ANEDDOTICA 2

ANALISI TESTUALE

della novella aneddotica del Novellino

G. De Chirico, Il figliol prodigo, part. (Galleria d'Arte Moderna, Milano)

Fabia Zanasi

punto elenco

Nella decima novella tratta da Il Novellino, il sistema dei personaggi è ridotto a tre agenti; manca una approfondita descrizione degli stessi e le informazioni sugli uomini si ricavano soprattutto dal loro modo di agire. Inoltre lo spazio non è una precipua categoria di riferimento, benché l'intera vicenda sia ambientata in un luogo identificato, cioè a Bari.

punto elenco

La caratteristica saliente del testo è interamente giocata sulla sentenza, la quale diviene risultato di una disquisizione arguta, che conferisce grande valore alla polisemia delle frasi e al modo di intendere il loro significato profondo.

punto elenco

La struttura superficiale del periodo: "Ciò che tu vorrai, mi renderai" è ambigua e consente infatti due diverse possibili trasformazioni, una ad opera dell'amico: ''Ciò che tu vorrai rendermi, mi renderai". L’altra invece ad opera del giudice: "Ciò che tu vorrai tenerti, mi renderai".

punto elenco

In questa novella, come del resto nelle altre di tipo aneddotico, la parola gestisce pertanto un ruolo decisivo e presenzialista. Peraltro ci viene illustrata una esperienza paradigmatica, in quanto l’ episodio minimo riconduce ad un contenuto universalmente valido. Lo stile ricalca dunque le modalità del procedimento deduttivo, perché consente di ricavare un concetto a carattere generale da una vicenda particolare.

punto elenco

La situazione comunicativa, con tutti i fraintendimenti e le presupposizioni cui dà luogo, viene esplorata in modo più capillare di quanto la semplicità del testo non ci abbia fatto presagire: la capziosa, ma nel contempo esatta, decodificazione del messaggio permette infatti al giudice di emettere la propria inappellabile sentenza.

La novella annedotica

Esercizi

BACK INDEX NEXT

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 25-04-2015