APPROFONDIMENTI CRITICI

sulla favola di Igino

Nel saggio di HANS BLUMENBERG, L’ansia si specchia sul fondo, è analizzata la favola di Igino quale versione narrativizzata di un mito gnostico, cui sarebbe stata tolta la parte centrale: Cura attraversa il fiume per potersi rispecchiare nelle sue acque.

"I rispecchiamenti - scrive Blumenberg - sono una componente essenziale del mito gnostico fondamentale. Sostituiscono l’elemento platonico del demiurgo che guarda le idee, viene indotto da esse a formare un mondo e impara nello stesso tempo come questo deve essere fatto. [...] Allora la Cura può avere il possesso dell’uomo per tutto il tempo che vivrà, non perché, come sembrerebbe dal giudizio di Saturno, lo ha inventato, ma perché egli è fatto a sua immagine e somiglianza: perché è della sua stessa natura. Omettendo la parte centrale, il cuore del mito, Igino ha eliminato questa chiara indicazione per il giudizio. Senza dubbio lo ha fatto tenendo conto della partecipazione di Giove, al quale difficilmente si poteva attribuire un’aggiunta di secondaria importanza all’opera totale". (Da L’ansia si specchia sul fondo, Il Mulino, Bologna, 1989)