Questo fenomeno è dovuto al fatto che i modi propagazione relativi agli angoli di incidenza più elevati, percorrono di fatto più strada, e dunque impiegano più tempo per giungere a destinazione.
Si chiamano fibre multimodo le fibre ottiche in cui sono presenti più modi di propagazione. Queste sono del tipo STEP INDEX se n cambia in modo brusco, o GRADED INDEX se il core ha un indice graduato. Nel secondo caso la dispersione temporale è ridotta; infatti quando i modi secondari attraversano la sezione periferica del core, incontrano un indice di rifrazione n ridotto, e quindi viaggiano più veloci.
Una diversa (e drastica) soluzione al problema della dispersione temporale, è fornita dalle fibre ottiche monomodo: queste sono realizzate con un core di diametro così piccolo, da permettere la propagazione del solo modo primario.
Ovviamente le ultime due soluzioni (graded index e fibra monomodo) si sono rese
possibili grazie ai progressi nei processi di fabbricazione. Per concretizzare
il discorso, è sufficiente citare che il diametro del core passa dai 50 m
per le fibre multimodo, a circa 8
m nel caso monomodo.
Per questi motivi, la caratteristica di attenuazione chilometrica ha un andamento
fortemente dipendente da , e sono stati individuati 3 intervalli
di lunghezze d'onda (detti finestre) per i quali l'assorbimento è ridotto,
ed in cui sono effettuate le trasmissioni ottiche.
Finestra | I | II | III |
---|---|---|---|
![]() |
.8÷.9 ![]() |
1.2÷1.3 ![]() |
1.5÷1.7 ![]() |
Ad (dB/Km) | 12 (monom.) | .35 | .2 |
20 (multim.) |
La prima finestra (con attenuazione maggiore) è stata l'unica disponibile agli inizi, a causa dell'assenza di trasduttori affidabili a frequenze inferiori, ed è tuttora usata per collegamenti economici e scarsamente critici. La seconda finestra ha iniziato ad essere usata assieme alle fibre monomodo, grazie all'evoluzione tecnologica dei trasduttori, mentre l'uso della III finestra si è reso possibile dopo essere riusciti a limitare la dispersione cromatica delle fibre (vedi appresso).
Un'altra fonte di attenuazione può avere origine dalle giunzioni tra
tratte di fibre ottiche: l'uso di connettori produce una perdita di 0.4 ÷
1 dB, ed i giunti meccanici 0.2 dB oppure anche 0,05 dB se ottimizzati
per via strumentale. Si possono infine fondere tra loro le fibre, con
perdite tra 0,01 e 0,1 dB.
Dopo aver ridotto od eliminato il fenomeno di dispersione modale, si è individuata
una ulteriore causa di dispersione temporale dell'energia immessa nella fibra
ottica: il problema si verifica se il segnale di ingresso non è perfettamente
monocromatico, ovvero sono presenti diverse lunghezze d'onda. Dato che il valore
dell'indice di rifrazione dipende dalla lunghezza d'onda, diverse
si propagano con velocità differenti e raggiungono l'altro estremo della fibra
in tempi sucessivi. La dispersione cromatica della fibra si misura in [psec/Km . nm],
e dà luogo ad una dispersione temporale tanto maggiore quanto più è lunga la
fibra, e quanto più è estesa la gamma cromatica
della
sorgente13.17. Per ridurre il fenomeno è possibile:
Sorgente | ![]() |
WdT (dBm) |
![]() ![]() |
---|---|---|---|
Si LED | 850 | -16 | 50 |
Ge LED | 1300 | -19 | 70 |
InGaAsP LED | 1300 | -10 | 120 |
DFB LASER | 1300 | -5 | 1 |
DFB LASER | 1550 | -5 | 0.4 |
IL/DFB LASER | 1550 | +2 | 0.8 |
I LASER forniscono anche una maggiore potenza, e quindi divengono indispensabili per coprire distanze maggiori13.18. D'altra parte sono più costosi, hanno vita media ridotta rispetto ai LED, e richiedono condizioni di lavoro più controllate. Notiamo inoltre che una fibra ottica posta inizialmente in opera mediante sorgenti LED, può essere potenziata (in termini di banda) sostituendo il LED con il LASER.
L'uso di sorgenti che operano in III finestra, che (presentando una attenuazione ridotta) permette di operare con tratte più lunghe, obbliga in generale a ridurre la frequenza di segnalazione, a causa della maggiore dispersione cromatica. Quest'ultima limitazione è stata rimossa da un particolare tipo di fibra, detta dispersion shifted, che presenta un minimo di dispersione cromatica D in III finestra anziché in II, e che raggiunge valori migliori di 3.5 psec/Km . nm.
Come anticipato, la dispersione cromatica D risulta proporzionale alla
lunghezza del collegamento L ed all'estensione cromatica
della sorgente. Se pensiamo di effettuare una trasmissione con codici NRZ
e periodo
T =
, ed imponiamo che la dispersione temporale
sia non maggiore di
TL, otteniamo
D . L .
0.25 . T,
in cui D è la dispersione cromatica [psec/Km-nm], L è la lunghezza
[Km],
è l'estensione cromatica della sorgente [nm],
e T è la durata di un bit [psec]. Associando ora il concetto di banda
B alla frequenza di segnalazione
fL =
, si può
affermare che il prodotto della banda per la lunghezza è pari al valore
La tabella seguente riporta i valori di PBLNRZ per alcune coppie fibra-sorgente.
Fibra | Sorgente | ![]() |
PBL [Gbps . Km] |
---|---|---|---|
Multimodo | LED | 820 | 0.013 |
Graded Index | LED | 820 | 2 |
Monomodo | LASER | 1300 | 250 |
Monomodo | LASER | 1550 | 36.8 |
Monomodo DS | LASER | 1550 | 179 |
Qualora non si riesca a rientrare nelle specifiche di progetto con una unica tratta, occorrerà suddividere il collegamento in più tratte, collegate da ripetitori rigenerativi.
La conversione del segnale uscente dalla fibra ottica meriterebbe una ampia trattazione approfondita, ma qui ci limitiamo a riferire esclusivamente poche cose fondamentali.
Il trasduttore utilizzato fin dall'inizio, economico ed affidabile, è il diodo
P-I-N, che però non è adatto all'impiego con più elevate.
Un secondo tipo di trasduttore molto usato è il diodo APD (Avalanche
Photo Detector), caratterizzato da un ``effetto valanga'' che lo rende più
sensibile di 10-15 dB rispetto ai P-I-N; d'altra parte però gli APD
sono più delicati, e più sensibili alla temperatura.
La tabella che segue riporta i valori di sensibilità WR (ossia la minima potenza che è necessario ricevere) di diversi fotorivelatori, per una probabilità di errore per bit Pe = 10-11.
Fotorivelatore | ![]() |
Sensibilità [dBm] | fb [Mbps] |
---|---|---|---|
Si P-I-N | 850 | -48 | 50 |
Si APD | 850 | -58 | 50 |
InGaAs P-I-N | 1310 | -35 | 420 |
InGaAs APD | 1310 | -43 | 420 |
InGaAs APD | 1550 | -37.5 | 678 |
Nella tabella è riportato anche il valore della frequenza di segnalazione fb
a cui si riferisce la sensibilità, in quanto le prestazioni conseguite dal decisore
che si trova a valle del trasduttore dipendono, come noto, da
,
in cui Eb è l'energia per bit che vale
Eb = WR . Tb =
.
Pertanto, i trasduttori dimezzano la sensibilità (che aumenta di 3 dB) se la
velocità fb raddoppia, in quanto si dimezza l'energia per bit Eb.
La sensibilità a frequenze diverse da quelle in tabella può quindi essere calcolata
come13.20