Le cronache locali concordano nel ritenere il sarcofago che funge oggi da altare, nella
cripta del Santuario, come l'urna sepolcrale di
San Mauro. Sul sarcofago è incisa un'iscrizione dedicatoria della famiglia pagana che usò per prima il sarcofago e sono evidenti delle profonde tracce di raschiatura della pietra e ciò concorda con quanto ci tramanda Pier Damiani che ricorda l'uso di sciogliere la limatura del sepolcro del Santo in una bevanda per guarire da molti mali.
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