro la religione senza spirito civico e tolleranza, ma non amo lo spirito civico privo di pathos religioso, solidaristico.
Non dobbiamo cestinare nulla. Solo chi pretende di parlare in nome di Dio.
Lo so eccome! Non a caso al giornale faccio rispettare il divieto di fumo.
Inoltre, anche perché corro, cerco di fare una dieta che mi liberi dallo smog
delle 15 sigarette, per giunta altrui. Mia replica a Nicotri Quando leggo le tue mail mi sembra d'essere in guerra: tu in prima linea, io
in retroguardia a dire ai miei ragazzi: "Pino sta combattendo per noi, ma voi
dovete continuare a studiare, perché finita la guerra si dovrà ricominciare da
capo". Ultima di Nicotri Anch'io sto bene attento a non spoetizzare mia figlia, e oltretutto spero che in futuro non la spoetizzi neppure la vita tra cent'anni. In ogni caso, NON è vero che la vita consiste solo o prevalentemente nelle miserie da te elencate: consiste soprattutto nei sorrisi che diamo e che riceviamo, nella capacità di dare e ricevere amore, nella capacità di superare le diversità e di aiutare il prossimo a superarle. Sì, la vita è solidarietà e amore. Certo, possiamo sbagliare ed anche essere a volte figli di buona donna, ma la rotta quella deve essere e quella restare. Il mondo è più egoista di quello che pensiamo, e il potere - qualunque potere - è comunque sempre una forma di oppressione dei più forti verso i più deboli. Le conquiste di cui tu parli, la bella qualità della vita, se le tengono ben strette per loro. E noi possiamo solo fare una delle seguenti due cose: o rassegnarci e gettare la spugna o cercare di fare qualcosa per opporre resistenza e se possibile ribaltare la situazione. Fermo restando il fatto che il paradiso non è e temo non sarà di questa terra. Sì, la politica è chiusa su se stessa: dall'estrema destra all'estrema sinistra ognuno si coltiva il proprio orticello di potere. Anche la Chiesa è chiusa - as usual - su se stessa. Cerchiamo magari altri modi. Ma non restiamo fermi. O comunque non restiamo zitti. Tu per esempio gestisci un sito ottimo, che semina in silenzio idee e ne evita la dispersione. Alla lunga, serve anche questo lavoro da formichine. Io resto solo un grillo parlante... Forse certe cose può essere utile che le dici come commento al mio blog, e se sei iscritto all'e-group di Senza Bavaglio magari puoi scriverle anche per noi. |