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Il chiostro venne costruito nel corso della prima metà del XVI secolo. In un manoscritto del XVII secolo è descritto con due ordini di colonne: ionico sotto e corinzie sopra e una grande cisterna nel mezzo. Questa descrizione trova conferma in uno dei dipinti votivi custoditi nella Basilica, ove è riprodotto il chiostro. Nel 1751, a seguito di un incendio, venivano distrutti due lati del chiostro. Solo più tardi, sul finire del XVIII, la ricostruzione viene completata e il chiostro assume le forme attuali. Le antiche colonne vennero inglobate all'interno dei pilastri allo stesso modo delle colonne della Basilica che, negli stessi anni, sono oggetto di una ristrutturazione che interesserà la navata e la cupola. La cisterna venne costruita nel 1561 da un muratore veneto: maestro Paolo di Matteo Filippini. Il pozzale, al centro del chiostro, fu realizzato nel 1588 da Alessandro Corsi. Nel 1834, a seguito di un terremoto, si ruppe l'architrave del pozzale. Nel 1935 gli elementi architettonici vennero ricomposti. Con l'ultima guerra a seguito dei bombardamenti, il chiostro e il pozzale subirono dei danni, riparati negli anni successivi. Le pareti del chiostro presentavano delle decorazioni, probabilmente eseguite in epoche diverse. Sono documentati lavori di Gaspare Sacchi e resta una lunetta oggi visibile nella cappella interna di san Benedetto che si apre sul chiostro. |
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