Nel caso in cui si operi a bassa velocità, si può considerare il canale a banda
infinita, e dunque adottare una forma d'onda rettangolare per il segnale di
dati. A pag. si mostra come determinare lo spettro
dell'onda PAM a simboli indipendenti, che per
g
t
= rect
t
ha andamento di tipo
sinc
f
. In questo caso si ricorre
ad una tra diverse soluzioni, che prendono il nome di codici di linea,
e che sono effettivamente usati per inviare su linee di trasmissione informazioni
di natura numerica, a prescindere dalle considerazioni che ci hanno condotto
alla definizione delle condizioni di Nyquist.
Elenchiamo ora alcuni codici di linea, assieme alle loro proprietà e caratteristiche, aiutandoci con gli esempi riportati in figura.
La sigla NRZ (No-Return-to-Zero) significa appunto che
gt
``non torna a zero'', mentre unipolare è riferito alla presenza di
soli valori positivi. Questo codice ha spettro di tipo
sinc(fTs),
con il primo zero a f = 1/Ts, e presenta una componente continua. Rimane
costante per dati costanti e ciò complica la sincronizzazione del clock del
ricevitore4.16. Inoltre lo zero ad f = 1/Ts aggrava la situazione.
La sigla RZ (Return-to-Zero) indica che l'impulso ha durata inferiore a Ts. Possiede una minore energia di a), ed occupa una banda doppia. Lo spettro ora è diverso da zero per f = 1/Ts, ma il segnale nel tempo si mantiene comunque costante per lunghe sequenze di zeri.
Ha media nulla (se 0 ed 1 sono equiprobabili) ma mantiene gli altri difetti del caso a).
Ha media nulla (come sopra), potenza ad f = 1/Ts, non è mai costante.
Codifica i dati nelle transizioni e per questo non è mai a media non nulla; rimane una ambiguità se si scambiano i fili. Come anche il seguente, occupa una banda di estensione intermedia ai casi precedenti.
Tra simboli contigui si inverte polarità se arriva un uno, mentre non si inverte se arriva uno zero (con le frecce). Banda come per e).
Codifica gli 1 con polarità alternate, garantendo così l'assenza di valore medio, ma si perde la temporizzazione se sono presenti troppi zeri; per questo motivo, esistono altri codici (derivati) che inseriscono degli uni ``in più''.