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IDENTITA' DI DIONISO: SECONDO IL MITO
OMOFAGIA
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Un caposaldo del culto dionisiaco è il sacrificio cruento di natura
alimentare, carnale: generalmente un animale nei riti tradizionali greci, ma qui
può anche trattarsi di carne umana. Le figlie del re di Orchomenos, pazze per il
desiderio di carne umana, fanno a pezzi il figlio di una di loro.
Durante la festa notturna degli Agrionia, in cui la vittima veniva sostituita
con l'edera (che come noto possiede proprietà psicotrope), le donne, strappando
questa coi denti, sbranavano il corpo divino divenuto metafora. Da qui a dire -
qualche secolo dopo - "prendete e mangiate, questo è il mio corpo; prendete e
bevete, questo è il mio sangue", come si può notare il passo è breve.
Lo stesso Dioniso è omestes, omofagico: sbrana il corpo di animali
selvatici, catturati al termine di un inseguimento violento, affannoso. Masticando carne cruda egli rompe le barriere innalzate dal sistema
politico-religioso tra divinità, uomini e animali.
L'omophagion doveva servire non soltanto per ricordare il destino del
bambino Dioniso, violentato dagli adulti, ma anche per dimostrare chi era il più
forte. Facendo p.es. a pezzi un toro, simbolo del potere, era come se si stesse
facendo un rito sovversivo.
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