Biblioteca
   
Per lungo tempo il "lavoro" del monaco benedettino si identifica in gran parte con la trascrizione di codici. Si deve anche a questa attività se molti antichi documenti, trascritti nei tanti monasteri benedettini, sono giunti fino all'epoca della "stampa".
Una delle prime preoccupazioni dei monaci di Cesena, dopo la rinascita moderna del monachesimo, dovuta soprattutto alla riforma di Andrea Barbo, fu quella di dotare il convento di nuovi corali per la preghiera monastica.
La vasta biblioteca dei monaci che custodiscono il Santuario è stata più volte distrutta e altrettante volte arricchita di nuovi doni. Papa Pio VII, monaco del monastero, lascia ai monaci un'importante biblioteca, ricca di rare edizioni, incamerata poi dallo Stato Italiano e oggi consultabile nella locale e celebre Biblioteca Malatestiana.
Ricostruita dopo il 1866 fu ancora una volta distrutta nei bombardamenti dell'ultima guerra. Attualmente è composta da circa 55.000 volumi di carattere prevalentemente teologico, con un interessante nucleo di riviste.
E' formata da due ampi e attrezzati saloni ed è aperta alla consultazione degli studiosi nella tranquillità del silenzio claustrale.
Bottone 'Indietro' Indietro